Gucci ha presentato la collezione "OUVERTURE of Something that Never Ended" in un film a episodi e ha sconvolto le regole della moda
OUVERTURE of Something that Never Ended è l’ultima collezione di Gucci, presentata online tramite il film festival Guccifest che si è svolto dal 16 al 22 novembre online e ora disponibile su YouTube e sul sito guccifest.com.
A maggio Alessandro Michele aveva annunciato che Gucci si sarebbe separato dalla febbrile tabella di marcia del calendario della moda per poter presentare le proprie collezioni più liberamente e creativamente.
Da qui l'intuizione di presentare la collezione in maniera assolutamente inedita: attraverso l'omonima mini-serie che segue la surreale vita romana dell’attrice, artista, danzatrice e performer Silvia Calderoni.
Questa mini-serie, co-diretta dal regista Gus Van Sant (suoi sono "Will Hunting - Genio Ribelle", "Elephant", "Last Days", solo per citare qualche titolo) e il Direttore Creativo della maison, Alessandro Michele, è un caleidoscopio di emozioni, pensieri e arte in cui i valori alla base della visione Gucci ci accompagnano in ogni minuto di narrazione e i vestiti diventano un filo conduttore.
Ecco i cinque temi portanti in OUVERTURE of Something that Never Ended e nel GucciFest.
1. La collezione
Gli abiti di questa collezione non sfilano semplicemente ma prendono vita attraverso i sette episodi, li vediamo "in azione" nel mondo che Michele ha creato per Gucci, quasi interagire con i personaggi. L’atmosfera di OUVERTURE of Something that Never Ended è ben chiara sin dal primo episodio, "At Home": nelle prime sequenze si vede Silvia che si sveglia lentamente indossando un jumpsuit di pizzo abbinato con lingerie monogrammata. Mentre la macchina da presa la segue mentre va in bagno e fa yoga, notiamo vestiti, borse e scarpe sparse per la casa che danno una sensazione di familiarità – dopotutto chi non ha vestiti sparsi per casa?
Photo by Paige Powell - Courtesy Gucci
Veniamo subito immersi nella visione Gucci ed è come se una delle tante foto pubblicitarie degli ultimi anni prendesse vita. È un qualcosa di inaspettato ma allo stesso tempo che già conosciamo che ci fa sentire a casa. Così seguiamo lo sguardo di Silvia mentre osserva le persone che passano per strada dal suo balcone e notiamo una ragazza indossare la rivisitazione di un look comparso nella primissima collezione creata da Michele per Gucci, la FW15. La stessa collezione di cui fa parte l'abito a fiori che la protagonista lascia volare dal suo balcone.
Photo by Paige Powell - Courtesy Gucci
Da questo episodio sappiamo già cosa aspettarci per i prossimi: oversized T-shirts con scritte, tuniche e stampe color pastello, abiti stile anni ’70, vestiti di georgette ricamati di paillette e la nuova tote Gucci con i manici di bambù.
Vediamo una palette coloratissima e variegata ma sempre sobria, layering di felpe con cappuccio sotto a tuniche abbinate alle nuove sneakers fluorescenti Gucci Basket, e infinite declinazioni di giacche e pantaloni, come il completo verde a tre pezzi con pantaloni larghi visto nel quinto episodio, "The Neighbours".
Photo by Gus Van Sant - Courtesy Gucci
Dal quinto episodio iniziano a comparire più frequentemente anche abiti da sera creati utilizzando seta ma anche moltissime paillettes come si vede nel sesto episodio, "At The Vintage Shop" (compare in cui una ragazza entra nel camerino per provare un lungo abito da sera nero con dettaglio a forma di cuore e guanti lunghi sempre in paillettes con ruches di tulle.
È una visione chiara quella della nuova collezione di Michele che ha dentro di sé tutto l’essere Gucci.
Photo by Gus Van Sant - Courtesy Gucci
2.L'identità di genere
Il mondo Gucci non si sofferma solo sull’estetica dei vestiti, va oltre esplorando questioni come l’identità di genere che è discussa in "At Home" da Paul B. Preciado. Preciado va nei dettagli della questione parlando di come il genere sia il frutto di una società patriarcale e che in realtà non esiste. Quest’idea è alla base dell'estetica del marchio ed è sottolineato da Hari Nef e Natasha Lyonne durante la live Instagram in cui hanno commentato il primo episodio di OUVERTURE. Alessandro Michele non crea vestiti genderless, piuttosto li fa indossare a persone inaspettate creando dissonanza rispetto a quello che siamo abituati a vedere, spiega Hari.
