London Collections Men: le sfilate PE 2016 per l'uomo
A Londra va in scena la London Collection: Men, e scende in passerella l’uomo della Primavera-Estate 2016.
lcm 2016
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Tra nuovi e “vecchi” trend che si susseguono, la capitale britannica si riconferma patria della sperimentazione con la tradizione che dialoga con la strada, con un’attenzione speciale verso gli accessori. Cappelli, zaini, foulards sono elementi immancabili in ogni collezione e anche in strada il trend è decisamente palpabile. Parole d’ordine street e contaminazione per una moda innovativa ma assolutamente indossabile.
Ecco alcuni nomi:
- Oliver Spencer: un distillato di Inghilterra sulle note di “Love will tear us apart” che accompagna dolcemente lo scorrere di creazioni “soffici” e delicate.
Traendo ispirazione dallo scultore Richard Serra, l’attenzione al dettaglio diviene centrale e le stampe, seppure “mismatch” dalle righe, ai fiori al tartan riescono a fondersi nella armonia di un look versatile e facilmente indossabile, come dimostra la varietà eclettica dei modelli (e non) che si succedono in passerella.
- YMC: minimalismo con ispirazione anni 30 per l’uomo YMC. Un susseguirsi di toni, iniziando dal blu per passare al nudo e finire con i colori. Tagli sartoriali uniti a lino leggero, arricchiti dagli accessori, primo su tutti il classico “bowler hat” appoggiato su foulard in seta che fuoriescono e ricadono leggermente sulla schiena.
Una collezione che mira alla coerenza e ci riesce.
- CHRISTOPHER RAEBURN: siamo nella foresta pluviale, più precisamente nel Borneo, dove le cascate risuonano dal cielo e la funzionalità diviene il fulcro di uno show dove i sacco a pelo si trasformano in cappotti e gli zaini diventano orangotango. Modelli con capelli spettinati, shilouette comode e tanto nylon in tartan e camouflage per “buttarsi” nella giungla metropolitana.
- COACH: quando i Beach Boys incontrano l’Hip-Hop di New York, lo skate park diventa subito Skate Park Chic. Per la SS16 Coach manda in scena skaters ribelli che non esitano a sfoggiare giacche patchwork e jacquards, e a mixare stampe e tessuti con armonia. Un uomo “ribelle” capace di uscire di casa in parka animalier (declinato in svariati colori e forme) e camicia in stampa psichedelica, non prima di avere afferrato il maxi zaino e infilato le slides (ovviamente in sherling).
Il cool di NY con la giusta dose di “effortlessness” californiana.
- JIMMY CHOO: anche da Jimmy Choo trionfa l’irriverenza dello skateboarder e del biker (BMX chiaramente). In uno skatepark costruito appositamente per l’occasione, il tradizionale gentlemen sporting club si carica di adrenalina ed orginalità all’insegna del motto “Vive Sicut Audes”.
Si infrange la dicotomia tra formale ed informale, l’eleganza si fonde con con la funzionalità dello sportswear dando vita ad un mix ultra moderno. I pezzi classici, vengono reinterpretati e la palette di colori si fa accesa con spruzzi di verde pop e giallo canarino, per un gentleman moderno con tanta personalità.
- HOUSE OF HOLLAND: eccoci nella “galleria” di Henry Holland che per la sua prima collezione maschile sceglie l’Old Selfridges (i capi sono infatti venduti in esclusiva da Selfriges già il giorno stesso). Tra rave party e art gallery, con “venditori” street food in puro stile Holland, e fotografie di Martin Parr (che ha curato il lookbook) alle pareti. Lad, Lover, Legend, questo lo slogan per l’uomo House of Holland, che non si prende sul serio e ama giocare con la moda. Un omaggio agli anni 90 e alla cultura rave, ma anche un omaggio al football inglese di quegli anni, “sporco” e autentico.
- BURBERRY: il sole splende sulla passerella a “cielo aperto” immersa nei fiori dei Kensigton Gardens. Sulle note dell’orchestra, sfila l’autentico sartoriale maschile innovato dal nuovo taglio slim, chiamato The Chelsea. L’uomo Burberry si “appropria” del pizzo e lo sfoggia sicuro con capispalla in cashmere double-face e mocassini con nappine. I fermacravatta diventano insetti e la “classica” sciarpa si allunga e si alleggerisce grazie all’impalpabile cashmere scozzese e diventa un foulard da annodare in modo casual al collo (e anche nelle strade è già foulard mania).
E per terminare in bellezza, un Pic Nic a sorpresa, in puro stile Burberry, panni in cashmere sul prato e tanti cocktail estivi serviti ai tanti ospiti (Suki Waterhouse, Samuel L. Jackson e Mario Testino,per nominare alcuni) da Thomas’s, il nuovo cafè Burberry recentemente inaugurato nel flagship store di Regent Street, accompagnati dalle note dei Keston Cobblers Club.
- BELSTAFF: da un rave anni 90 al deserto del Sahara (con vista Tower Bridge per non dimenticare l’essenza puramente British del marchio), la magia della moda. L’uomo Belstaff è un esploratore intrepido alla scoperta di terre lontane. La collezione è pervasa da una spiccata influenza militare (mantenendo fede alla proprie origini di fornitore per l’esercito britannico) che viene resa moderna grazie ad innovazioni tecniche e tessuti contemporanei.
Tende, motociclette e jeep, unite a te alla menta e birra Casablanca, introducono gli ospiti al deserto di dune di sabbia dove i modelli-esploratori sfoggiano giacche di pelle, jumpsuits e camicie in una palette naturale interrotta a tratti da stampe camouflage.
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