Come indossare pantaloni in pelle: 5 combo effetto “wow” da provare subito

C’è chi comincia a sfoggiarli all’inizio dell’autunno e non li abbandona più; chi invece li considera troppo aggressivi e crede che non possano trovare posto nel guardaroba quotidiano: su come indossare i pantaloni di pelle le opinioni sono tante, si sa, ma, se abbinati a regola d’arte, possono diventare il "key-piece" perfetto su cui costruire molti look super cool.
E lo sanno bene le influencer che li portano praticamente ogni giorno e li hanno sempre addosso in questo periodo dell’anno, quando, se abbinati a stivali, sneakers e ankle boots, consentono di affrontare con stile anche le giornate più gelide.
Alternativa perfetta ai soliti jeans, i pantaloni in pelle possono essere indossati adesso anche solo con un caldo pullover e degli stivaletti, ma vi torneranno utili anche più in là e si potranno sfoggiare tranquillamente con t-shirt, camicette e bluse leggere, in abbinamento a ballerine, pumps e sandaletti.
Come indossare i pantaloni in pelle? Visto che lasciarli languire nell’armadio sarebbe un vero peccato, vi aiutiamo noi a trovare le combinazioni perfette, voi dovete solo tirare fuori la grinta e iniziare a rispolverarli!
Con camicia bianca e slingback animalier, con felpa sportiva e sneakers dalle linee pulite, con t-shirt a righe e sandali minimal: ecco 5 idee look (molto fashion) facili facili da copiare.
Come indossare i pantaloni in pelle: camicia bianca e slingback
Pantaloni in pelle a sigaretta H&M + Camicia lunga bianca a maniche lunge PLEASE + Mini bag a mano in pelle nera JIL SANDER + Slingback leopardate con kitten heel OASIS
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Come indossare i pantaloni in pelle: felpa e sneakers
Pantaloni verdi in pelle a vita alta JOSEPH + Felpa girocollo in cotone grigio ISABEL MARANT + Borsa a spalla in pelle con logo dorato GUCCI + Sneakers bianche in pelle con logo metallico TOMMY HILFIGER
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Come indossare i pantaloni in pelle: camicia di jeans e ballerine
Pantaloni skinny in pelle FRAME + Camicia in denim con tasche frontali ZARA + Mini secchiello rosa con chiusura con coulisse LA CARRIE + Ballerine in pelle con cinturino TABITHA SIMMONS
Credits: farfetch.com/ zara.com/ courtesy of press office/ tabithasimmons.com
Come indossare i pantaloni in pelle: cardigan e stivaletti
Pantaloni di pelle rossi cropped MIH JEANS + Cardigan beige a maniche lunghe UNIQLO + Borsa a tracolla nera GIADA + Tronchetti neri con il tacco largo CARMENS
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Come indossare i pantaloni in pelle: t-shirt e sandali
Pantaloni di pelle neri flare & OTHER STORIES + T-shirt a righe bianche e blu MUJI + Tote bag in cotone con logo argentato STELLA MCCARTNEY + Sandali minimal con il tacco mini L’AUTRE CHOSE
Credits: stories.com/ courtesy of press office/ farfetch.com/ courtesy of press office
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Abbiamo scrollato su IG e questi sono i 6 trend invernali presenti nei feed di ogni vera fashion addicted!

Pensavate che il periodo natalizio significasse solo maglioni rossi, abiti paillettati e outfit Christmas-friendly?
La risposta è no.
Nonostante le feste imminenti il fashion system non rallenta e continua a sfornare ispirazioni e tendenze perfette per l’inverno, capaci di fare da contorno - e spesso anche da protagonista - ai nostri look natalizi. Perché, se vogliamo essere davvero chic al cenone della vigilia, cosa abbiniamo al nostro outfit, se non un super mini trend come il pillbox hat? E sopra l’abito scintillante di Capodanno, invece di indossare il solito cappotto nero e sartoriale, perché non osare con una giacca afgana grintosa e molto “editoriale”?
Tra novità, revival e una dose massiccia di glamour, ecco 6 trend da tenere d’occhio (e da indossare) durante le feste e oltre, direttamente da Instagram.
