Ecco perché tutti stanno parlando della sfilata di Balenciaga


Se pensavate che con Demna Gvasalia alla direzione creativa di Balenciaga, avessimo visto tutto e difficilmente ci saremmo stupiti di nuovo, beh, possiamo tranquillamente dire che ci sbagliavamo...
Dopo la sfilata cartoon che ha visto scendere in passerella una delle famiglie (animate) più famose della tv, quella dei Simpson e di tutta la popolazione di Springfield al completo, allo show con bufera di neve che voleva far riflettere sulla guerra in Ucraina, Demna ha alzato l'asticella ulteriormente e ha scelto l'Haute Couture, campo tra i più ostici, per farlo.
Se l'Alta Moda è associata a quanto di più esclusivo ed elitario ci possa essere, il Direttore Creativo del marchio creato da Cristobal Balenciaga nel 1937, ha deciso di rimescolare le carte e in linguaggi e per farlo questa volta ha scelto una maniera meno plateale e e più "sottile".
All'apparenza ha messo in piedi uno show che sembra rispettare i canoni più tradizionali della haute couture, per come la intendiamo, a partire dalla location. Si tratta della nuova boutique parigina al civico 10 di Avenue George V... Nuova, anzi no, perché è proprio qui che Monsieur Balenciaga aprì il suo primo negozio, appena arrivato nella capitale francese e in fuga dal paese natìo, la Spagna, dilaniato dalla guerra civile, e dove ebbe inizio la storia (e il successo) della maison che porta il suo nome.
Proprio qui, riparte il nuovo corso del negozio, chiuso nel 1968, e che riapre proprio in questi giorni e ospiterà limited edition e servizi di personalizzazione per una clientela affezionata ed esclusiva.
Demna sceglie emblematicamente il nuovo negozio (mossa "metaforica" ma anche molto furba commercialmente parlando) per la sua sfilata haute couture e fa partire lo show con tutti i crismi dei "defilé" dell'epoca d'oro dei couturier, davanti a un pubblico iper selezionato a cui l'Alta Moda e le sue creazioni iperboliche, è rivolta.
Tra modelli e modelle che indossano caschi integrali, ecco però sfilare come impostatissime mannequin celeb e volti super noti: c'è Kim Kardashian, fan di Balenciaga tanto da indossare al Met 2021 quell'abito nero che la copriva totalmente (e chi se li scorda i meme di un anno fa?!) e che è diventata una sorta di ambassador "concettuale" del nuovo corso del brand.
C'è la cantante Dua Lipa avvolta in un abito giallo limone con lungo strascico; c'è Bella Hadid con uno scultureo abito color smeraldo. E ancora la super top Naomi Campbell, austera e ieratica in un abito nero, una sacerdotessa di chissà quale oscuro rituale modaiolo.
E poi c'è lei, la divina, Nicole Kidman: eccola sfilare con passo lento in mezzo al pubblico, avvolta in un dress argentato, vecchia riminiscenza di un glamour hollywoodiano che appare triste e un po' offuscato.
Spiccano su tutto lo show, non solo perché famose, certo, ma perché in qualche modo dissonanti... Richiamano la tradizione delle sfilate in atelier degli anni 50, le modelle eleganti, ma al tempo stesso ne sono una versione quasi "caricaturale" col passo lento e "prudente" (che sia per le scarpe scomode e dalla pianta larga, come dicono in molti) e l'incedere molto rigido come faceva notare la fashion editor Silvia Schirinzi Fashion editor di Rivista Studio nelle sue stories.
Come la modella che sul finale esce con un monumentale abito da sposa, come vuole la tradizione della couture, ma che si muove con estrema difficoltà, passa appena dalle porte, si "incastra", deve mettersi di lato per passare... insomma non proprio una visione eterea come ci si aspetterebbe da uno show del genere.
Potrebbe essere tutto un caso? Più probabilmente è un perfetto gioco di citazioni e, soprattutto, di distorsione: l'Alta Moda di ieri, con il suo luccichio e opulenza, che incontra lo spirito di oggi, irriverente e un po' cinico, che Demna ha portato "in casa Balenciaga".
Uno spirito che l'ha portato a sperimentare, e pure parecchio, facendolo con una delle cose più intoccabili della moda, la couture pensata per i ricchi, anzi ricchissimi clienti delle maison.
Un esperimento che nasconde molto altro, ma che, come nel caso di certi riti, comprendi fino a un certo punto; il resto rimane intellegibile...
P.s Ciliegina sulla torta: tra modelle/i e star, Demna ha fatto sfilare anche Christine Quinn che i patiti di Selling Sunset, reality show di Netflix, avranno riconosciuto al volo.
Per i non adepti: il programma ha per protagonisti un gruppo di rampanti agenti immobiliari tra case da sogno e super lusso di LA.
Christine, uno dei volti più famosi dello show, ha una passione indiscussa per il mondo della moda (è amica di Marc Jacobs) e i suoi look sono oggetto di fanatismo sui social.
La scelta di Demna potrebbe apparire un facile gioco di popolarità ma nasce da un dialogo alimentato in questi mesi con la star e una volontà molto precisa di raccontare in un modo nuovo e inedito il mondo delle celeb, anche le più "pop". Non sappiamo se si ripeterà l'incantesimo del "Kardashian effect", non ci rimane che attendere...
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