Best of London Fashion Week: i 10 look che hanno lasciato il segno
Per tanti anni il settore delle fashion week si è spartito equamente i campi di influenza: se Milano era la patria del guizzo sartoriale, Parigi quella dell’heritage e New York quella del minimalismo pratico, Londra era invece la sorell(in)a ribelle, quella da cui aspettarsi sempre qualche colpo di testa. Oggi che sul campo di gioco si affacciano altri territori, pronti a sottrarre all’Occidente la sua – fino a poco tempo fa – inoppugnabile supremazia (su tutte, le fashion week di Tbilisi, Tokyo, Cape Town), la tradizionale suddivisione deve rivedere le proprie regole, spingendo quindi la capitale inglese a ritagliarsi nuovi spazi. Vediamo come, attraverso i dieci look più memorabili visti alla London Fashion Week.
Best of London Fashion Week: l’abito goffrato Supriya Lele
(Credits: courtesy of press ofiice)
A chi vada riconosciuto il merito di aver riportato il sexy in passerella, se a Supriya Lele o ad altri suoi illustri colleghi, lo decideranno i posteri. Certo è che la giovane finalista del premio LVMH 2020 sta facendo un ottimo lavoro per normalizzare il lato sottilmente sovversivo di trasparenze e aperture strategiche. Se infatti il discorso sulla mercificazione del corpo femminile aveva avuto per qualche tempo proprio l’effetto di rimuovere il corpo femminile “canonico” dal discorso sulla moda (lasciando tramortiti sul campo brand come Victoria Secret, che su quel canone aveva costruito le sue fortune), il lento ritorno alla normalità è forse dovuto al lavoro (anche) di Lele e di quanti come lei non hanno paura di mostrare ampi lembi di pelle per supportare anche temi importanti come inclusività e body positivity. Come con l’abito che gioca con goffrature e tagli strategici per riaffermare la supremazia del corpo in passerella. #MyBodyIsMine
Best of London Fashion Week: latex + abito elegante di Richard Quinn
(Credits: courtesy of press office)
Pois e stampe floreali, cappelli rigidi e dalle grandi tese (con tanto di borse-cappelliere a mano), linee a uovo e bustier: Richard Quinn torna sul luogo del “delitto” e porta in passerella tutti i suoi capisaldi stilistici. Lo fa anche con questo look che unisce latex e abito elegante, in un riuscito contrasto tra i tessuti sontuosi e fiorati stile tappezzeria e l’eroticità dei richiami BDSM. È infatti proprio grazie al suo lato più “kinky” che Quinn è riuscito a costruirsi un vasto pubblico di affezionati, fino ad essere incluso nel progetto Genius di Moncler. Un pubblico che annovera anche la super top Kendall Jenner, che due anni fa scelse per gli Emmy’s proprio un abito in latex + fiori del trentaduenne inglese. #FiftyShadesOfQuinn
Best of London Fashion Week: le frange color tramonto di Halpern
(Credits: courtesy of press office)
Se ai lamé rainbow e alle piogge di paillettes sfoggiati sui red carpet dalle star Michael Halpern ci ha abituati, quello che forse risulta inedito, per il designer newyorkese padre della disco couture, è invece un uso del colore più sofisticato che, abbandonati per un attimo lustrini e bagliori, movimenta la superficie cromatica con le frange. Come fa con questo abito che inanella tutte le sfumature del tramonto su una silhouette scivolata che sembra danzare al ritmo del sole pronto a inabissarsi nel mare. Un look di certo non meno opulento di quelli che hanno reso famoso il brand, eppure forse più maturo. Pronto a vestire non solo il jet set della moda e del cinema, ma anche, finalmente, signore più prosaicamente impegnate in un dinner party invernale. #SunsetBoulevard
Best of London Fashion Week: Y2K per l’addio a Kikka di 16Arlington
(Credits: courtesy of press office)
Pare che più che una tendenza, quella che omaggia la moda anni Duemila sia destinata a diventare un duraturo riferimento per la moda degli anni Venti. Vista ovunque e riproposta in modi sempre nuovi, da Miu Miu a Marc Jacobs, dai brand di fast fashion all’incontenibile TikTok, si appresta a spopolare anche in UK grazie a 16Arlington, che, per la prima collezione rilasciata in omaggio a Kikka Cavenati, la giovanissima designer recentemente scomparsa, porta in passerella minigonne e mini-borse, abiti sequin e zoccoli borchiati. Questo scelto, un brown total look, rientra perfettamente nel trend Y2K, che però ci guadagna in portabilità. #ChallengingTimes
Best of London Fashion Week: il wild west Temperley London
(Credits: courtesy of press office)
Trend entrato nei nostri (e non solo) radar già alla Copenaghen FW, il western practicality si affaccia anche nella collezione di Temperley, che mescola ai riferimenti vintage americani – fatti di capi di abbigliamento da lavoro in una tavolozza di colori “storici” – qualche influenza in stile Matrix per una rilettura contemporanea. E così accantonate, almeno per questa stagione e non del tutto, stampe floreali e tessuti femminili, Alice Temperley prova a risvegliare il lato più audace delle donne con uno scamiciato in pelle color cioccolato percorso da borchie. Perfetto per i weekend autunnali a caccia di nuovi stimoli. #AdventurousGirl
