Dior sfila a Parigi e celebra l'era rinascimentale di Caterina de' Medici
Era il 1553 quando Caterina de' Medici giunse in Francia. La futura regina consorte sarà ricordata come una delle più grandi sovrane francesi, nota non solo per la sua intelligenza politica ma anche per i suoi numerosi cambiamenti a corte, come i tacchi, il busto e il merletto di Burano, introdotto nelle manifatture reali.
È proprio partendo da questa figura emblematica, intorno alla quale ruotano storie e leggende, che Maria Grazia Chiuri ha deciso di ideare la collezione Dior Ready-to-wear Spring Summer 2023. Il giardino delle Tuileries voluto da Caterina de' Medici diviene un territorio magico dove le donne, in profondo contatto con la natura e con la sua forza primigenia, ascoltano quella parte nascosta dentro loro stesse che è insieme oscurità e meraviglia.
Il set, creato per l'occasione dall'artista Eva Jospin, è una caverna artificiale ispirata al gusto rinascimentale per la natura e per l'illusione, reinterpretata però in chiave moderna.
Credits: Courtesy of Press Office
In questo contesto si muovono elegantemente i coreografi e danzatori olandesi Imre e Marne van Opstal: il duo è noto per il profondo lavoro sull'espressione della condizione umana, sui limiti e sulle possibilità del corpo e della mente; un lavoro surreale e un linguaggio forte e schietto, in perfetta sintonia con quello della Chiuri e con il suo mondo progettuale.
In questa grotta quasi incantata, la moda per Dior rappresenta un dialogo che attraversa i secoli, dove le fogge della corte si sottopongono ad una metamorfosi: la Chiuri infatti riporta in auge il busto che diventa forma quasi geometrica che perimetra il torace. Così come la guêpière, a volta nascosta, a volte evidente, costruisce una silhouette che ricorda quelle indossate alla corte di Caterina de' Medici. L'interesse rinascimentale verso l'elemento naturale inoltre è espresso attraverso abiti e cappotti in rafia con dettagli floreali e uccelli.
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Nella collezione, i corsetti diventano accessori abbinati a camicie con maniche voluminose, come quelle indossate dagli uomini nel primo rinascimento. Fanno la loro comparsa in passerella patchwork di pizzi rafia e sangallo insieme a cordoncini che raccolgono la vita e l'orlo delle gonne cargo. Gli abiti presentati nelle nuance neutre color sabbia fanno da contrasto ai tessuti tecnici della collezione in un gioco di fluidità e struttura tipico di Dior.
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Una costante della collezione presentata dalla Chiuri è proprio Parigi: la città, riconfigurata attraverso la moda, diventa testimone di tutte le donne e di tutte le storie che l'hanno definita nel corso dei secoli. Parigi, secondo la designer è il palcoscenico perfetto in grado di esprimere la complessità culturale del mondo attuale, che celebra il potere delle donne che quotidianamente l'attraversano.
Photo cover - Laura Sciacovelli
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