Nella nuova sede dell'Ex Dogana un'edizione di Altaroma ricca e riuscita. Tra nomi emergenti e atelier di lungo corso la kermesse capitolina si riconferma un appuntamento decisivo per la promozione del sistema moda
Altaroma e i motivi di un successo. Da una sede azzeccatissima, negli spazi post-industriali dell'Ex Dogana che anche Berlino invidierebbe, alla selezione scrupolosa dei nomi presenti. Giovani di talento che qui trovano visibilità e sostegno, case d'alta moda che custodiscono i saperi di un tempo e per questo superano la logica del trendy omologante.
C'è, poi, il dialogo con Roma. Merito di eventi che valorizzano la città come in un palcoscenico naturale, fatto di palazzi dalla bellezza intramontabile e strade da gustarsi a piedi, con lentezza, tra vetrine raffinate e indirizzi noti solo agli esperti. Quattro i giorni sul calendario, tanti gli spunti e le suggestioni che fanno bene alla moda e ne valorizzano tutta la filiera.
Sfogliate la gallery per rivivere i momenti migliori di Altaroma!
Il meglio di Altaroma
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Quattromani Il folklore sardo detta stile e riferimenti. Dal rituale dell'argia, il ragno velenoso dal cui morso ci si salva solo a forza di canti e filastrocche che suscitino risate liberatorie, la collezione trae energia espressiva e indicazioni per la silhouette, tra aderenze e morbidezze, dai pantaloni in panno e le gonne a matita fino agli abiti in formato maxi. Il tessuto a lavorazione pibiones rende omaggio all'artigianato locale.
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Renato Balestra Atena del pantheon greco, quintessenza di arte e sapienza. I sentimenti neo-ellenici della nuova stagione di Renato Balestra disegnano tuniche fluenti e abiti di tagli svelto, con aggiunte preziose: ricami bagnati nell'oro, candore di bianco che cede alle screziature dell'arancio e del giallo di una solarità tutta mediterranea. Tante le plissettature: riferimento sublimato alle colonne degli antichi templi.Credit photo: Salvatore Dragone/Gianluca Palma/Luca Sorrentino
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Avanblanc La linea di borse di Francesca Calistri si contraddistingue per i volumi scultorei e le forme futuribili. Sono gusci sinuosi in vitello nappato che fanno della signature-handbag uno scrigno elegante e desiderabile. Ma la novità di stagione risiede soprattutto nell'uso del pitone, pellame nobile qui preferito nelle sfumature ricche dell'arancio e del pistacchio.Credit photo: Allucinazione
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Bams Sono le lavorazioni a telaio delle tappezzerie e degli arazzi a rendere speciali gli stivaletti di questo giovane marchio, i ricami a tinte vivaci e il piacere tattile delle sete indonesiane. Non mancano però le tipologie a pavé di paillettes: accarezzandole con la mano se ne apprezza l'effetto bicolore, dall'argento alle variopinte iridescenze rainbow.Credit photo: Allucinazione
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Catherine de' Medici 1533 (a sinistra) Sono divertenti i richiami alle faccine delle emoticon, come inserti in vernice e lamelle a colore pieno sulla scocca delle pump e sulla tomaia delle sneaker. Femminilità piena e vezzosa per i sandali con ponpon di pelliccia. Per Giannico (a destra) la ricetta del glamour recente non prescinde dall'ironia: il colletto di cristalli, le labbra tirabaci in vernice sulla décoletté in camoscio.Credit photo: Allucinazione
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Giuseppe Di Morabito Viaggio a ritroso nell'arte italiana e nell'immaginario di Flora, voluttuosa incarnazione primaverile, così come la dipinge Giuseppe Arcimboldo sul finire del sedicesimo secolo. Se ne desumono il gusto per le stampe floreali, le tuniche svolazzanti, i colori accostati con azzardo pittorico. L'effetto finale è insieme femminile e rock, grazie alla complicità di abiti a trapezio, cappottini in eco-fur e pantaloni di taglio svasato: dall'Italia del tardo Rinascimento alla swinging London il passo è breve.
