Paris Fashion Week: il recap della settimana della moda Primavera-Estate 2023
Il mese dedicato ai trend Primavera-Estate 2023 si è concluso con l'ultima obbligatoria tappa all'ombra della Torre Eiffel. In una Parigi dall'allure autunnale sono salite in passerella le proposte di grandi nomi fashion system affiancati da alcuni brand emergenti che hanno catturato l'attenzione di addetti ai lavori e non, in una settimana che ha fatto notizia più per gli avvenimenti spettacolari che l'hanno contraddistinta che per le intuizioni stilistiche.
Accanto a trend e ispirazioni da approfondire infatti, ci sono stati svariati momenti ad alto contenuto mediatico: dall'abito realizzato in diretta, spruzzato sul corpo di Bella Hadid con una tecnica che vi racconteremo nel dettaglio a Cher che chiude lo show di Balmain, Taylor Russell che apre quello di Loewe e Kanye West, che con una tenuta a metà tra membro bodyguard e agente SWAT apre la passerella infangata di Balenciaga prima di lasciarsi andare a un imbarazzante rant (o meglio un vero e proprio episodio di bullismo) contro una giornalista americana che "ha osato" criticare il suo show e contro il colosso LVMH.
Oltre a tutto ciò, c'è la moda, non dimentichiamolo. Ci sono delle conferme per quanto riguarda le tendenze che avevamo già visto nelle precedenti settimane a New York, Londra e Milano. Abbiamo capito che la vita bassa andrà ancora di moda, proprio come le zeppe o i plateau, tanto quanto abiti e capi iper trasparenti da eliminare quel "non" dal proverbiale vedo-non vedo. Gli abiti saranno effetto seconda pelle, in maglia a coste o leggerissimi, guanti e collant in latex o in un ipnotico effetto monogram (da Valentino), e i blazer dalle linee oversize saranno un must per creare dei look che restituiscono una nuova idea di femminilità, meno zuccherina e disincantata, sexy ma consapevole.
Scopriamo insieme, da vicino, cosa ricorderemo di questa Paris Fashion Week e cosa indosseremo la prossima primavera.
Dior racconta il Rinascimento francese
Maria Grazia Chiuri si ispira alla figura di Caterina de' Medici in quanto donna di grande potere. Una figura cinquecentesca determinante, che da orfana divenne regina di Francia, portando a corte l'avanguardia fiorentina, l'arte del balletto e della profumeria, il gusto per la biancheria intima di pregio. In passerella tutto ciò si traduce in una collezione che sembra uscita, per forme e colori, direttamente da una pala rinascimentale.
Tanto pizzo, che evoca quello introdotto da Caterina alla corte di Francia, bustier e crinolina, platform dal disegno antico e accessori scolpiti alla perfezione come un fregio.
Coperni e l'abito "spruzzato" in passerella
Una performance che ha fatto il giro dei media ed è finita anche sulle prime pagine di chi non mastica il linguaggio della moda: sulla passerella di Coperni, il duo formato da Sébastien Meyer e Arnaud Vaillant, va in scena un finale curioso, che unisce al linguaggio della moda quello della tecnologia più avanzata.
L'abito realizzato sul momento addosso a Bella Hadid è in Fabrican, una fibra prodotta dall'omonima azienda spagnola. Si tratta di un tessuto "spray-on", un insieme di fibre di cotone o sintetiche, innovativo in termini ambientali: dopo essere stato indossato infatti, può essere rimosso e trasformato nuovamente in una soluzione, pronta per essere riutilizzata o meglio, ri-spruzzata addosso dandogli una nuova forma. Un esercizio interessante e innovativo che molti hanno letto come un tributo (i soliti "malpensanti" come un plagio) ad Alexander McQueen, e alla performance che portò in passerella nel 1998, quando braccia robotiche spruzzarono della vernice sull'abito bianco indossato da Shalom Harlow.
