Una giornata con Rubina Guardiani
I primi passi nell'azienda, il rapporto con papà e le sorelle, i sogni di Rubina. Che fanno puntualmente rima con le scarpe di Alberto Guardiani
I primi passi nell'azienda, il rapporto con suo padre e le sorelle, i sogni di Rubina. Che fanno puntualmente rima con le scarpe di Alberto Guardiani
Per capire cosa rende speciali le scarpe di Alberto Guardiani siamo andati a trovare sua figlia Rubina. Nello stabilimento della marchigiana Montegranaro lei ci accoglie con simpatia e calore. Rispondendo all'intervista con la stessa intimità che si riserva a un confidente. "Alberto Guardiani per me è una storia di famiglia e personalità. Personalità di tre generazioni e personalità di chi sceglie di calzare le nostre scarpe con una scelta di stile precisa". Da bambina, però, era il lavorio incessante della fabbrica a conquistare la sua fantasia. "Ricordo soprattutto i colpi secchi del martello e l'odore del mastice, che tutt'ora amo. Io e le mie sorelle trascorrevamo molto tempo lì, del resto i nostri genitori erano sempre a lavoro". Genitori che insegnano lezioni di vita con l'esempio. "Restare con i piedi per terra, soprattutto, e pensare con la propria testa. Solo così si può portare avanti un'idea fino al successo".
Esperta di marketing, Rubina è comunque molto sensibile alla manualità di una calzatura che si confeziona. "Mi stupisce sempre come uno stesso modello, con l'uso di pellami e colori diversi, possa assumere sfumature di significato del tutto nuove". Lo sanno bene anche gli artigiani che mettono a servizio la loro pluriennale esperienza. "È il nostro valore aggiunto, quello di unmade in Italy di lungo corso che è soprattutto un made in Marche, culla della tradizione calzaturiera. E si vede". Profondo rispetto e entusiasmo ispirano il rapporto coi dipendenti. "Le gerarchie mi vanno strette. Credo che ognuno sia strategico e che il lavoro finale sia la somma di tante volontà che si esprimono al meglio. Magari con un sorriso, che non guasta mai".
Con questa stessa attitudine Rubina ha deciso di contribuire all'azienda di famiglia. "Con umiltà e con voglia di imparare facendo.Non m'intendevo di web, ma mi sono accorta che c'era un vuoto da riempire. Credo che il canale online offra oggi delle opportunità di comunicazione infinite, è una cassa di risonanza importante per veicolare il brand nel mondo a cui non potevamo rinunciare". Anche la sorella Guya è impegnata nella promozione del marchio. "È direttrice creativa per l'advertising e cura da vicino le pubbliche relazioni. Serena, che è la più piccola, sta frequentando un master in management del prodotto la vedo tagliata per l'ufficio stile". Molto unite, ma anche molto diverse. Un fattore di ricchezza e creatività.
L'impatto di internet sull'azienda è stato decisivo. "Tante persone attraverso tanti canali comunicano adesso con noi. Cerchiamo di dare risposte nell'arco di una stessa giornata, specie se legate allo store online. In generale è il brand nella sua sua interezza a potersi comunicare in modo diretto, sobrio e rapido". Magari attraverso iniziative di successo come la Wallpaper* Limited Edition o il concorso Cinderthriller in collaborazione con i-D. Progetti che richiedono ispirazione e soprattutto sensibilità ai valori di Alberto Guardiani. "Per me è più semplice perché fa parte del mio DNA. Intuisco quali forme sono in linea con la nostra visione e quali meno". Tutto pur di realizzare un sogno. "Camminare per strada e vedere sempre più persone con un paio di scarpe Alberto Guardiani".
© Riproduzione riservata