Questo messaggio si ritrova anche nella canzone “Therefore I Am” di Billie Eilish che fa da sottofondo nel primo episodio. Billie canta “You think that you’re the man, I think therefore I am," rinforzando il messaggio di Preciado in quanto sentirsi uomo non è nulla in confronto a essere noi stessi.
Photo by Gus Van Sant - Courtesy Gucci
3. L'arte
Infinite forme d’arte sono presenti in OUVERTURE, a partire dalla moda, alla danza nel terzo episodio e nella letteratura con Florence Welch che, nel sesto, scrive versi di poesia su dei foglietti che fa scivolare nelle tasche degli altri clienti del vintage shop.
Nell'episodio numero tre, "At The Post Office", l'arte diventa l'oggetto di una riflessione al telefono tra il celebre critico d'arte Achille Bonito Oliva e il cantante Harry Styles.
Ma anche l’atto di una collezione attraverso una mini-serie è arte stessa, soprattutto se diretta con l’aiuto di Gus Van Sant, maestro del mestiere. Dal secondo episodio in poi ci sono sempre dei dialoghi tra i personaggi ma non sono conversazioni lineari, piuttosto sembra che i personaggi stiano portando avanti conversazioni parallele, creando poesie sul momento, come si nota nell’ultimo episodio, "A Nightly Walk". Silvia citofona a Lu Han, cantante e attore, e gli si dichiara con versi d'amore rivolti a "Pink". Lu le risponde “Il tuo corpo è come una perla.” Durante questo lungo scambio di versi poetici vediamo che Lu e Silvia indossano un singolo orecchino dello stesso paio a forma di croce con monogramma GG, Lu a sinistra e Silvia a destra, legandoli seppur lontani.
Photo by Gus Van Sant - Courtesy Gucci
4. Il Tempo
La nozione di tempo è molto importante in tutta la mini-serie e lo si capisce dalle rivisitazioni della prima collezione disegnata da Michele per Gucci presentata già cinque anni fa. I capi della FW15 sono sia una celebrazione del lavoro di Michele per la maison, come notiamo nell’episodio "At the Vintage Shop" dove sono esposti ovunque, ma anche un promemoria al fatto che la visione di Michele è sempre stata collegata e unisona anche se mutabile.
Contemporaneamente a questa chiarezza temporale artistica, il tempo vero e proprio in OUVERTURE non esiste. Quando Silvia entra nel bagno del bar e ne esce ritrovandosi su di un palcoscenico, quando osserva i suoi vicini dalla finestra mentre loro annaffiano piante, leggono poesie o dipingono in "The Neighbours", quando, nell’ultimo episodio, Silvia raccoglie un volantino per strada mentre cammina e di colpo si ritrova di nuovo su di un palco – tutto è un’illusione. Il tempo non esiste, è malleabile. Il volantino che Silvia raccoglie recita le parole di “In A Manner Of Speaking" dei Tuxedomoon: “In a manner of speaking, I just want to say, That I could never forget the way, You told me everything, By saying nothing.” Ed è quello che Michele e Van Sant hanno creato e comunicato, il tutto e il niente assieme in perfetta armonia.
Photo by Paige Powell - Courtesy Gucci
5. I 15 designer
Ma "Ouverture of Something that Never Ended” non è il solo film di questo GucciFest. All'interno dei questa inusuale rassegna di corti troviamo 15 fashion film che celebrano le creazioni di altrettanti giovani stilisti indipendenti: Ahluwalia, Shanel Campbell, Stefan Cooke, Cormio, Charles De Vilmorin, JordanLuca, Mowalola, Yueqi Qi, Rave Review, Gui Rosa, Rui, Bianca Saunders, Collina Strada, Boramy Viguier e Gareth Wrighton.
Ogni designer ha la sua storia e un'impronta riconoscibilissima. Per esempio i capi menswear di Ahluwalia sono innovativi e uniscono le radici nigeriane e indiane dell’omonima stilista con la nostalgia per la sua infanzia degli anni ’90 passata a Londra.
Invece Rui, fondato dalla stilista Cinese Rui Zhou, si concentra sull’armonia tra pelle e tessuto, rivelando e mettendo in primo piano il corpo con forme morbide che lo abbracciano.
Gui Rosa, d'altro canto, riflette le sue esperienze di vita liberale in Portogallo e l’eccentricità e caos della pop-culture nei suoi design. E poi molti altri, tutti degni di nota.
