In occasione della mostra al Mode Museum, un breve sguardo a come si è evoluto negli ultimi 10 anni uno dei marchi più chiacchierati del momento
Fino al 14 agosto il Mode Museum di Anversa dedica la retrospettiva Game Changers - Reinventing the 20th Century Silhouette al lavoro di Cristóbal Balenciaga e di tutti i designer, da Coco Chanel a Yohji Yamamoto, che si sono distinti nella creazione di una nuova silhouette femminile.
Oggi Balenciaga è l'argomento più discusso fra gli adetti del settore, in particolare dopo il debutto di Demna Gvasalia durante l'ultima settimana della moda parigina. Ma come è cambiato nel tempo questo marchio storico e dall'heritage così importante?
Balenciaga da Ghesquière a Gvasalia
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Balenciaga divenne celebre per la sua capacità di costruire attorno al corpo, attraverso tagli e volumi geometrici, abiti in grado di liberare le donne dalle costrizioni di bustini, ferretti e sottogonne, ma che sembravano sfidare lo spazio circostante.
Portavoce di un'eleganza astratta e raffinata, couturier capace di disegnare e creare un abito con le sue mani, a lui dobbiamo l'introduzione del tailleur aderente, dell'abito a sacco e di quello a tunica, ancora oggi attuali.
In foto: una modella indossa un vestito e un cappotto Balenciaga prima di apparire nello show televisivo Fashion From Paris, 22 febbraio 1955, Terry Fincher/Keyston/Getty Images
Con l'avvento del prêt-à-porter, Balenciaga, che aveva vestito una ristretta élite di clienti di donne aristocratiche e dive, decise di ritirarsi dalle scene nel 1968, rimanendo un punto di riferimento indissolubile per le generazioni di designer a seguire.
Dal 1997 al 2012, è stato il giovane Nicolas Ghesquière, con la consulenza di Marie Amelie Sauve (oggi sono entrambi da Louis Vuitton), a dare un nuovo volto al marchio, traghettandolo nel presente senza disperderne mai i fondamentali.
In foto: una modella durante la sfilata per la collezione Primavera-Estate 2013, l'ultima disegnata da Ghesquière per Balenciaga
Il difficile compito di sostituire Ghesquière è toccato ad Alexander Wang, che non è riuscito però a lasciare il segno, nonostante alcune prove pregevoli, nei suoi tre anni di direzione creativa. Nell'ottobre 2015 è arrivato invece Demna Gvasalia.
Quella di Gvasalia, spokeperson di riferimento del collettivo Vetements, è sembrata a molti una scelta azzardata, ma ciò non ha impedito ai critici di recensire in maniera ampiamente entusiasta il suo debutto, che ha portato un'attitudine fortemente street nell'universo Balenciaga.
Tra chi lo definisce rivoluzionario e chi ne riconosce il debito ad altri leggendari designer, come Martin Margiela, non ci resta che attendere il responso del mercato sul nuovo Balenciaga.
In foto: una modella durante la sfilata per la collezione Autunno-Inverno 2016, la prima disegnata da Demna Gvasalia per Balenciaga, Mondadori Photo
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