Milano Fashion Week, il meglio del secondo giorno di sfilate Primavera-Estate 2026


Secondo giorno di sfilate alla Milano Fashion Week, un mercoledì in bilico tra temporali e raggi di sole dal sapore estivo che fanno da cornice a conferme e debutti.
Il primo, di questi nuovi inizi, è quello tanto atteso di Simone Bellotti da Jil Sander. Una sfida avvincente che, come vi racconteremo tra poco, ha raccolto grandi consensi. Una prima volta c'è stata anche da Vivetta, la prima sfilata senza la sua omonima fondatrice che ha lasciato il marchio lo scorso febbraio dopo 17 lunghi anni di carriera.
Il mercoledì è anche il giorno di Fendi, che fa il pieno di colore e di energia, di Missoni, che continua a proporre collezioni centrate, capaci di fondere al meglio la grande storia familiare della storica casa di moda con forme attuali, e di N°21, che parla di libertà di espressione e di una gestualità, quella del vestire, che assume sfumature ribelli e.
Vi raccontiamo di seguito questi show e tutti gli altri nomi in calendario in questa seconda giornata di sfilate Primavera-Estate 2026 a Milano.
Luisa Beccaria: sulla speranza

Luisa Beccaria Primavera-Estate 2026.
Credits: Courtesy Press Office
Il primo nome in calendario in un mercoledì che si divide tra raggi di sole e temporali dal sapore estivo è Luisa Beccaria. Intitolata Soul in Bloom — Atelier d’Été, e ispirata al verso "La Speranza è quella cosa piumata che si viene a posare sull’anima” tratto dalla poesia Hope is the thing with feathers di Emily Dickinson, la collezione Spring/Summer 2026 della stilista italiana è una romantica e delicata parata di stampe floreali e di colori che regalano la positività e la leggerezza tipiche dei mesi più assolati. Righe, broccati, pois e ruches raccontano una femminilità tradizionale ma non troppo, perché ben calata nella contemporaneità: ad aprire la passerella è infatti Vialina Lemann, modella e attivista uzbeka che ha ricevuto molteplici premi per il suo impegno in termini di empowerment femminile.

Luisa Beccaria Primavera-Estate 2026.
Credits: Courtesy Press Office
Il debutto di Simone Bellotti da Jil Sander

Guinevere van Seenus apre la sfilata Jil Sander Primavera-Estate 2026.
Credits: Courtesy Press Office
Un nuovo inizio che è al tempo stesso un ritorno alle radici. Simone Bellotti scrive il nuovo corso di Jil Sander con un debutto che mette insieme i caratteri insiti nel brand dagli inizi, il suo minimalismo riconoscibile, la spinta all'innovazione nella scelta di tagli, materiali e accenti cromatici. Il color block, gli accessori di spunto geometrico, come naturale estensione del passato, non mancano di certo.

Jil Sander Primavera-Estate 2026.
Credits: Courtesy Press Office
Dare forma a un nuovo percorso quando si ha a che fare con un marchio così fortemente legato a un'identità ben precisa è una missione sempre complessa, una missione che ha portato Bellotti a interrogarsi su come approcciarla. "È possibile rimuovere aggiungendo una sigla personale? Sottrarre consente il di più? È meglio optare per la schiettezza o essere elaborati, sovrapporre o rimuovere, rifinire alla perfezione o lasciare qualcosa di incompiuto?" sono i quesiti che il designer si e posto centrando, a nostro avviso, la risposta. Lo si evince dalla prima uscita, che vede come protagonista Guinevere van Seenus, uno dei volti che ha fatto la storia di Jil Sander: un modo per siglare un ritorno sì, ma con un sapore tutto nuovo.

Jil Sander Primavera-Estate 2026.
Credits: Courtesy Press Office
Daniela Gregis e la felicità che si colora (con un tocco di rosa)

Daniela Gregis Primavera-Estate 2026.
Credits: Courtesy Press Office
La collezione Primavera-Estate 2026 di Daniela Gregis sembra una metafora dei tempi che stiamo vivendo: grigi, a tratti neri, ma che come ci auspichiamo avvenga cedono il passo al colore. Il colore che è simbolo di gioia, di voglia di creare e di giocare con la fantasia. "Ma perché il rosa?" è il quesito che caratterizza questa sfilata ed è l'accento cromatico protagonista, in tante sfumature, che riscalda un po' lo sguardo e il cuore.

