Louis Vuitton sceglie Isola Bella sul Lago Maggiore come location per la prima sfilata Cruise in Italia con l’idea e l’intenzione di far respirare quell’aria di vacanza e dolce vita che chi frequenta i laghi ben conosce.

Ma il clima di questi posti, si sa, cambia in modo repentino, trasformandosi da meta assolata di bagni e gelati a un quadro dalle atmosfere degne di Friedrich. Ed è anche il suo bello.
Gli ospiti sono dunque arrivati sotto la pioggia battente dopo una breve traversata nelle loro barche e, forniti di uno scenografico ombrello trasparente, hanno preso posto nello splendido Palazzo Borromeo. Un parterre che farebbe impallidire il red carpet di Cannes e qualunque evento hollywoodiano, che ha visto arrivare, solo per nominarne alcuni, Cate Blanchett, Oprah Winfrey, Emma Stone, Jennifer Connelly, Lea Seydoux, Catherine Deneuve, Alicia Vikander e Pharrell, nuovo Direttore Creativo della linea uomo del brand. Ma anche Chiara Ferragni con Fedez, Sabrina Impacciatore e poi le imprenditrici digitali Gabrielle Caunesil, Gala Gonzalez, Candela Pelizza, Valentina Ferragni, Erika Boldrin.


La sfilata è iniziata sulle note della famosa aria del secondo atto de I Racconti di Hoffmann, quando l’automa Olympia canta e incanta il protagonista dell’opera dal gusto steampunk sottolineando quel rimando al fantastico, a mondi paralleli e all’immaginario fantascientifico che si può ritrovare nelle collezioni che Nicolas Ghesquière crea.

Ogni look diventa il costume di scena di un film, le modelle che camminano con passo deciso indossano maschere e alti copricapi (che hanno fatto pensare a più persone ad un omaggio a quello creati da Marc Jacobs nella sua sfilata finale nella Maison francese), i completi iniziali in tessuto tecnico hanno colli che ricordano quelli di creature marine e l’ispirazione acquatica è palese e resa bene nell’alternarsi di materiali spessi e materici con trasparenze e tulle.

Le sirene di Vuitton indossano slip dress attillati abbinati ad alti stivali portando a mano le borse del momento tra le quali delle sacche oversize, ma anche giacche in neoprene di ispirazione scuba e sneakers.

Le cuciture in vita che uniscono i top sostenuti a morbidi pantaloni ricordano l’iconografia del popolo del mare (sarà un caso la concomitanza con l’uscita de La Sirenetta in tutte le sale cinematografiche in questi giorni?), le cinture sono corde di barca e le gonne volatili code squamate.

Gli abiti finali sono come meduse pastello che attraversando la passerella improvvisata, si confondono con i colori tenui delle stanze sontuose.

Come nella fiaba originale di Andersen (dal finale decisamente differente e più oscuro e affascinante rispetto a quello che conosciamo proposto da Disney) dove la protagonista si scioglie in acqua come schiuma ritornando ad essere tutt’uno con il mare.

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