Balenciaga, Loewe e Louis Vuitton: tra reale e surreale
Cosa c'è di più reale di una distesa di fango che inzacchera le scarpe a ogni passo? Tangibile e torbido, come il presente che ci circonda, fatto di guerre, catastrofi climatiche, estremismi e spinte nucleari. Per la SS23 di Balenciaga, Demna Gvasalia ha collaborato con l'artista spagnolo Santiago Serra, noto per le sue opere di denuncia politico-sociale nelle quali il fango gioca un ruolo chiave, facendogli ricreare la "passerella" sulla quale sfilano modelli dall'andatura sofferente, agguerrita, in un cammino di resistenza e di lotta. Accanto a questo ritratto reale e crudo, si staglia però una dimensione surreale, giocosa ma non troppo. Un mondo in cui si sovvertono gli ordini e si ingigantiscono i dettagli.
Sulla passerella di Loewe troviamo abiti pixelati e maxi fiori che sembrano inglobare chi li indossa divenendo un tutt'uno. Da Louis Vuitton tutto ciò che è mini diventa maxi: le zip rubano la scena, portachiavi e tag decoravi diventano borse oversize.
Unboxing moment: cosa c'è nella scatola di Valentino?
Sull'invito alla sfilata campeggiava questa parola, unboxing: cos'ha tirato fuori da questa scatola Pierpaolo Piccoli? Sicuramente nulla di Pink PP, il fucsia che ha animato l'ultima passerella e che ritroviamo come trend del momento anche nella più remota catena di fast fashion. La Primavera-Estate 2023 sarà diversa, non solo in fatto di colore.
Dalla scatola della Maison esce una celebrazione del logo che non diventa omologazione: il logo che si stampa sulla pelle non sovrasta chi lo indossa, ma ne esce plasmato. Il focus della sfilata è l'unicità del singolo, la libertà di essere se stessi e di brillare ricoperti di paillettes o su un paio di plateau vertiginosi (quelli tornano anche in questa stagione) anche in pieno giorno.
Vita bassa, maxi blazer e...
Entriamo nel vivo delle collezioni viste a Parigi: dal punto di vista dei trend abbiamo grandi conferme e molti ritorni. Le trasparenze si fanno strada sulle passerelle di Victoria Beckham, Miu Miu e Stella McCartney, su abiti, completi e jumpsuit.
Da sinistra: Victoria Beckham - Miu Miu - Stella McCartney. Credits: Getty Images
A contrastare questo elemento iper femminile o forse a enfatizzarlo ancor di più, ci pensano i blazer oversize visti sempre da Beckahm e McCartney e da Dries Van Noten.
Da sinistra: Victoria Beckham - Stella McCartney - Dries Van Noten. Credits: Getty Images
Resiste e anzi, splende più che mai la vita bassa. Su gonne a tubino, pantaloni cargo, su un mix di tutte e due: quasi tutte le collezioni Primavera-Estate 2023 spingono il punto vita sotto l'ombelico, e lo fa anche Virginie Viard, che reinterpreta il classico tailleur Chanel aggiungendovi questo elemento che arriva dritto dai primi Duemila.
Da sinistra: Chanel - Miu Miu - Givenchy. Credits: Getty Images
Da Cher a Kanye West, le celeb sfilano (e scivolano) in passerella
Non solo sul front row, le celebrities a Parigi brillano anche in passerella. Se a Milano avevamo assistito alla sfilata di Kim Kardashian, accanto a Domenico Dolce e Stefano Gabbana, con i quali ha firmato una capsule collection, Parigi alza l'asticella della celebrità. Neanche a farlo apposta, ad aprire lo show di Balenciaga ci ha pensato niente meno che Ye, al secolo Kanye West, mentre in chiusura per Balmain, ha fatto capolino un'icona come Cher.
Dopo aver aperto la sfilata di Balenciaga, Kanye West rimane il protagonista discusso degli ultimi giorni di fashion week. Al centro delle polemiche è lo show del suo marchio, Yeezey, durante il quale hanno fatto capolino delle tshirt con la provocatoria frase "white lives matter". Le polemiche per il gesto alquanto insulso non si sono fatte attendere e, alla critica costruttiva della editor di Vogue US Gabriella Karefa-Johnson, Kanye West ha risposto con un "rant" pubblico a mezzo social, postando delle sue foto sul proprio profilo Instagram e criticandola superficialmente per il look (!). Un brutto finale al quale non vorremmo più assistere e che, a giudicare dagli ultimi aggiornamenti, non è ancora del tutto scritto.
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