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New designers at Coin Excelsior Una delle più interessanti iniziative di scouting giunge alla sua terza edizione. L'obiettivo? Gettare un ponte tra la creatività giovane e il sistema di distribuzione commerciale grazie a un leader del settore come Coin Excelsior. Nel department store di via Cola di Rienzo hanno trovato uno spazio di promozione privilegiato i nomi di punta della nuova scena italiana. Sette i designer coinvolti, con una selezione di prodotti acquistabile dirattamente in negozio (da sinistra: Elena Ghisellini, Federica Berardelli).Credit photo: Allucinazione
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A.I. Artisanal Intelligence- Melampo Resta sempre l'appuntamento più evocativo e colto del calendario romano. Questa volta i curatori Clara Tosi Pamphili e Alessio de' Navasques riflettono sulla relazione tra il corpo e l'abito, in uno spazio carico di echi post-industriali come l'antica dogana della città. Nella selezione delle migliori realtà artigianali rientra il duo di Lulù e Anna Poletti con Melampo e la loro suggestiva rilettura della camicia: in popeline bianco, tra maniche a sbuffo, arricciature iper-barocche e plissettature meticolose che ne traducono il farsi e disfarsi come luce e volume.Credit photo: Andrea Boccella
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A.I. Artisanal Intelligence- Pugnetti Parma Il gusto per le cose belle che fu di Maria Luigi d'Austria e l'illustre sellerie di Parma dettano il caratte della recentissima linea di borse. Filippo Pugnetti le vuole solide e sinuose, sintesi di forza e grazia. Alla tracolla in cuoio, al bullone rubato dalla cassetta degli attrezzi- seppur nobilitato da un bagno d'oro, fanno da complemento i volumi femminili e la morbidezza superiore dei pellami.Credit photo: Andrea Boccella
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A.I. Artisanal Intelligence- Sadie Clayton Riflesso di una curiosità tutta personale per le forme naturali, la linea della giovane designer inglese indulge al gusto per la tridimensionalità e alla ricerca materica. Gli esiti dei suoi studi sulle volumetrie di pietre e cristalli dànno vita a forma fantasmagoriche, vibranti, dalla potenza archetipica.Credit photo: Andrea Boccella
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A.I. Artisanal Intelligence- Una Burke Tintura secondo l'uso tramandato della concia al vegetale, studio attento degli assemblaggi e delle geometrie. La giovane designer che vanta collaborazioni con Madonna e Lady Gaga ha la passione per il cuoio. Ne nascono borse, cinture e corpetti come corazze scultoree che sospingono la moda verso l'arte.Credit photo: Andrea Boccella
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Accademia di Costume e Moda Tra i quindici studenti in passerella per il Talents 2016 la vittoria è andata a Ilaria Fiore. Regge sulla polarità di struttura e dolcezza, forma assertiva e sensibilità tattile la collezione che ha convinto la giuria, strappandole una menzione speciale per gli accessori: gli zaini s'indossano come gilet, le borse come un marsupio staccabile.Credit photo: Salvatore Dragone/Gianluca Palma/Luca Sorrentino
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L72 La mitologia finlandese menziona la figura di Vellamo, dea invocata da pescatori e marinai come regina delle acque, dei venti e delle tempeste. L'ispirazione marina è appena accennata dall'organza luccicante di paillettes: nere e madreperlacee, come conchiglie in frantumi. Ma il merito sta tutto nella tensione tra disegno e ricorso ai material, per un new look che cede al fascino dello sportwear tecnico.Credit photo: Salvatore Dragone/Gianluca Palma/Luca Sorrentino
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Greta Boldini Atmosfere parigine che trovano un fulcro ideale nelle scenografie di The Dreamers, il cult-movie di Bertolucci. E dunque sarà Isabelle la musa d'elezione di questa passerella, dove i capottini e gli abiti a fiori in organza e georgette di seta s'indossano con grazie e spudoratezza insieme. La maglieria in angora è l'espressione di uno chic senza troppi pensieri, su gonne lavorate a plissé. In alternativa, la camicia è di disegno maschile, con pettorina a pieghe come nei modelli per lo smoking.Credit photo: Salvatore Dragone/Gianluca Palma/Luca Sorrentino
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Luigi Borbone Tilda Swinton in Orlando come ideale riferimento di stile, l'androginia e la metamorfosi come temi fondanti. Ecco allora gli attraversamenti di epoche in un mélange oltre le connotazioni: pizzi e sete dal fascino d'antan, gonne rigonfie come crinoline settecentesche, silhouette anni '50 rivedute e corrette, trasparenze luccicanti di swarovski per una liberazione del corpo che tanto ha da spartire con gli anni della rivoluzione sessuale.Credit photo: Salvatore Dragone/Gianluca Palma/Luca Sorrentino
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Miaoran Cappotti monumentali e camicie fluenti. Lo schema si gioca nei volumi e nelle sovrapposizioni, come per aggiunte successive: lunghezza sublimata nelle sciarpe e nei pantaloni che fagocitano il passo, asimmetria di maglie assemblate come un patchwork di pattern. Non mancano le macro-giubbe con la zip, feticcio della coolness metropolitana.
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M.I.T. Multiple Identity Tforthree È il nome della capsule collection del collettivo creativo TforThree, un incubatore di giovani designer di diversa provenienza internazionale e dalla sensibilità aperta al contemporaneo. Dall'abito all'accessorio, per un total look in edizione limitata.Credit photo: Gianni Catani/Luca Sorrentino
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Rani Zachem Il designer libanese, quello delle principesse arabe che non temono di spendere una fortuna pur di soddisfare un ideale di bellezza- sembra che un suo abito tempestato di perle vere sia stato pagato oltre 40.000 euro. E la passerella in Ex Dogana riconferma l'ossessione di Rani Zachem per i tessuti più ricchi, le lavorazioni più costose, i volumi mozzafiato. Cascate di tulle, ricami in filigrami e generosissime dosi di cristalli per un disegno che si richiama esplicitamente all'archivio dei costumisti hollywoodiani.Credit photo: Salvatore Dragone/Gianluca Palma/Luca Sorrentino
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Road to Style Non solo passerelle. Altaroma si contraddistingue anche per le iniziative che promuovono i luoghi storici della città e la valorizzazione delle vie dedicate allo shopping. Nel segmento tra via dell'Oca e via della Penna piccoli laboratori e negozi di nicchia si sono uniti per celebrare gli accessori della giovane designer Benedetta Bruzziches: ecco allora i cofanetti rigidi con bagnanti stilizzate, le minuscole borse a lavorazione capitonné, i classici cabaret di pasticcini trasformati in elegantissime clutch.Credit photo: Allucinazione
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Sabrina Persechino L'idea originaria: apprendere la lezione di Eric Owen Moss e delle sue architetture. Dai temerari giochi di pieni e vuoti agli abiti che si schiudono vertiginosamente sulla schiena. Tessuti sventrati e incisi come tele di ragno, di cui Aracne è l'emblematico riferimento del mito; da qui la citazione al peplo ellenico, risolto in sensuali drappeggiature di seta.Credit photo: Salvatore Dragone/Gianluca Palma/Luca Sorrentino
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