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Grazia

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Moda

La collezione estiva di Alessandra Micolucci

La collezione estiva di Alessandra Micolucci

foto di Francesca Crippa Francesca Crippa — 26 Giugno 2017
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Vi raccontiamo la Primavera-Estate 2017 della designer veneziana, ispirata alla natura e ai tessuti, pensata per una donna contemporanea

La natura dell’abbigliamento e la complessità della natura vegetale. Alessandra Micolucci, designer veneziana, alla sua seconda collezione, presenta la Primavera-Estate 2017, una serie di capi ispirati alla fibra di banano e al suo utilizzo nel tessile.

Abbiamo fatto due chiacchiere con lei sulla nuova collezione e sulle sue ispirazioni.

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Raccontaci il processo creativo dietro alla creazione della tua ultima collezione. Oltre alla fibra di banano come sono nati i pezzi della PE 2017?

Sono molto istintiva nella creazione. Il primo passo è ricercare tessuti che mi trasmettano emozioni tattili e visive particolari, le stesse che poi cerco di trasmettere nei capi. Il secondo passo è creare un cartamodello ad hoc per ogni tessuto, che possa entrare in simbiosi con le stesse sensazioni che mi ha trasmesso il materiale. Per finire faccio un veloce disegno, senza quasi guardare il foglio. Il mio processo creativo perciò lo definirei “da cosa nasce cosa” senza lasciare nulla al caso. 

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Questa è la tua seconda collezione. Qual è la maggiore difficoltà che incontri nella tua professione?

La cosa più difficile è gestire tutto il lavoro da sola, creare ogni nuova collezione seguendo contemporaneamente la produzione della precedente, il tutto stando al passo con le ferree scadenze delle stagioni della moda.  

Quale invece il lato positivo?  

Trovo liberatorio non far più parte del classico schema piramidale che struttura la maggior parte delle aziende italiane. Non aver nessuno né al di sopra né al di sotto è un gran privilegio. Le soddisfazioni in questo modo sono estremamente pure e reali.

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I tagli dei tuoi capi sono volutamente versatili. Qual è la tua idea di femminilità oggi?

Non sono interessata a esaltare le "curve", lo stereotipo classico. La mia idea di femminilità non ha niente a che vedere con l’aspetto esteriore di una persona, deve trasudare dalla tenacia, dalla forza, dalla perseveranza, dalla voglia di risolvere qualsiasi tipo di problema e poi certo, se il risultato di questi sforzi può essere un abito, questa diventa la mia “idea di femminilità”. 

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© Riproduzione riservata

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