Best of New York Fashion Week: i magnifici otto delle sfilate newyorkesi
I super parterre di celebrities, il gusto per lo spettacolo e qualche deciso guizzo in direzione di sensualità ed erotismo hanno riacceso i riflettori sulla New York Fashion Week, nelle ultime stagioni – secondo il parere quasi unanime degli addetti ai lavori – decisamente appannata.
E invece pare proprio che il 2024 sia iniziato sotto i migliori auspici per la moda tutta, e per la Grande Mela in particolare, riuscendo a catalizzare l’attenzione di stampa e social sulle sfilate newyorkesi.
Per raccontarvele, Grazia.it ha selezionato gli 8 look più rappresentativi e iconici che hanno calcato le passerelle tra il 9 e il 14 febbraio. Venite a fare un giro con noi? #NYFW
1. Best of NYFW: il vip-factor di Luarù
(Credits: courtesy of press office)
Beyoncé in front row è di certo un grande assist per il ritorno in passerella di Luar, brand chiacchieratissimo guidato da Raul Lopez, finalista all’LVMH Prize e mente dietro al successo del marchio di streetwear di lusso Hood by Air. Certo, l’apparizione della star del Renaissance tour (pochi giorni dopo l’annuncio del secondo atto) è insuperabile, ma Luar ha avuto sin dagli esordi una schiera di fan d’alta caratura, da Dua Lipa a Rihanna. Merito del suo tocco che unisce radici latine e coolness post-gender, come dimostra efficacemente questa uscita che mescola il cardigan dalle proporzioni maschili alla gonna strutturata in pelle di struzzo. #FashionGossip
2. Best of NYFW: il BDSM soft di Ludovic de Saint Sernin
(Credits: courtesy of press office)
Immaginare gli abiti come feticci erotici che farebbero la gioia di Robert Mapplethorpe, tra bumster (pantaloni a vita bassissima) e pelle nera, corsetteria e ampie porzioni di pelle nuda, ha caratterizzato il tratto di Ludovic de Saint Sernin sin dai suoi esordi. Dopo la parentesi in qualità di direttore creativo da Ann Demeulemeester, il designer è tornato a fare ciò che gli riesce meglio: accendere di desiderio ogni uscita in passerella. Vedere per credere l’abito bustier realizzato con strisce di nappa nera disseminate di occhielli in metallo e tenute insieme da lacci intrecciati (pronti da sciogliere). #FetishAllure
3. Best of NYFW: il garden party invernale di Carolina Herrera
(Credits: courtesy of press office)
Non sappiamo se a Carolina Herrera fosse già arrivata voce del dress code appena svelato per il Met Gala di quest’anno, The garden of beauty. Certo è che far sfilare un abito come questo, con stampe tradizionalmente primaverili, in inverno è stata sicuramente una scelta atipica e – anche solo per questo – memorabile. Resa ancora più efficace da un dettaglio che sembrerebbe trascurabile ma non lo è: applicare un paio di ampie tasche sui fianchi del vestito. Come a dire: vestiamoci da principesse, ma ricordiamoci che siamo donne contemporanee, attive e cittadine. #FlowerPower
4. Best of NYFW: il burgundy di Khaite
(Credits: courtesy of press office)
Che questo sia l’anno del color vinaccia ci era stato a suo tempo chiarito da Sabato De Sarno e dal suo nuovo Gucci. Un concetto ribadito, con ancora più forza - grazie al grande studio sui volumi, da Khaite, l’inarrestabile marchio newyorkese instancabilmente sulla cresta dell’onda. Fra i redattori presenti alla sfilata serpeggiava un sottile senso di frustrazione per la scelta di immergere la passerella in un buio mercuriale, che però non ha impedito a questa potente combo gonna in vinile+top in organza e guanti in tulle di prendersi tutta la scena. #AceTakesAll
5. Best of NYFW: il suit asimmetrico di Michael Kors
(Credits: courtesy of press office)
Sembra cavalcare quell’office siren trend già segnalato dalla nostra redazione poco tempo fa https://www.grazia.it/moda/tendenze-moda/office-siren-tiktok-trend-2024 la nuova collezione fatta sfilare da Michael Kors a New York. Una proposta che mette insieme négligé in pizzo e abiti sequinned total black con l’apparente rigore di cappotti doppiopetto e tailleur in lana pied de poule. Una sobrietà interrotta solo da un elemento “di disturbo” ed estremamente contemporaneo: l’asimmetria, capace di alleggerire la serietà dei completi con insospettabili volute di tessuto apparentemente fuori posto. Un concetto che fa da fil rouge all’intera collezione, opera riconoscibile di un designer che conosce bene la moda e i suoi vezzi. #SurprisingBusinesswoman
6. Best of NYFW: il total red di Proenza Schouler
(Credits: courtesy of press office)
Una sola pennellata di colore, e che colore! per la nuova collezione di Jack McCollough e Lazaro Hernandez, i designer che si nascondono dietro al nom de plume Proenza Schouler. Ecco, dunque un’uscita total red per spezzare la riposante sequela di colori neutri e minimalismo portata in passerella da una moltitudine di volti nuovi-ma-richiestissimi e pronti a spiccare il volo. Tra cui la modella Olympia Scarry, milanese di adozione con spiccati doti artistiche e la conturbante Amelia Gray, appena ventiduenne e già capace di ipnotizzare chiunque incontri il suo sguardo da sirena. #MatadorFashion
7. Best of NYFW: il tomboy 2.0 di Thom Browne
(Credits: courtesy of press office)
Un riferimento gotico-letterario assolutamente riuscito – quello alla novella Il Corvo di Edgar Allan Poe – e l’immancabile capacità di emozionare hanno garantito a Thom Browne, designer che ha chiuso la settimana newyorkese, una chiusura decisamente a effetto. Merito del bicolore più indagato della moda, il bianco e nero, offerto in una versione superchic che simula rami ricurvi su fondali innevati, indossato da modelle con trucco drammatico e gestualità degna del teatro d’avanguardia. #WearableSurrealism
8. Best of NYFW: la combo sporty+pelle di Tory Burch
(Credits: courtesy of press office)
Una palette che interrompe l’apparente neutralità dei colori per un innesto di azzurro cielo spalmato sulla pelle craquelé caratterizza la riuscita combinazione di stile sportivo e forme ladylike portata in passerella da Tory Burch. La collezione, fatta di trasparenze e rigore, vinile e sottovesti, racconta l’idea di donna contemporanea della designer, che ha dichiarato di voler rendere «sublime il quotidiano», unendo austerità e raffinatezza. Il tocco di classe inaspettato? Le calze color carne con logo all-over. #LegsGo
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