6 tendenze invernali da Instagram
Pillbox hat
Il pillbox hat, oggi tornato protagonista delle tendenze, affonda le sue origini nel XX secolo. Ispirato ai copricapi militari - in particolare quelli indossati da ufficiali e infermiere - nasce come accessorio funzionale, che negli anni ’50 e ’60 si trasformerà in un vero e proprio simbolo di stile, grazie a icone come Jacqueline Kennedy. A oggi questo accessorio ha superato la sua tradizionale associazione con i tailleur strutturati e gli abiti a tubino ed è diventato un item “modaiolo”, da abbinare un po’ a qualsiasi outfit, sia per sottolinearne il carattere irresistibilmente chic, sia per uno stile più avant-garde.
Giacca afgana
Ne abbiamo già parlato in un altro articolo, ma la popolarità della giacca afgana non accenna a placarsi, nemmeno durante le feste. Anzi, le sue versioni più eleganti e minimal - prive di ricami eccessivi o mix cromatici troppo particolari - si rivelano perfette anche come alternativa al classico cappotto o alla pelliccia. Non solo: i modelli più simili ai shearling, soprattutto in suede color cammello con pelliccia chiara, sono ideali anche come cappotto da “alta quota”, per passeggiate nelle città di montagna, abbinati a paraorecchie e UGG per un look caldo ma incredibilmente on point.
Gonna sopra ai pantaloni
La gonna sopra i pantaloni dona a qualsiasi outfit un fascino immediatamente avant-garde.
A oggi, l’opzione più in voga è quella in pizzo. Colorata, nera, ma soprattutto bianca, spazia da misure XS a XL, con eventuali gemme o perline per un tocco luminoso. Come si indossa? Sopra un jeans per un look più casual, oppure su un pantalone sartoriale per un effetto più elegante, a seconda dell’occasione d’uso.
Accessori in faux fur
Con l’avvento della tendenza boho/rock, ormai entrata a pieno titolo nella nostra quotidianità, non sorprende che gli accessori in faux fur siano diventati protagonisti dei nostri outfit di tutti i giorni. Dai pezzi più chic ed eterni - coprispalla, colletti di finta volpe, polsini e berretti - a quelli più “nuovi e in tendenza” come i gilet smanicati, da abbinare sia a t-shirt e jeans per un look casual in tema, sia sopra cappotti e coprispalla per un effetto più editoriale e sofisticato.
Stampa cerbiatto
All’elenco delle stampe animalier in voga mancava solo quella del cerbiatto. Dopo le recenti tendenze tigrato e cavallino, il cerbiatto trionfa per il suo carattere caldo e dolce.
La base marrone la rende perfetta proprio per questo periodo dell’anno, richiamando la bellezza di questo colore e il suo naturale legame con le tonalità autunnali e i paesaggi invernali, mentre le macchie bianche, eleganti e delicate, donano un tocco sofisticato, candido e natalizio.
Declinata su pantaloni, pullover, borse e scarpe, predomina però su pellicce e faux fur da indossare nelle gelide giornate dicembrine.
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Regali di Natale sostenibili, artigianali e di brand Made in Italy: ecco la lista dei nostri preferiti

Vi siete ridotte in ritardo con i regali di Natale? Non vi preoccupate, non siete le uniche. Quello dei regali last minute è un classico che si ripete ogni anno!
Nonostante le promesse dell’anno precedente, a causa dei mille impegni, ci ritroviamo spesso negli ultimi giorni prima delle feste a correre tra un negozio affollato e l’altro o a sfogliare in preda al panico pagine e pagine di e-commerce alla ricerca di soluzioni veloci e spesso anonime per chiudere in fretta e furia la lista dei regali.
Ma, in un mondo dove tutto è facilmente acquistabile e l’overconsumption è la norma, perché non sfruttare gli ultimi giorni disponibili per sottrarsi alla frenesia dello shopping compulsivo e scegliere invece con più consapevolezza cosa donare ai nostri cari?
Siamo sicure che la mamma apprezzerà, per una volta, se accantonerete l’idea di quella candela acquistata al supermercato o quel buono per un massaggio che le infliggete - e sì, il verbo non è a caso - a ogni festività.
Il nostro consiglio per il Natale 2025 è quindi quello di trasformare la “maratona dei regali” in un’opportunità per prediligere qualcosa di davvero sentito, che sia anche sostenibile e magari realizzato in Italia e artigianalmente.
Prodotti che durino nel tempo, di qualità, realizzati con materiali di eccellenza, rigenerati o riciclati e fabbricati rispettando sia i lavoratori che l’ambiente.