Per scoprire tutti i fashion film e guardare tutti gli episodi di OUVERTURE of Something that Never Ended, non vi resta che andare sulla pagina dedicata: guccifest.com
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Valentino torna a Roma: la sfilata Autunno Inverno 2026/27 fuori calendario
Roma chiama, Valentino risponde. Maison Valentino infatti, presenterà la collezione Autunno Inverno 2026/27 a Roma, eccezionalmente fuori dal calendario ufficiale della Paris Fashion Week. L’appuntamento è fissato per il 12 marzo 2026, mentre la location resta (per ora) top secret.
Questa è sicuramente una scelta fortemente simbolica, che segna un ritorno alle origini: Roma è parte fondante della storia di Valentino, la città dove Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti fondarono la maison nel 1960 e dove ancora oggi batte il suo cuore creativo. Con questa sfilata-evento, Alessandro Michele rende omaggio all’eredità storica del brand, intrecciando memoria, identità e visione contemporanea.
Credits: Courtesy of Maison Valentino
Il défilé romano rappresenta una parentesi speciale nel percorso internazionale della maison: dopo la sfilata di marzo, Valentino tornerà regolarmente nel calendario delle sfilate parigine con la collezione successiva. Un gesto che non rompe con Parigi, ma rafforza il dialogo tra le capitali della moda.
Credits: Courtesy of Maison Valentino
L’ultimo grande show di Valentino a Roma risale al luglio 2022, quando Pierpaolo Piccioli portò l’Haute Couture tra Piazza Mignanelli e Trinità dei Monti. Oggi, sotto la direzione creativa di Michele, la maison sembra voler riscoprire il valore evocativo della Città Eterna, trasformandola ancora una volta in palcoscenico di moda, cultura e immaginazione.
Roma, dopotutto, non è solo una cornice: è un manifesto.
Cover credits: Fabio Lovino
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Fashion Pills: cos'è successo questa settimana nel mondo della moda in 7 news

Tra luci di Natale, capsule da collezione e collaborazioni che scaldano l’immaginario, la moda entra nel suo momento più brillante.
Le Fashion Pills di oggi mescolano stile, attitudine e desiderio, perfette da leggere tra un regalo e l’altro. #FashionPills
Fashion Pills: lunedì e Cortina si eleva tra moda, visione e futuro sulle Dolomiti
(Credits: courtesy of press office) FRANCO SOVILLA e BIANCA LUNA SANTORO
Dal 5 all’8 dicembre 2025 Cortina d’Ampezzo è tornata al centro della scena con la quindicesima edizione del Cortina Fashion Weekend, nel segno di ELEVATE – Rise with Excellence. Quattro giorni in cui moda, lifestyle, sport e cultura si intrecciano per raccontare un Made in Italy che guarda avanti, mentre la Regina delle Dolomiti si prepara alle Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026.
Tra talk, concerti, installazioni, Ski Village, party serali e Charity Gala Dinner a favore del Soccorso Alpino, il paese diventa un palcoscenico diffuso e vibrante.
In agenda anche i dialoghi su Olimpiadi, creatività e leadership femminile, con protagonisti del mondo istituzionale e imprenditoriale.
A fare da filo rosso (e da sorriso complice) a questa edizione, anche un "pezzetto" di Grazia: la madrina dell’evento, Bianca Luna Santoro — sì, c’est moi — la vostra editor preferita di Grazia.it, voce delle Fashion Pills, pronta a raccontarvi Cortina tra stile, visione e un po’ di sana autoironia. #ElevateCortina
Fashion Pills: martedì e “Pinko state of mind”
(Credits: courtesy of press office)
PINKO accende Milano con PINKOMANIA, un party che è dichiarazione di energia, stile e libertà.
Il Teatro Alcione diventa la cornice perfetta: suggestioni liberty, anima contemporanea, tutto immerso in un rosa vibrante e ipnotico. Ad aprire la serata, il sound magnetico di Calliope, mentre la scena si prepara al momento chiave. Al centro, Paola Iezzi: icona trasversale, spirito libero, protagonista naturale di una visione che parla di empowerment senza etichette.
Tra luci, glitter e installazioni immersive, la pinkification si trasforma in esperienza totale, giocosa e consapevole.
Il live set riporta agli anni Duemila, tra carisma e pura energia, prima di lasciare spazio al DJ set di Silvie Loto che accompagna la notte fino all’ultimo beat.
