Il meglio delle sfilate e le principali novità dall'appuntamento romano per l'edizione dell'Autunno-Inverno 2015. Con le collezioni d'alta moda e i giovani talenti da tenere d'occhio!
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Couture/Sculpture. Azzedine Alaïa in the history of fashion «Come? Avete posato nuda di fronte al Canova?». «Ma la stanza era ben riscaldata!» Celebre lo scambio di battute tra il principe romano Camillo Borghese e sua moglie Paolina Bonaparte, ancor oggi ammirata nella sembianze di Venere Vincitrice in una delle statue più famose di Galleria Borghese. E di seduzione e fascino femminile ci parla la retrospettiva Couture/Sculpture, ospitata in quelle sale. Summa di stile alla maniera di Azzedine Alaïa , con creazioni che plasmano il corpo di donna in clessidre mozzafiato. Tra peccato e voluttà.
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A.I. Creative Crime: Nuagy Nuovi spunti e suggestioni nel consueto appuntamento di A.I. Artisanal Intelligence , curato da Clara Tosi Pamphili e Alessio de Navasques. Come il concept di una collezione a più riprese e rigorosamente monoprodotto, che possa vivere nel tempo affrancandosi dai limiti della stagionalità e costruendo negli anni un total look completo. È l'idea originale di Silvia Bergomi per la prima stagione di Nuagy con una serie di camicie in cotone e seta. Modelli che spiccano per il gusto decorativo delle stampe, desunte dalle tavole zoologiche di Ernst Haeckel. Soggetto: piante e invertebrati, fauna terrestre e marina.
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A.I. Creative Crime: Michele Chiocciolini «I bambini sanno quello che la maggior parte della gente ha dimenticato». Parola di Keith Haring, l'artista dei graffiti in metropolitana e sui muri delle periferie urbane, fonte d'ispirazioni riconosciuta di Michele Chiocciolini per le sue clutch in pelle. Tagliate e cucite nei più antichi laboratori fiorentini, si riconoscono per i disegni geometrici, i profili dalle linee pure, le sagome naive di un cane e di una stella. Stilizzazioni pop, che sentono la nostalgia degli anni '80 di Madonna e Basquiat.
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A.I. Creative Crime: BB by Luigi Borbone In Oriente il grillo è un animale sacro. I giovani dell'antica Cina amavano catturarne gli esemplari più belli per poi tenerli in vita in una speciale scatolina in vimini, così da propiziarsi la fortuna. Un'usanza sublimata nei gioielli di BB by Luigi Borbone , con orecchini e ciondoli massimalisti che s'indossano come amuleti. Di gioia e di bellezza.
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A.I. Creative Crime: Ilariusss Sarebbero piaciuti a Dalì i cappelli di Ilaria Soncini e del suo marchio Ilariusss . Il feltro è quelle della tradizione, la cupola modellata a mano come nella pratica artigianale, con la fodera in seta cucita punto per punto. Dettagli di pregio, che non rinunciano al gusto del surreale e della trovata che rompe gli schemi. Le falde superano infatti la forma rotonda dei modelli d'ordinanza, spezzando l'orlo in tagli eccentrici e moderni.
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A.I. Creative Crime: Lieke Pansters Un ripiano di cristallo su sinuose curve di faggio, la ceramica disegnata con pure geometrie di colore. Dalle opere di due poliedrici novecentisti, l'architetto Carlo Molino e il pittore Nikolai Suetin, la prima collezione di Lieke Pansters desume senso della struttura e leggerezza di tocco. Solo sei abiti in organza e velluto, che sembrano tessuti di aria e di luce.
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Renato Balestra Il grigio è un concentrato di eleganza. Equidistante dal bianco e dal nero, sa essere emotivo e cerebrale, freddo e di carattere. Renato Balestra dà prova di conoscerne a fondo tutte le anime, con proposte da cocktail e da sera ricamate a spina di pesce, modelli raso su raso dal lucido all'opaco, in una gamma compresa tra le sfumature del perla e dell'ematite, dell'argento e del platino. Rare tarsie in policromia, sul corpetto come sugli ankle boot, come unica concessione al colore vivace.