Perché non è affatto vero che il Made in Italy è noioso: anzi, spesso risulta una scelta più originale, sofisticata e unica del fast fashion, con in più una manifatturialità attenta e scelte etiche a tutela del pianeta.
Noi di Grazia abbiamo dunque selezionato una lista di regali Made in Italy, sostenibili e artigianali, adatti a tutti: dalla nuova collezione “Signed By Me” di anelli per mignolo di Lil Milan, perfetti per l’amica che ama i gioielli ma ha già quasi tutte le dita occupate, alla borsa di Halíte per la zia che non sa mai cosa indossare alle cerimonie, fino alla pelliccia Mongolian di SCILé Milano e le ballerine animalier di Spelta Milano per l’amica modaiola.
Tra i suggerimenti non mancano nemmeno i pigiami per la suocera o i completini intimi di Soft and Wet per un regalo un po’ più “spicy”, senza citare l’opportunità di donare un’esperienza in onore del luxury pre-loved con 1000LANDS, piattaforma italiana leader nel mercato del lusso second hand che, fondata nel 2021 da tre imprenditrici italiane, si propone come piattaforma di aste live per borse e accessori, perfetta per promuovere - tra le scelte più sostenibili - il regalo di articoli pre-owned e vintage.
Ora che abbiamo stuzzicato la vostra curiosità e siamo riuscite a indirizzavi verso uno shopping più bello e consapevole, siete pronte a fare un viaggio tra la nostra selezione Made in Italy, sostenibile, artigianale e assolutamente cool per i regali di Natale 2025?
Regali di Natale sostenibili, artigianali e di brand Made in Italy
Giacca Ursula ART DEALER
Credits: artdealerjournal.com
Giacca Olga + gonna Madeleine CATHECLISMA
Credits: catheclisma.com
Borsa HALÍTE
Credits: halitejewels.com
Anelli per mignolo Signed By Me LIL MILAN
Credits: lilmilan.com
Anello solitario in diamanti e oro bianco Trace, collezione di Alta Gioielleria FW25, PD PAOLA
Credits: pdpaola.com
Cappello aviatore in cachemire rigenerato Catheclisma x RIFÒ
Credits: rifo-lab.com
Pelliccia 100% vera pelliccia di agnello Lily SCILÉ MILANO
Credits: scilemilano.com
Top + slip Lattemiele SOFT AND WET
Credits: softandwetundies.com
Ballerine Betta in cavallino SPELTA MILANO
Credits: speltamilano.it
Pigiama Gio Light in flanella TELERIE SPADARI MILANO
Credits: teleriespadari.it
Cintura Madamin VELASCA
Credits: velascawomen.com
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Grazia.it talks with: Alice Zanotti, founder di C10 Studios

In un panorama come quello di oggi sempre più veloce e affollato, c’è un’idea di moda che non rincorre il tempo ma lo accompagna, che sceglie una strada diversa, legato alla memoria e alla consapevolezza.
È il cuore dell’intuizione di Alice Zanotti, founder di C10 Studios, marchio nato a Mantova che produce capi essenziali, versatili e “modulari”, tasselli di un archivio personale capace di attraversare gli anni senza perdere significato, un guardaroba che non segua le tendenze, ma le supera.
C10 Studios parla alla contemporaneità e, soprattutto, a chi è alla ricerca di qualità e autenticità: le silhouette sono pulite, l’estetica minimale, i dettagli non solo decorativi ma funzionali. Ogni pezzo è pensato per essere indossato oggi come domani, nella vita di tutti i giorni così come nelle occasioni speciali.
A caratterizzarlo è poi l’attenzione ai materiali e alla produzione: tutti i capi sono realizzati in Italia, utilizzando tessuti deadstock di alta qualità e lavorazioni affidate ad artigiani esperti. Una scelta che unisce estetica ed etica, e che ribadisce un’idea di lusso legata alla durata, alla responsabilità e alla cura. Perché oggi, più che mai, il valore di un capo sta nella sua capacità di resistere al tempo, stilisticamente e materialmente.
A distinguere C10Studios è anche il suo linguaggio: niente nomi evocativi o stagioni scandite dal calendario della moda, ma numeri. A partire da Capo 1, primo pezzo realizzato da Alice agli esordi di questa “avventura”: una gonna ampia e lunga fino ai piedi che nasconde una fila di bottoni in madreperla, un dettaglio che racconta semplicità ma anche cura e amore.