Daniela Gregis Primavera-Estate 2026.
Credits: Courtesy Press Office
Antonio Marras e la rivisitazione della tradizione

Antonio Marras Primavera-Estate 2026.
Credits: Getty Images
Per la Primavera-Estate 2026 Antonio Marras torna ad aprire il bagaglio delle tradizioni legate alla sua amata terra, la Sardegna, ma lo fa con una nuova consapevolezza: quella di doverla cambiare, di mutare ciò che era per portarlo nella contemporaneità. Non un souvenir che ci si porta via alla fine di un viaggio, ma un elemento autentico da vivere e al quale dare nuove forme e nuovi significati.

Antonio Marras Primavera-Estate 2026.
Credits: Getty Images
Per farlo Marras inventa una storia: immagina l'approdo degli autori del Bloomsbury Group in Sardegna, ad Alghero, e lo fa legandolo a un episodio reale, quello del soggiorno proprio in questa terra di D.H. Lawrence e Frieda von Richthofen (autrice de L'amante di Lady Chatterley). Erano gli anni Venti del Novecento e l'atmosfera di allora si respira a ogni passo attraverso la scelta dei tessuti, il disegno dei ricami e la palette cromatica intensa ma delicata.

Antonio Marras Primavera-Estate 2026.
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Fendi e una quotidianità che diventa speciale

Fendi Primavera-Estate 2026.
Credits: Getty Images
Officewear o abiti romantici, colori vibranti e fantasie che rubano lo sguardo talvolta come pennellate, altre come blocchi di colore. La Primavera-Estate 2026 di Fendi è l'unione di molteplici ispirazioni che convivono per dare forma a un guardaroba quotidiano molto speciale, che rende ogni giornata una grande occasione. C'è una grande ricchezza di elementi quali espressione perfetta dell'artigianalità e della sapienza e della tecnica che, tra plissé e intrecci, assume connotazioni scultoree.

Fendi Primavera-Estate 2026.
Credits: Getty Images
I look proposti conquistano, gli accessori ancora di più: dalla nuova Peekaboo, borsa icona del marchio, che appare destrutturata e morbida nelle linee quanto nei materiali, agli altri successo come Baguette e Sky Bag che si vestono di trame intrecciate e, preparatevi al trend, si indossano anche in coppia.

Fendi Primavera-Estate 2026.
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Vivetta, dopo Vivetta

Vivetta Primavera-Estate 2026.
Credits: Courtesy Press Office
La prima sfilata dall'addio di Vivetta Ponti al brand da lei fondato nel 2008 si intitola Sirens just Wanna have fun ed è un tributo alla dimensione marina, alle creature che la abitano tra realtà e surrealismo. E proprio in passerella prende forma un sogno pieno di personaggi unici, fatto di sirene e di pirati, talvolta didascalici (come nei ricami), altre volte puramente evocati dalle silhouette, dalle stampe e dagli accessori.

Vivetta Primavera-Estate 2026.
Credits: Courtesy Press Office
Missoni, un gioco di contrasti

Missoni Primavera-Estate 2026.
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La nuova collezione realizzata da Alberto Caliri gioca ad accorciare e allungare, a rivedere le proporzioni, le grafiche, le sfumature. Un defilé 100% Missoni, che non manca di omaggiarne i tratti più unici e riconoscibili ma in una nuova e fresca chiave. Blazer e cardigan oversize ridisegnano la silhouette che si fa giovane, nuova, in una parola – che seppur abusata rimane la migliore per dare la giusta idea – cool.

Missoni Primavera-Estate 2026.
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Le signorine grunge di N°21

N°21 Primavera-Estate 2026.
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I capelli sono un po' spettinati, gli strati sovrapposti e un po' scomposti, gli elementi femminili e leziosi dissacrati da elementi che vogliono disturbare l'apparente perfezione che caratterizza, nell'immaginario comune, un bel tessuto a pois. Un maglione annodato sulle spalle o magari due, un giaccone in pelle over che spezza il glam di un abito al ginocchio e ancora minidress effetto sottoveste con bordini in pizzo e finish metallizzati.

N°21 Primavera-Estate 2026.
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La Primavera-Estate di N°21 parla di una ribellione romantica, di una grande libertà di abbinare, o anche no, ciò che si vuole. Basta farlo secondo il proprio istinto.

N°21 Primavera-Estate 2026.
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Etro e il senso del ritmo

Incarnata a bordo passerella dalla performance de La Niña, la parola chiave della collezione Primavera-Estate 2026 di Etro è ritmo. Marco De Vincenzo, dal 2022 alla direzione creativa del marchio, intitola la sfilata Flux, per evocare un flusso di suoni, di energia e di ritmo che si muove senza confini. Forme che si avvolgono con spontaneità ed energia, contrasti cromatici e materici, frange, crochet e patchwork di stampe: un mix potente che sa di libertà.

Etro Primavera-Estate 2026.
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Etro Primavera-Estate 2026.
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