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Moda

Francesco: «La moda? Un sapere serio che non s’improvvisa»

Francesco: «La moda? Un sapere serio che non s'improvvisa»

foto di Francesco Casarotto Francesco Casarotto — 14 Gennaio 2014

Fotogallery Francesco: «La moda? Un sapere serio che non s’improvvisa»

  • 1 francesco casarotto trendsetter grazia 1 francesco casarotto trendsetter grazia Bomber vintage, pantaloni, giubbotto e camicia Levi's, calze Gallo, scarpe Alberto Guardiani
  • 2 francesco casarotto trendsetter grazia 2 francesco casarotto trendsetter grazia Bomber vintage, giubbotto e camicia Levi's
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  • 7 francesco casarotto trendsetter grazia 7 francesco casarotto trendsetter grazia Pantaloni Comme des garçons, calze Gallo, scarpe Bottega Veneta
  • 8 francesco casarotto trendsetter grazia 8 francesco casarotto trendsetter grazia Doppiopetto Gianfranco Ferré, cintura Dolce & Gabbana, pantaloni Miu Miu
  • 9 francesco casarotto trendsetter grazia 9 francesco casarotto trendsetter grazia Pantaloni Miu Miu, scarpe Church's
  • 10 francesco casarotto trendsetter grazia 10 francesco casarotto trendsetter grazia
  • 11 francesco casarotto trendsetter grazia 11 francesco casarotto trendsetter grazia -completo e camicia Yves Saint Laurent, foulard Salvatore Ferragamo, scarpe Prada
  • 12 francesco casarotto trendsetter grazia 12 francesco casarotto trendsetter grazia Pantaloni Yves Saint Laurent, scarpe Prada
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La moda così com'è (e come dovrebbe essere). Nella riflessione di Francesco Casarotto

La moda così com'è (e come dovrebbe essere). Nella riflessione di Francesco Casarotto

«La moda è una disciplina durissima». Ricordo ancora le parole del direttore Maria Luisa Frisa alla presentazione del corso di laurea in Design della Moda. È una teoria che non mette tutti d'accordo, ma che io ho fatto mia da quel giorno. La moda è sapere e non improvvisazione, un mestiere e non un gioco; la moda è fatta di storia e contemporaneità, e non di cinque giorni di sfilate da vedere o di una transenna rossa da oltrepassare. È un sistema composto da decine di diversi mestieri tutti indispensabili, e non ne esiste uno più importante dell'altro. I designer non potrebbero comunicare i loro lavori senza i giornalisti, gli art director non potrebbero lavorare senza i fotografi, che a loro volta non potrebbero vivere senza stylist. E gli stylist? Non potrebbero fare a meno degli uffici stampa. Un meccanismo perfetto dunque, che opera seconde regole proprie.

C'è poi la moda degli abiti, si capisce. Abiti che hanno mutato molte volte il proprio senso: semplice protezione dal freddo in origine, segno distintivo per le diverse classi sociali (ricordiamo le leggi suntuarie in vigore già dall'antica Roma che stabilivano chi dovesse indossare cosa), simbolo di integrità morale con l'abito nero de "la Grande Rinuncia" proclamata dalla borghesia nel 1789 alla vigilia della Rivoluzione Francese. Infine, ecco il ventesimo secolo che spazza via le distinzioni di ceto nel vestire, seppure talvolta solo in via teorica, suggerendo una libertà prima inimmaginabile. E oggi? La moda è più che mai sinonimo di mercato, legata all'industria e al consumo. Per questo viene studiata e monetizzata. E agli stylist, ai fotografi, agli art director spetta il compito di comunicarla nel migliore dei modi; rendendola intelligente, rinnovandola sempre, interpretandola con le risorse dell'inventiva e le personali capacità estetiche.

Francesco Casarotto è collaboratore di Riders Magazine e stylist freelance.

© Riproduzione riservata

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