Una serata che non si racconta: si vive. #Pinkomania
Fashion Pills: mercoledì e l’eleganza del balletto con VIVAIA
(Credits: courtesy of press office)
Per celebrare i 15 anni di Black Swan, VIVAIA firma la sua prima collaborazione cinematografica insieme a Searchlight Pictures. Ne nasce la Black Swan × VIVAIA Satin Sneakerina, una capsule in edizione limitata che traduce l’immaginario del film in un oggetto da indossare.
Bianco e nero si rincorrono, il raso cattura la luce, la linea resta essenziale. È una sneaker che si muove come una ballerina: leggera, flessibile, pensata per accompagnare ogni passo, tutto il giorno. L’eleganza del balletto incontra la praticità contemporanea, senza forzature. Al centro, la dualità: forza e grazia, controllo e abbandono, luce e ombra che convivono. #ModernBallet
Fashion pills: giovedì e Amarsi è uno stile
(Credits: courtesy of press office)
Luisa Spagnoli firma una capsule per donne che non cercano modelli, perché lo sono già. Donne che fanno della vita il proprio mood board, libere, consapevoli, profondamente presenti a sé stesse.
Da questa attitudine nasce Lui.Sa L’Amour: un gioco di parole e di identità, un invito gentile ma deciso all’amore per sé. Il punto di partenza è il mini abito in maglia visto in passerella FW25, che diventa il cuore di una capsule essenziale e simbolica.
Pullover oversize, t-shirt dal sapore college, accessori pensati per il quotidiano: ogni pezzo parla di forza tranquilla e femminilità autentica.
C’è la maglia, firma storica del brand, ma anche dettagli leggeri e funzionali che accompagnano i gesti di ogni giorno. #LuiSaLAmour
Fashion Pills: venerdì e una coperta, un gesto che conta
(Credits: courtesy of press office) EVELINA KROON
Con l’arrivo delle festività, ARKET sceglie la via più silenziosa e potente del design: quella che scalda davvero. Torna la collaborazione con l’artista svedese Evelina Kroon, questa volta a sostegno di UNHCR. Per l’AW25 nasce una coperta in edizione speciale, essenziale nei toni del blu, bianco e rosso, dove estetica e intenzione viaggiano insieme. Per ogni pezzo venduto, ARKET dona due coperte termiche alle famiglie sfollate: un oggetto domestico che esce di casa e diventa aiuto concreto.
Il blu è quello ufficiale dell’UNHCR, il bianco arriva da paesaggi osservati dall’alto, il rosso è una nota personale di calore e accoglienza. Perché il design, quando è fatto bene, non ha bisogno di spiegarsi troppo.#DesignThatCares
Fashion Pills: sabato e velocità, colore, memoria
(Credits: courtesy of press office)
Benetton riaccende i motori e torna in pista con Benetton Formula, la capsule che celebra trent’anni di vittorie in Formula 1 e un capitolo irripetibile della storia del brand. Una collezione che traduce l’adrenalina delle corse in linguaggio contemporaneo, tra spirito sportivo e design essenziale. Protagonista il colore, firma storica di Benetton, che corre insieme alla velocità: bomber blu con logo giallo, camicia worker sabbia con patch statement, t-shirt e felpe con la monoposto verde iconica. Capi unisex, diretti, pensati per chi ama lo stile con un passato che pesa — e conta. Non nostalgia, ma attitudine: quella di un brand che è stato il primo, nel mondo della moda, a guidare una scuderia di Formula 1 e a vincere davvero. Drive the color. Ancora una volta. #BenettonFormula
Fashion Pills: domenica e la luce che non fa rumore di Onitsuka Tiger
(Credits: courtesy of press office)
Onitsuka Tiger debutta nel mondo della profumeria con una prima collezione di Eau de Parfum che sceglie la via della misura. Wearing Quiet Radiance è un esercizio di equilibrio: presenza senza eccesso, intensità trattenuta.
A firmarla è Mark Buxton, che traduce il DNA del brand in quattro composizioni essenziali, costruite sul dialogo costante tra tradizione e modernità.
