Che Jeremy Scott fosse un uomo di spettacolo nato per gli effetti speciali, lo abbiamo sempre saputo. Per l'Autunno-Inverno 2020 di Moschino l'eccentrico designer americano ha scelto di trasformarsi in un provetto maître-pâtissier degno della corte di Maria Antonietta.
Se non hanno più pane, che mangino brioche: sembra di sentire riecheggiare questo famoso detto (erroneamente e a sfregio attribuito alla consorte di Re Luigi XVI) tra un corsetto e una capigliaura settecentesca, qualche ruches e un tessuto broccato.
Del resto già l'invito era un'anticipazione zuccherina e sicuramente pomposa...
State già aspettando l'abito a forma di torta, vero? Jeremy Scott segue però il solito copione e, il pezzo forte (sempre se gli altri possono essere da meno), non arriva subito.
Le prima uscite sono all'insegna delle citazioni dell'Ancien Régime: in primis la passerella, una sala degli specchi di Versailles sormontata di chandelier brillanti; seguono gli abiti, che richiamano quelli delle dame dell'epoca.


Gonne maxi, corsetti e fiocchi, ma anche jabot in pizzo, maniche con ruches e pantaloni tipicamente maschili rivisitati in denim. Il tailleur c'è, ma è broccato, ovviamente.

Ed ecco il momento tanto atteso: colorate, plastiche e scenografiche, sono le torte "da indossare".


Chi ama quel periodo storico pre-Rivoluzione ed è stato adolescente tra gli '80 e i '90, arrivano delle stampe pronte a smuovere i ricordi. Personaggi ispirati ai cartoni animati in costume compaiono su maglie e borse, che rubano la scena (per poco) ai codici tipici della Maison. Catene, maxi logo, simboli della pace e tutto quello che è il mondo Moschino.


Et voilà! Una baguette si trasforma in una clutch, il piumino per la cipria in una maxi bag pelosa e sulle decolleté compaiono decori che sembrano meringhe appena uscite da un sac à poche. Gli accessori più pazzi e kitsch, come sempre, si trovano da Moschino.
Moschino AI 2020: borse, scarpe e accessori
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