Best of London Fashion Week: il maglioncino ricamato a crochet di Paul & Joe
(Credits: courtesy of press office)
Dal 1995 la francese Sophie Albou ci ha abituati a cercare in Paul &Joe un rassicurante romanticismo girlish, che accosta design portabile a una palette candy, per capi facili da indossare e trasversali a età e stagioni. L’ultima collezione mostrata a Londra non fa eccezione, mescolando colletti e abiti da modern academia a stampe check e riferimenti alpini. Il look più riuscito è quello che unisce un piccolo kilt al pullover ricamato con fiori multicolore, con tanto di cuffietta in tinta e calze in pizzo. Forse non per tutte, ma sicuramente un mix che ha il grande merito di riportare il gusto Old England nell’audace e rampante capitale londinese. #AfternoonTea
Best of London Fashion Week: il glitter & gold a tema calcio di David Koma
(Credits: courtesy of press office)
Se c’è una cosa che ci accomuna ai cugini d’oltre Manica è la passione sfegatata per il calcio: sport nazionale, inesauribile fonte di gossip (non ultima la news della rottura fra Totti e Ilary), e anche, perché no, stimolo estetico capace di unire glamour e sport. Sarà per questo che dell’ultima collezione di David Koma presentata a Londra, fra bomber e giarrettiere preziose, apprezziamo soprattutto quello spirito eclettico che accosta ai calzettoni in spugna di sapore football il glitter & gold dell’abito da arbitro sexy. A fare da contorno tutta una sfilza di accessori perfetti per lo stadio, ma inediti per una passerella: sciarpe da tifoso, guanti da portiere, parastinchi e maglie della nazionale della moda. #SognandoBeckham
Best of London Fashion Week: l’abito cut out di Nensi Dojaka
(Credits: courtesy of press office)
Quando il prestigioso LVMH prize andò nel 2021 a Nensi Dojaka, c’era già più di qualcuno pronto a scommettere su di lei: recente acquisto dell’incubatore Fashion East di Lulu Kennedy, Dojaka, appena 27enne, era già venduta da Luisa Via Roma, Antonia e Selfridges. Il merito probabilmente è tutto da attribuire alla sua fresca visione del corpo femminile, pronto a riscoprirsi, velandosi sotto strati di tulle sovrapposti, in un sofisticato gioco di "vedo non vedo" che mescola sapientemente solo pochi colori di base: nero, marrone, cipria, beige. Volendo però spingere l’asticella un po’ più in alto la nostra deve adesso dimostrare di saper maneggiare anche altri codici (senza rinnegare i successi), e sceglie di farlo con una collezione tutta giocata sul cut-out, con cui disegna sul corpo geometrici arabeschi che piacerebbero a Nobuyoshi Araki. #DailyBondage
Best of London Fashion Week: la mountain extravaganza di Roksanda
(Credits: courtesy of press office)
Una padronanza del colore così totale come quella mostrata da Roksanda è difficile da incontrare: la stilista serba con sede a Londra, infatti, è da sempre una paladina degli accostamenti originali che fanno incontrare cammello e tonalità sorbetto, ocra e sfumature siderali su abiti color-block con cui è impossibile passare inosservate. L’esercizio si ripete ma, stavolta, approda anche su (ipotetiche) piste da sci per calcare le quali sarebbe bellissimo poter indossare il look proposto in collab con Fila. Turchese, arancio e rosa geranio, uniti ai colori logo del marchio sportivo, sono la base dell’originale mix con cui presentarsi al pranzo in baita. E anche se come sciatrici vi limitate al massimo a una pista bianca, scommettiamo che con un look così nessuno ve ne farà una colpa. #AlpineTeam
Best of London Fashion Week: il party dress di Rixo
(Credits: courtesy of press office)
L’eleganza un po’ fané dei jazz club newyorkesi, tra aria fumosa e atmosfere alcoliche, ragazze coi capelli acconciati in onde morbide e bellimbusti in completo e ghette: è a questo mondo che guarda Rixo, brand che da sempre rilegge il vintage in chiave contemporanea grazie a capi easy-to-wear e tessuti di qualità. Anche stavolta Henrietta Rix e Orlagh McCloskey, le designer a capo del marchio, hanno continuato a esercitarsi sul capo femminile per eccellenza, il vestito, per renderlo speciale eppure adatto a tutte, inedito ma versatile. La collezione appena presentata gioca sulle stampe care al duo, ma anche sui decori tono su tono, come in questo abito in un leggerissimo verde menta con rose lucide su fondo opaco. Da accompagnare, come suggerisce Rixo, con cintura gioiello e sorriso a trentadue denti. #SmilingFashion
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