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New Designers at Coin Excelsior Nello store di via Cola di Rienzo Coin Excelsior ha radunato i designer più in voga del momento. Nomi affermati come Elena Ghisellini, Federica Berardelli, Paula Cademartori, Sara Battaglia e Zanchetti hanno sottolineato l'importanza dell'accessorio più vagheggiato dalle donne, scrigno di sogni e segreti: la borsa. Tra di loro Giancarlo Petriglia con le sue inconfondibili creazioni (in foto), virtuosismo di pellami e colore in tarsia preziosa.
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Rani Zakhem Greta Garbo, Ingrid Bergman, Joan Crawford, Katharine Hepburn. L'elenco delle dive holliwoodiane forgiate da Gilbert Adrian, Jean Louis e Orry Kelly, indimenticabili costumisti e pigmalioni del cinema americano, potrebbe continuare a lungo. Rani Zakhem mira a recuperarne tutto il glamour, aggiornando veli, pizzi e cristalli con un senso del volume nitido e contemporaneo.
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Ettore Bilotta Da Ettore Bilotta doppiature di satin e organza per il bon ton che non passa mai di moda nei quartieri alti, tailleur come punto fermo di un guardaroba che non rinuncia al gusto decorativo: il collo della giacca è ingioiellato, la seta è ricamata a grandi rose di paillettes. Per musa Giuditta di Klimt e Isadora Duncan, con l'inevitabile l'omaggio al velluto. Opulenza d'antan.
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5+5: Les Petits Jouers by Maria Sole Cecchi Può trattarsi di uno smiley ammiccante o di una matrioska, di un dettaglio come la cerniera oppure di una composizione multicolor sulla patta. Nelle mani di Maria Sole Cecchi i mattoncini Lego diventano lo strumento per decorare clutch compatte e borse a mano dal disegno basico, senza tralasciare il backpack amato dalle viaggiatrici metropolitane. È il segreto del successo di Les Petits Jouers , il marchio che ha già conquistato le trendsetter internazionali strappando loro un sorriso.
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5+5: Fernando Jorge Sono le forme sinuose e organiche quelle che più catturano la fantasia di Fernando Jorge , il designer di origini brasiliane che trasfigura la sensualità delle spiagge di Rio di Janeiro e la saudade di San Paolo in orecchini e collane di grande suggestione tattile, dove l'oro s'intreccia al diamante e all'opale.
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5+5: Carlo Volpi Le vetrate gotiche, pareti immateriali fatte di luce e colore. Carlo Volpi se ne lascia suggestionare per una maglieria che ama gli effetti cromatici brillanti, la consistenza materica e tridimensionale delle trame, con disegnature che ricordano le tessere del cloisonné.
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5+5: Matteo Lamandini Rileggere i classici del guarbaroba di lui e di lei con una freschezza attuale, recuperare motivi e tessuti della tradizione per reinventarli con un nuovo senso del taglio e della proporzione. Matteo Lamandini ci riesce benissimo, nei pantaloni di volume amplificato e nelle giacche dalle macro-quadrettature, rese corpose dal cotone bouclé e dalle superfici fiammate.
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Accademia Factory L'atmosfera effervescente del laboratorio, l'entusiasmo della creatività giovane. Si respira voglia di fare e di mettersi in gioco nelle aule dell' Accademia di Costume e Moda . Dalle tuniche in ghinea che illustrano la laude di Jacopone da Todi al documentario su Anna Piaggi, primo frutto del nuovo percorso formativo in Media, Film & Arti Visive. Menzione speciale per i progetti di accessori Print e Paper, con le borse in pcv stampato su grafiche sviluppate ad hoc e quelle che utilizzano carta e pelle come materia prima (in foto).
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Joan by Valentina Moncada «Per me è sempre stata come una fata, bella ed elegante. Da piccola mi chiudevo dentro i suoi armadi e mi perdevo nell'incanto dei suoi vestiti. Quelli di Givenchy, di Fabiani, di Valentino, i pantaloni pijama palazzo, i primi cortissimi hot pants di Irene Galitzine». Chi scrive è Benedetta Moncada, figlia di Johan Whelan, così come si legge nel libro che raccoglie la strepitosa carriera della madre. Dall'incontro con Hubert de Givenchy come mannequin per l'abito “Sabrina” destinato a Audrey Hepburn all'arrivo a Roma per sfilare da Capucci. E finalmente incontrare Johnny Moncada, fotografo e compagno di una vita. Ritratto di un'epoca irripetibile.
