Cosa mangiare (ed evitare) per avere una pelle sana e luminosa
La pelle risente di inquinamento, radicali liberi, stress e sbalzi termici: l'alimentazione può aiutarci a proteggerla, vi diciamo cosa mangiare per riuscirci
Stress, inquinamento, radiazioni ultraviolette, sbalzi termici, stili di vita sregolati e dieta squilibrata: la pelle è il primo organo a risentire di cambiamenti ambientali, eventuali malesseri psico-fisici e cattive abitudini e a manifestare, quindi, i segni di queste aggressioni esterne.
Prevenire l'invecchiamento precoce, gli inestetismi cutanei e il decadimento dell'aspetto generale della pelle è possibile, certo, ma è necessario giocare d'anticipo e impegnarsi fin da giovani.
In che modo? Seguendo una serratissima tabella di marcia (ma il gioco, anzi il sacrificio, vale la candela) così che, step by step, si possa sfoggiare una cute sana, luminosa, morbida al tatto. Insomma, super WOW.
Beauty routine a parte, ecco cosa mangiare (e cosa no) per proteggere la pelle dall'interno.
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A, C, E: la triade delle vitamine
Le vitamine A,C, E sono preziosi antiossidanti: si tratta di sostanze in grado di contrastare l'azione dei radicali liberi, che, se prodotti in quantità eccessive, sono responsabili dello stress ossidativo e, dunque, dell'invecchiamento precoce (anche della pelle).
La vitamina A e i suoi precursori, cioè i carotenoidi, contribuiscono a mantenere l'elasticità della cute, garantendole anche una buona idratazione e una certa tonicità. Per questo motivo sulla tavola non possono mancare gli alimenti che ne contengono in abbondanza, come i cibi giallo-arancioni (peperoni, carote, albicocche, zucca, pomodori, pesche, melone), le verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, basilico, asparagi), uova, latte e latticini, fegato.
La vitamina C, che si trova in agrumi, kiwi, fragole, peperoni, pomodori, verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, basilico, asparagi), stimola la produzione di collagene, che ripara i tessuti e regala una sorta di “rilassamento” cutaneo, e protegge la pelle dai danni causati dall'inquinamento e dai raggi ultravioletti. Attenzione, però: la vitamina C deperisce in presenza di alte temperature, perdendo le sue proprietà. Per questo motivo sarebbe meglio consumare gli alimenti che la contengono crudi o, al massimo, sotto forma di spremuta.
La vitamina E, che previene l'invecchiamento cellulare, è anche in grado di lenire eventuali rossori, reidratare profondamente e riparare i tessuti screpolati e irritati. Ne sono ricchi l'olio extravergine d'oliva, i semi di girasole, l'olio di germe di grano, la frutta secca e l'avocado. Per garantire il fabbisogno giornaliero di questo nutriente, ad esempio, è sufficiente condire le verdure con 25 grammi di olio a crudo ogni giorno, aggiungere un avocado alle nostre pietanze o mangiare noci, mandorle e nocciole in piccole quantità ma quotidianamente.
Attenzione ai cibi che alzano l'indice glicemico
Chi tende ad avere una pelle irritata, infiammata e sempre segnata da piccole lesioni antiestetiche, dovrebbe limitare il consumo di carboidrati raffinati (riso, pane e pasta bianchi), fritti, zucchero e bevande zuccherate, prodotti industriali, dolciumi, merendine e piatti pronti.
Questi alimenti, infatti, alzano l'indice glicemico, responsabile indirettamente di una produzione eccessiva di sebo e dell'infiammazione sottocutanea.
Imperativo: niente cocktail
Vanno bene un bicchiere di vino rosso a cena e un digestivo ogni tanto, ma attenzione ai cocktail più o meno scenografici che barman talentuosi ci propongono: l'insieme di alcol e zuccheri incide negativamente sull'indice glicemico, favorendo l'insorgenza di alcuni disturbi cutanei come l'acne.
Non solo: l'abuso di alcolici comporta una dilatazione dei vasi sanguigni, causando rossori antiestetici, una profonda disidratazione e una perdita della normale tonicità dei tessuti.
A lungo andare, poi, l'alcol può danneggiare seriamente il fegato, il quale fatica a svolgere le sue normali funzioni come, ad esempio, l'eliminazione delle tossine: quest'anomalia fa sì che le “scorie” rimangano imprigionate nell'organismo e anche la pelle ne risente, presentandosi opaca e spenta.
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