Le sfide di Madior Fall: dalle passerelle di Milano alla conquista del cinema


Madior Fall ricorda ancora l’emozione della sua prima sfilata per Emporio Armani a soli 17 anni, quando ha percorso la passerella per il "re" degli stilisti italiani, ma la sua passione più grande è quella per la recitazione. Lo ha capito fin dal suo primo giorno sul set di Zero, la serie Netflix nella quale ha esordito nel 2021, e grazie alla quale si è immediatamente innamorato del mondo dello spettacolo.
Da allora è costantemente alla ricerca di nuove sfide, ruoli complessi, diversi. L’importante è continuare a mettersi alla prova, come insegnano Denzel Washington, Marlon Brando, Willem Dafoe, e tutti i grandi attori che ha ammirato crescendo. Ora vive a New York e il suo nuovo obiettivo è raggiungere Hollywood.
Siamo riusciti a intercettarlo durante la sua permanenza in Italia per le riprese di una produzione Prime Video (ancora top secret) e abbiamo realizzato questo shooting esclusivo nell'incantevole V Maison Hotel Milano Brera, scattato da Federica Paola Muscella e con la direzione artistica di Giuseppe Damato.

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Qual è stato il momento in cui hai capito di voler diventare attore?
Fin da molto piccolo sono sempre stato un appassionato di film, proprio come mio padre, e il lavoro che volevo fare da grande era l'attore. Solo che crescendo non ho coltivato questa inclinazione perché non la vedevo come una reale possibilità per il mio futuro. Quindi fino ai 18 anni non ho recitato, ho fatto qualche piccola cosa a teatro, ma niente di veramente importante.
Finché un giorno, a 19 anni, mi hanno preso nella serie Zero. Mi sono ritrovato subito su un set molto grande e importante, a fare qualcosa che forse non ero preparato a fare. Ma mi sono innamorato immediatamente della sensazione che mi ha dato lavorare con i ragazzi e del set e da quel momento ho capito che quello doveva essere il mio futuro.

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Ci sono attori o registi che ti hanno influenzato particolarmente nel tuo percorso?
Assolutamente sì, ripeto, io sono un grande appassionato di film, ne guardo tutti i giorni e mi lascio ispirare da quello che vedo sullo schermo. Per esempio, potrei guardare Denzel Washington tutto il giorno e continuare a sorprendermi, fa delle scelte che mi prendono alla sprovvista. È un attore che trovo fantastico e ho imparato tanto guardandolo.

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Un altro attore che per me è il più forte di tutti i tempi è Marlon Brando. Ha qualcosa di naturale che è inimitabile, ma provo lo stesso a prendere spunto da lui. A scuola di teatro ho anche interpretato un ruolo che era suo, quello di Stanley in A Streetcar Named Desire, non volevo fare una sua imitazione ovviamente però mi ha ispirato moltissimo.
E infine devo citare anche Willem Dafoe, un attore teatrale pazzesco, molto espressivo, e le sue parti hanno sempre qualcosa di molto "personaggificato," passatemi il termine, cioè riesce a creare un vero e proprio personaggio.

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Qual è il ruolo che ti ha messo più alla prova finora e perché?
Sicuramente quello di Ali nel musical Non dirmi che hai paura. È la storia vera di una ragazza che si chiama Samia, cresciuta in Somalia in mezzo a gruppi estremisti, problemi di governo, guerre, che decide di voler partecipare alle Olimpiadi. E decide di allenarsi con il suo amico del cuore Ali che viene costretto ad entrare nelle milizie terroristiche di Al-Shabaab.
È un ruolo molto complesso perché di mezzo c'è l'amore per questa ragazza ma allo stesso tempo la necessità di dover sopravvivere. È un personaggio cresciuto in un ambiente molto diverso dal mio, nella povertà più totale, in una famiglia numerosa, in una casa piccolina. Ho dovuto fare molta ricerca sul luogo, sulla religione, sul paese. E poi, oltre a tutto questo, c'erano anche parti cantate nel musical e io non sono un cantante, però ho studiato molto ed è stata un'esperienza molto divertente.
Devo dire che mi piace mettermi alla prova con cose che non so fare, che posso imparare, mi diverte molto uscire dalla mia comfort zone.

