Copenhagen Fashion Week: viaggio nell'estate nordica
Fotogallery Copenhagen Fashion Week: viaggio nell’estate nordica
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Menswear e womenswear, fashion mix sulle passerelle della settimana della moda danese
Menswear e womenswear: un fashion mix danese. Priva di una giornata completamente dedicata agli uomini, la settimana della moda di Copenhagen deve includere il menswear all’interno delle proposte per l’altro genere. E così alcuni brand fanno sfilare insieme capi maschili e femminili, oppure si crea un posto nella scaletta ufficiale per esperti del settore come Jean// Phillip, Soulland e Magnus Lõppe.
Per quanto riguarda la moda femminile, gli appunti di ieri hanno trovato conferma anche nel secondo giorno, con Benedikte Utzon che ha seguito la tendenza degli accessori metallici. Ancora una volta abbiamo visto grandi bracciali dorati abbinati a cinturoni a vita alta, che insieme suggerivano l’immagine di una Wonder Woman classe 2011 con la passione per stampe floreali oversize, spalline e pieghe. Sono i particolari a dominare la moda della prossima estate, evidenziati da tonalità naturali che danno un senso di equilibrio al look nel suo insieme, rivelando una femminilità moderna ed eterea. La sensualità sta nelle sfumature; tessuti leggeri accarezzano il corpo e diffondono la leggerezza dello spirito primaverile.
La primavera/estate è nell’aria e come al solito è il casual a prevalere; tuttavia, questa concezione tradizionale è stata arricchita di un nuovo punto di vista. Le donne adottano uno stile potente come un’armatura per sedurre, mentre gli uomini entrano in un mondo gotico semplificato. Magnus Lõppe lo dice chiaramente al genere maschile: stavolta si fa sul serio.
Resta il divertimento delle giacche ricostruite, dove le maniche sono state dimenticate e alloro posto è stato aggiunto un bolero. Gilet da un lato e felpa dall’altro... non siamo sicuri di come classificare questo capo. Gotico senza effetti (col)laterali ma con sorprese frontali e posteriori. La debolezza è al minimo e la semplicità al massimo.
Fragile e sensuale, questo stile “cool” può diventare però inaspettatamente “hot”, per
il gradimento delle signore nei loro outfit pastello e con stampe di fenicotteri firmati Wackerhaus. Nel backstage di Trine Wackerhausen, la destinazione per la P/E 12 è la spiaggia e il pacchetto-vacanze è soleggiato e fruttato. Giallo limone e rosa chiaro contrastano con un
azzurro squillante. Graziose silhouette in sfumature pallide e neutre sono sottolineate da tagli mini e maxi. Una collezione plurale, grazie alla versatilità di ciascun capo e alla concezione dei pezzi-base, illustrata perfettamente dai fluenti top/maxi dress e dalle camicie, dai vestiti e dalle tute annodate.
Un nodo che fa l’occhiolino al glamour curvy e ricciuto degli anni Cinquanta. I danesi sono famosi per il senso dell’umorismo e per la loro capacità di rigirare le cose fino a renderle divertenti e leggere. Le Tabernacle Twins hanno dato un’iniezione di buonumore fumettoso all’atmosfera quotidiana della fashion week con le loro stampe riprese dal film d’animazione proiettato come sfondo della loro sfilata.
Una collezione giocosa per adulti in linea con i due episodi precedenti della loro carriera. Le Tabernacle Twins hanno solo due stagioni all’attivo, ma in Danimarca sono considerate uno dei brand più promettenti: con questo spirito da moderne cantastorie non dovrebbero avere problemi a varcare i confini danesi per stuzzicare la fantasia delle fashioniste di tutto il mondo.
E dopo le promettenti gemelle, è il turno di Stine Goya, che ha fatto entrare il pubblico nel suo mondo fantastico fatto di mongolfiere, vestiti con frange dorate e occhiali anni Cinquanta, il tutto messo in mostra a ritmo di una compilation anni Ottanta. Un mix che ha certamente stabilito l’appartenenza di Stine alla nomenclatura creativa danese, pur senza costringerla n uno scenario predefinito. Sempre pronti alle sorprese, i fan di Stine hanno sicuramente gradito l’invito a partecipare a un viaggio in mongolfiera e hanno prenotato un posto in prima classe sul volo della prossima estate.
Sulla via del ritorno e per un atterraggio senza intoppi, gli ospiti della fashion week sono stati invitati da Bruuns Bazaar. Bruuns Bazaar è più o meno quello che Aquascutum rappresenta per la moda britannica, un classico che non diventa mai antiquato, con pezzi base portabili tutto l’anno e al di là del diktat delle tendenze del momento. Pensate a little black dress,
impermeabili mackintosh, trench e bermuda di taglio dritto in tonalità neutre. Una splendida semplicità raggiunta attraverso una provata esperienza sartoriale. Nè “wow” né “no”: ma approvato su tutta la linea.
Per concludere una giornata lunga ma piacevole e per entrare nel mood giusto per le cene della sera, Munthe plus Simonsen hanno suggerito un viaggio nel wild-wild West con frange,
stampe tie-dye, stivali al ginocchio, vestiti con cinture a vita bassa, micro shorts. Romantica ma pronta a balzare in sella per farsi un giro, la signorina conosce il potere della seduzione e senza alcun dubbio lo userà. Bang bang!
Femminilità redenta e poi, nella seconda giornata della fashion week, menswear svelato. I temi portanti: minimal maschile, ma con lunghezze maxi. Gli orli si sono spostati più giù; le camicie sono più lunghe e più scure. Un sacco di serissimi grigi, cosa alquanto sorprendente per una collezione estiva.
Solo Soulland ha giocato fino in fondo il gioco dell’estate, con una stampa floreale che è stata al centro dell’attenzione di tutti. In spiaggia o in città, l’uomo Soulland è l’incarnazione di un’accezione nordica del preppy. Sottotono come il cugino americano, ma meno simile a uno studente. Il prepster danese sa chi è e dove vuole andare; dobbiamo solo decidere se vogliamo seguirlo. Soulland ha presentato la sua collezione definendola postmoderna e tra le sue fonti d’ispirazione ha citato i francobolli danesi e le uniformi dei dipendenti pubblici. E anche questo dispaccio quotidiano è stato ripiegato e imbustato; la rassegna della moda di ieri è stata affrancata e spedita.
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