Il Festival di Hyères premia tre stiliste finlandesi
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Sempre più importante, il Festival di Hyères si è concluso quest'anno con la vittoria di tre stiliste finlandesi
Si è conclusa domenica 29 aprile la tre-giorni del Festival di Hyères a villa Noailles lasciando un promettente elenco di talenti premiati. La novità di quest’anno è sicuramente la sfilata del 28 aprile, trasmessa in diretta e tenutasi sia a Parigi, nell’ampliato e rinnovato Palais de Tokyo, sia nella villa Noailles di Hyères. Il pubblico ha attribuito un premio speciale Palais de Tokyo/ villa Noailles allo stilista di womenswear Luca Sponchiado.
Il Festival di Hyères premia ogni anno i talenti emergenti internazionali della moda e della fotografia. I dieci candidati nei due campi hanno l’opportunità di presentare il proprio lavoro a una giuria molto esclusiva, diretta quest’anno da Yohji Yamamoto. Negli anni scorsi sono passati di qui nomi imprescindibili del mondo della moda e della fotografia: Jason Evans, Viktor & Rolf, Sølve Sundbø e Henrik Vibskov, solo per citarne alcuni. L’idea è accendere i riflettori su creazioni contemporanee e visioni futuristiche. Hyères è un’incubatrice di trend, riunisce personaggi chiave della moda e della fotografia e incoraggia così collaborazioni e innovazioni. La location non avrebbe potuto essere più appropriata: villa Noailles, il primo edificio moderno della Francia, costruito negli anni Venti per Charles e Marie-Laure de Noailles, raffinati collezionisti e appassionati d’arte moderna. Da Salvador Dalì ad Alberto Giacometti a Igor Markevitch, la coppia ha aiutato grandissimi pittori, scultori, musicisti e artisti di ogni genere a emergere e avviare la propria carriera. Villa Noailles è un simbolo del contributo che artisti e intellettuali d’avanguardia possono dare al paesaggio culturale.
Il gran premio della giuria L'Oreal Professionnel è stato assegnato a tre stiliste finlandesi: Siiri Raasakka, Tiia Siren & Elina Laitenen (menswear). Le premiate avranno l’opportunità di presentare una collezione alla L’Oreal Academy durante la Paris Fashion Week p/e 13 di Settembre. Partendo dal concetto di una tribù maschile, le stiliste hanno adottato un approccio molto sperimentale e hanno portato a un livello più alto il tradizionale street style maschile. L’originalità delle tecniche utilizzate (per esempio l’infeltrimento) spiega i risultati anticonvenzionali e sottolinea il rifiuto di una moda non rifinita. Uno stile che fa pensare alla nostalgia, ma anche all’anarchia.
L’edizione di quest’anno, poi, ha attribuito quattro premi invece dei soliti tre. I dieci fashion designer erano in lizza anche per un premio sponsorizzato da Chloé, partner ufficiale del Festival. I partecipanti dovevano creare una silhouette nello spirito della tradizione Chloé, e il vincitore Steven Tai (Canada - womenswear) ha ricevuto un premio in denaro di 15000 euro. Steven Tai, che ha scoperto la vocazione della moda solo di recente e ha deciso per un repentino cambio di carriera, ha mostrato un approccio peculiare all’abbigliamento classico. Il suo amore per i libri e per l’arte di stamparli e rilegarli ha avuto una grande influenza sulle sue creazioni, appendici scultoree che prendono forma mediante pieghe e lacerazioni.
Ragne Kikas (Estonia - womenswear) ha lasciato il Festival con ben due premi: il Fashion Public Award della città di Hyères e il Première Vision. Insieme ai 10000 euro a lui attribuiti con il premio Première Vision, Ragne Kikas beneficerà inoltre del sostegno dei partner del Festival, avrà quindi, in pratica, accesso a tessuti stampati originali di Puntoseta e cristalli Swarovski. La sua collezione si chiama Dress Code Defensive, titolo che parla delle armature del Quattro e Cinquecento alle quali si è ispirata, reinterpretandole con l’utilizzo di tessuti fatti a maglia. Gli aghi da maglia e l’uncinetto sono i suoi ferri del mestiere e scoprire le infinite applicazioni di queste lavorazioni è per lei una vera e propria passione.
Quanto alla parte fotografica del festival, la giuria, presieduta dal fotografo londinese Jason Evans e che comprendeva giurati come Carla Sozzani di Corso Como 10 e James Reid di “Wallpaper”, ha premiato la fotografa canadese Jessica Eaton , la cui serie Cube for Alters esplora le possibilità di manipolare tempo, spazio, percezione e colori. Il premio LVMH per la fotografia digitale è stato assegnato invece al neerlandese Florian van Roekel per la sua serie How Terry Likes his Coffee, che esamina la vita quotidiana contemporanea e le modalità di interazione tra le persone. In ultimo, la School of Visual Arts di New York ha segnalato il lavoro di Namsa Leuba (Svizzera), in cui si tenta di catturare l’intoccabile: la modestia, la fortuna o la fecondità.
Il Festival di Hyères 2012 ha offerto tre giorni di rivelazioni di nuovi talenti, chiacchierate sulla moda, concerti, mostre e installazioni speciali. Per chi non è potuto essere a Hyères lo scorso weekend, le mostre resteranno aperte fino al 27 maggio; tra le altre: Swimming pool & Gymnasium, di Yohji Yamamoto, e Squash, di Inez van Lamsweerde & Vinoodh Matadin.
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