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Italian Glamour La radice del bambù, non il fusto, va bollita. Per renderla flessibile e darle la forma voluta, senza intaccarne le fibre, prima di fiammeggiarla per ottenere la tipica colorazione caramello. Operazione certosina e costosissima, che torna alla mente di fronte all'abito couture di Capucci. Uno dei tanti pezzi straordinari collezionati da Enrico Quinto e Paolo Tinarelli, il cui archivio ha offerto lo spunto per la mostra e il catalogo Italian Glamour . Must-have per veri intenditori.
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Luigi Borbone «Nella mia felicità mi nascondo come la lucciola in un raggio di luna». Il canto delle geishe risuona in passerella da Luigi Borbone , tra le tuniche a vestaglia allacciate col fiocco e le tipiche costruzioni a kimono. Ma basta l'orlo di una gonna plissé per passare dalla concubina con fermagli d'oro nei capelli alla modella in posa New Look, omaggio a Dior degli esordi. Il seno è nudo, sotto la canotta di cristalli fiammanti.
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Sabrina Persechino «Il più bel gioiello religioso sognato dal pensiero umano». Così Guy de Maupassant definisce la Cappella Palatina di Palermo, un capolavoro di architettura dove i marmi bizantini si fondono alle muqarnas islamiche. Sabrina Persechino li trasfigura negli abiti di ampio formato, nelle cappe ieratiche a immagine delle ogive, con le tinte proprie delle icone: il bianco della luce divina, il blu della trascendenza, il rosso e l'oro della regalità.
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Bams Ginevra Vitale, Andrea Giordano Orsini e Manuel Romano. Insieme fondono visione estetica, fiuto commerciale e competenza tecnica nella nuova linea di calzature Bams , che della natià Napoli esprime l'esuberante immaginario. Pantofoline e stivaletti rievocano gli arazzi nobiliari, rivestendosi di tessuti da tappezzeria, cotoni rifilati ed esotiche sete indonesiane.
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Alexander White Sono angeli gitani e toreri dalla provocante sensualità i soggetti di Ruven Afanador che rivivono nella collezione di Alexander White . Sulle scocche in pelle metalizzata degli ankle boot, a immagine delle corazze medievale, ciuffi di piume plumbee. Sulle mascherine della tomaia tagli chirurgici e aperture da vertigine, per offrire il piede all'occhio del voyeur.
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Giannico Sapore di mare. E di feste a bordo piscina popolate da languorose pin-up. L'immaginario estivo che Nicolò Beretta comunica alla nuove proposte Giannico si spinge fino alla citazione filologica: sullo scollo del sandalo i fiori sono gli stessi delle cuffie vintage, impreziositi da pistilli in swarovski. Altrove labbra tirabaci in vernice e fiocchi in maculato.
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Lolita Lorenzo Carol Oyekunle distilla le sue origini africane in una linea di accessori di grande riconoscibilità. Per il marchio Lolita Lorenzo ha deciso di recuperare i tessuti dell'infanzia, riscoprendo le secolari tecniche di produzione delle donne Yoruba: dutch-wax, adire e aso-oke. Ne nascono clutch preziose, dalla vocazione etno-chic, che sotto un croccante guscio di plexiglass fanno intravvedere i tradizionali motivi geometrici.
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Avanblanc Inconfondibili le borse di Francesca Calistri per la recente linea Avanblanc , che già nel nome suggerisce una precisa voglia di sperimentazione. Le metodiche di realizzazione e la scelta dei pellami si attiene scrupolosamente alla grande tradizione pellettiera, col valore aggiunto di un disegno fuori dal comune. Ogni modello infatti incurva il vitello più pregiato in anse sinuose e scultoree, onde su onde vellutate al tatto.
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Catherine De Medici 1533 Per la linea Catherine De Medici 1533 la giovane designer Francesca Pisano elegge a musa la celebre regina, nipote di Lorenzo il Magnifico. E come sintesi di eleganza italiana e francese, le sue scarpe armonizzano lavorazione nostrana e civetteria d'oltralpe. Riccioli di vernice sul camoscio, tacchi che inanellano pastiglie e perle, scocche dal profilo di corona.
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L72 Lee Wood ha dalla sua una matura esperienza come designer e consulente creativo. E si vede, perché la sua giovane linea L72 proclama tutta l'essenza del glamour contemporaneo. Silhouette bon ton anni 50 si ritagliano in materiali di derivazione sportiva, in perenne equilibrio tra minimalismo e calcolate aggiunte decorative.
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