A Capo 1 sono seguiti altri pezzi, la t-shirt ricamata, omaggio alle donne, il morbido maglione con scollo a V che si può indossare in modi diversi, come la camicia over che permette di giocare con lo styling o la mini gonna ad A, che strizza l’occhio ai favolosi Sixties…
Un concetto, quello di C10 Studios, che sfida il concetto tradizionale di collezione e invita a costruire il proprio guardaroba in modo personale e progressivo. Un codice intimo, una nuova grammatica del vestire con una una visione aperta e in continua evoluzione.
Abbiamo intervistato Alice di C10 Studios per farci raccontare l’origine del brand e cosa vuol dire oggi creare moda con questa visione.
Partiamo dall'inizio: com’è nato il progetto di C10 Studios?
«C10 Studios è nato mettendo insieme diverse parti di me. Fin da piccola adoravo provare e guardare i vestiti di mia mamma e scegliere cosa indossare. Già alle elementari mi divertivo a portare avanti piccole attività “imprenditoriali”, dai mercatini estivi alle torte che vendevo ad amici e parenti. Questa dinamicità è cresciuta con me e, mentre lavoravo e facevo esperienza nel settore della moda (prima in un brand indipendente di gioielli di lusso e poi in una multinazionale del fast fashion), ho iniziato a maturare la mia visione e il desiderio di creare qualcosa di mio che rappresentasse i miei valori e il mio senso estetico.
Nel frattempo osservavo e indossavo capi che mia mamma portava quando era giovane e che ancora oggi trovo attuali e di grande qualità. L’idea di creare capi senza tempo, sia nello stile che nella durabilità, è stata la scintilla da cui ha iniziato a nascere C10 Studios».
Da cosa nasce il nome C10 Studios?
«C10 Studios nasce da un luogo: la casa dove abita mia mamma e dove sono cresciuta, in via Conciliazione 10 a Mantova, da cui “C10”. È lì che il progetto è cominciato ed è lì che ancora oggi prendo ispirazione e proviamo i prototipi insieme alle mie sorelle.
C10 mi suona come una formula, e rispecchia la mia idea di guardaroba capsula: un insieme di capi che si possono abbinare tra loro creando infinite combinazioni».
Quali sono state le difficoltà iniziali nell'avviare il tuo brand?
«Nel momento storico in cui ci troviamo, il settore della moda sta vivendo una crisi: i consumatori sono bombardati da nuovi brand e prodotti, e purtroppo molti piccoli laboratori sartoriali italiani stanno chiudendo. Credo sia essenziale differenziarsi e creare un circolo virtuoso, basato su valori onesti e sostenibili, tra brand, clienti e fornitori. È così che si riesce a costruire una piccola community che sposa il progetto e le persone che lo portano avanti, a 360 gradi».
Racconti che l’idea è nata dal guardaroba di tua mamma. Oltre e a lei chi sono le tue fonti di ispirazione?
«Per colori, comunicazione, estetica generale e pop-up mi piace molto guardare al mondo del design, dove trovo rigore, pulizia e una praticità che mi affascinano.
Dal punto di vista stilistico, guardo soprattutto le persone per strada: cerco di individuare le “formule” che funzionano, ciò che può essere replicato, e da lì estrapolo i capi chiave».
I social ti hanno aiutata a costruire una community molto affiatata. Un aspetto positivo e uno negativo (se c’è) di questo lato del lavoro?
«Oggi i social sono il nostro canale principale di comunicazione e un ponte che porta la community sul sito. Un aspetto positivo è sicuramente l’immediatezza e la possibilità di comunicare senza filtri: poter parlare a un pubblico ampio mostrando la nostra realtà quotidiana, raccontando valori e processi creativi e avendo un vero scambio con la community.
Fortunatamente abbiamo una community adorabile e non abbiamo mai ricevuto negatività; sono felice che la nostra realtà attiri positività.
Non vedo un vero e proprio lato negativo, ma ho dovuto abituarmi a mostrarmi quasi tutti i giorni sui social — cosa a cui non ero preparata. Ho capito però che oggi le persone non vogliono solo vedere un prodotto: vogliono vedere chi c’è dietro, e in questo caso me, che rappresento il brand».