Le fragranze nascono interamente a Grasse, dove l’artigianalità incontra una visione contemporanea del profumo. I flaconi giallo brillante, scultorei, catturano la luce e la restituiscono in chiaroscuro, riflettendo l’estetica del contrasto cara al marchio. #QuietRadiance
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Arriva Maison Mytheresa a St.Moritz: dove la moda incontra il lifestyle

Dal 5 dicembre 2025 al 6 aprile 2026, Maison Mytheresa apre le sue porte a un’esperienza immersiva in cui il lusso dialoga con un tocco di leggerezza e l'online si trasforma in qualcosa di concreto, in collante per le persone che si possono incontrare e godere del tempo di qualità assieme.
L'ispirazione è l'alta hotellerie e i richiami sono ad un esclusivo club privato. Lo spazio interpreta l’universo Mytheresa attraverso ambienti raffinati, un servizio su misura e dettagli scenografici dal sapore cinematografico, capaci di evocare un’eleganza senza tempo.
Affacciata su Via Serlas, la via più iconica del lusso a St. Moritz, Maison Mytheresa propone un calendario dinamico di eventi riservati e attivazioni di brand, offrendo agli ospiti un’esperienza intima e avvolgente nello stile di vita Mytheresa.
Come sarà possibile partecipare?
Su invito sarà possibile assistere a trunk show, sessioni di styling personalizzate, workshop e incontri con protagonisti e visionari del settore. Al centro dello spazio, un’area conviviale pensata come luogo di incontro.
Inserita nello scenario suggestivo di St. Moritz e aperta per un periodo limitato, Maison Mytheresa è un percorso dedicato alla connessione tra le persone e al lusso contemporaneo. Qui sarà infatti possibile riposarsi, ma anche fare shopping online per poi ricevere i pacchi direttamente in hotel o alla Maison, per un servizio phygital completo.
Il progetto nasce in collaborazione con Laurent-Perrier e Oona Caviar che saranno presenti nello spazio.
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Vinted Second-hand Lifestyle: così l’Italia scopre l’usato oltre la moda
Il second-hand non è più una tendenza passeggera né un’abitudine legata esclusivamente al guardaroba. In Italia sta diventando un vero e proprio stile di vita.
Questo è ciò che emerge dalla nuova ricerca di Vinted, realizzata con Atomik Research, che racconta un Paese sempre più maturo, aperto e disposto a dare valore agli oggetti pre-loved in ogni categoria, non solo nella moda.
Credits: Courtesy of Press Office
Anche se il fashion continua a essere il punto di partenza e rimane il settore più scelto dagli italiani quando si tratta di vendere, il comportamento dei consumatori sta cambiando rapidamente. L’interesse infatti si sta spostando verso nuove aree, in particolare l’elettronica e l’intrattenimento, che oggi rappresentano alcuni dei comparti più dinamici dell’usato.
Second-hand : una nuova idea di valore
Una quota crescente di persone si dice infatti più propensa rispetto a un anno fa ad acquistare articoli di intrattenimento di seconda mano, come il mondo degli hobby, del collezionismo e degli oggetti per la casa. La tecnologia, poi, sta vivendo una vera accelerazione: console da gaming, tablet e smartphone sono tra i prodotti che gli italiani valutano con sempre maggiore convinzione quando cercano occasioni in ottime condizioni.
Credits: Courtesy of Press Office
Questo cambiamento non nasce dal nulla. Dentro le case degli italiani, infatti, si nasconde un tesoro: più della metà della popolazione stima di possedere oggetti inutilizzati per un valore superiore ai 400 euro, mentre una persona su cinque ritiene di avere in casa beni che superano i 1.000 euro.
Non parliamo soltanto di capi appesi negli armadi, ma di un universo molto più variegato fatto di libri, vinili, piccoli elettrodomestici, dispositivi tecnologici, giochi, attrezzature sportive e pezzi da collezione, tutti pronti a vivere una seconda vita.
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Consumatori più consapevoli, scelte più intelligenti
Secondo Eve Taraborrelli, Communications Manager Western Europe di Vinted, questa trasformazione testimonia un’evoluzione culturale profonda: «La ricerca mette in luce un’evoluzione che va oltre la moda. Gli utenti mostrano un crescente interesse verso tecnologia, intrattenimento, casa, hobby e sport. Vediamo un forte coinvolgimento su articoli come console da gaming, tablet, smartphone, vinili e piccoli dispositivi elettronici: un segnale di abitudini di consumo in trasformazione e di scelte sempre più intelligenti».
Il messaggio è chiaro: l’usato non è più un’alternativa “di ripiego”, ma diventa una scelta desiderabile, moderna e consapevole. Un gesto che unisce convenienza, sensibilità ambientale e attenzione al valore reale degli oggetti.
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