Il tuo brand segue una logica vicina alla sostenibilità (capi dal design timeless, prodotti con materiali di alta qualità Made in Italy e realizzati nel nostro paese). Quanto è difficile far comprendere tutto il valore di questo processo?
«Il nostro target non si identifica in una fascia d’età o in specifici contesti, ma nell’idea che ha rispetto alla sostenibilità, alle realtà indipendenti, al Made in Italy e alla qualità. Attraverso il nostro processo creativo cerchiamo di trasmettere un messaggio e di educare la community su come si può fare e acquistare moda in modo etico.
È fondamentale spiegare il valore e il lavoro dietro un prezzo, e perché è diverso da altri. Spesso riceviamo richieste di sconti, ma fin dall’inizio sono stata molto chiara nel voler mantenere i prezzi più onesti possibile per essere un brand accessibile, spiegando che non facciamo sconti per rispetto dei nostri fornitori, delle persone che hanno acquistato prima e dell’ambiente.
Mi sento molto fortunata perché noto che le persone si stanno avvicinando a questo approccio. Per fare un esempio: in un anno e mezzo di online e pop-up abbiamo ricevuto un solo reso. Questo significa che chi acquista riflette e compra con intenzione, evitando spedizioni inutili».
Come ti piacerebbe che C10 Studios “crescesse”? Quali sona i progetti a cui stai lavorando e che puoi svelarci?
«Dal punto di vista creativo vorrei mantenere un guardaroba capsula, aggiungendo ogni stagione pochissimi pezzi mirati. Mi piacerebbe che la community crescesse non solo in Italia ma anche in Europa, sia tramite l’online sia con pop-up fisici.
Per il 2026 l’obiettivo è diventare sempre più riconosciuti in Italia, creare un flusso costante online e organizzare pop-up anche in città più piccole».
Ultima domanda: se C10 Studios fosse una una canzone o una musica quale sarebbe?
«In questo momento direi Rossetto e Cioccolato di Ornella Vanoni: una canzone del 1995 che non è mai passata di moda, interpretata da una cantante che ha saputo rimanere un’icona nel tempo per più generazioni.
Lascio qui le prime righe:
Ci vuol passione,
Molta pazienza,
Sciroppo di lampone,
E un filo di incoscienza...»
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Il cappello più chic della stagione? È il pillbox hat l’accessorio da avere nell’armadio quest’inverno
È uno degli accessori bon ton per eccellenza, in passato lo abbiamo ammirato sui look delle donne dell’alta società, ma adesso il cappello a tamburello (o pillbox hat che dir si voglia) si è liberato della sua etichetta più rigida ed è diventato il protagonista della moda di stagione.
Così chiamato per via della sua forma compatta, che sembra ispirata a quella di un contenitore di pillole, per decenni il cappello a tamburello è stato il segno distintivo di icone di stile del calibro di Jackie Kennedy o Lady D., e ancora oggi e resta un simbolo di eleganza intramontabile.
Grande protagonista dello street style, negli ultimi mesi lo abbiamo visto indossare persino con i look più easy e disinvolti e in effetti il pillbox hat è un’ottima soluzione per elevare all’istante anche gli abbinamenti più basic.
Non solo con le mise più ricercate, dunque, il cappello a tamburello si sfoggia ora con nonchalance anche nella vita di tutti i giorni.
E sei modelli con veletta (super gettonati tra le trend setter) possono rivelarsi un’ottima scelta durante cerimonie o altre occasioni speciali, nel quotidiano ci pensano le proposte in lana, in velluto o in faux fur a scaldare i nostri look e ad aggiungere una dose extra di eleganza.
I più chic da puntare il prima possibile? Ecco una mini selezione di proposte da tenere d’occhio.
Il cappello a tamburello è l'accessorio più chic dell'inverno
CHLOÉ Cappello a tamburello in lana merino
Credits: mytheresa.com
MANGO Pillbox hat effetto pelliccia
Credits: shop.mango.com
THE FRANKIE SHOP Pillbox hat in lana burgundy
Credits: eu.thefrankieshop.com
H&M Cappello a tamburello in lana marrone
Credits: 2.hm.com
UNREAL FUR Pillbox hat in finta pelliccia
Credits: farfetch.com
GIGI BURRIS Pillbox hat in velluto bordeaux
Credits: net-a-porter.com
NA-KD Pillbox hat in lana nera
Credits: na-kd.com
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