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Hai un sogno nel cassetto per un ruolo o un genere cinematografico che vorresti esplorare?
Beh ne ho più di uno! Innanzitutto mi piacerebbe fare più teatro perché ho studiato per questo ma ho avuto l'opportunità di lavorarci una sola volta.
Mentre nel cinema, mi esaltano tutti i ruoli che sono una sfida, quindi diversi da me o che richiedono un cambiamento di aspetto, di personalità, o qualcosa di imprevedibile. Vorrei fare più cose così piuttosto che parti vicine alla mia realtà. Sono un grande appassionato di biopic, mi piacciono le storie vere perché puoi andare a pescare da vere esperienze delle persone che le hanno vissute e magari anche confrontarti con la persona stessa di cui si racconta la storia.
Il mio sogno sarebbe interpretare un personaggio storico.

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Hai lavorato con grandi brand come Dolce & Gabbana e Boss, come si intrecciano la tua carriera di modello e quella d'attore?
La mia carriera da modello è iniziata quando avevo 17 anni. Sono una persona che di base è molto timida, riservata e mi vergogno pure abbastanza ad espormi davanti alle persone che non conosco. E fare il modello mi ha sicuramente reso più sciolto davanti alla telecamera, a fare amicizia con il mezzo, a non averne paura.
Ho imparato a togliere il velo quando sono davanti alla macchina da presa, a prendere un po' di confidenza.

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In un certo senso mi ha anche creato problemi perché quando fai il modello devi sempre pensare al tuo aspetto quando sei davanti alla telecamera mentre quando fai l'attore non deve essere un tuo problema perché ci sono dei professionisti dedicati. Tu devi pensare a recitare. Anzi, l'ideale sarebbe non pensare proprio, agire, vivere. Quindi ci sono alcune cose che ho dovuto re-imparare a scuola di teatro, come dimenticarmi della mia apparenza.

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C'è un momento in particolare nel mondo della moda che ti ha segnato?
Sì, ci sono vari momenti. È stata bellissima la mia prima sfilata in assoluto, per Emporio Armani. Mi ricordo l'emozione di camminare sulla passerella. Sono momenti che non dimenticherò mai.
In generale direi che ho proprio una preferenza per Emporio Armani e le loro sfilate. Quella che hanno fatto all'aeroporto di Linate nell'hangar con una cosa come 3.000-4.000 persone e con Robbie Williams che cantava in mezzo a noi. Quello è stato il momento più divertente nella mia carriera da modello. Mi sono divertito tanto in quegli anni.

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Quali sono i tuoi prossimi progetti nel mondo del cinema e della moda?
In questo momento mi trovo a Roma, sto girando un film per Prime Video, non posso ancora rivelare cosa, dico soltanto che è un film tratto da un libro che ha avuto molto successo su Wattpad. Molte persone lo stanno aspettando quindi penso che scoprirete presto di cosa si tratta.
Poi tornerò a New York dove abito ora e il mio obiettivo è quello di iniziare a lavorare nel cinema e nel teatro in America. Ci sto lavorando da vari anni ma adesso sembra che le cose stiano prendendo forma e quindi speriamo, incrociamo le dita!

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La mia carriera da modello l'ho un po' messa da parte, adesso il cinema prende la maggior parte del mio tempo perché sto anche studiando. Ogni tanto faccio lavori sui social, quindi più collaborazioni con vari brand e penso che vedrete cose durante la prossima Fashion Week a giugno.

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Se potessi dare un consiglio a chi sogna di intraprendere la tua carriera, quale sarebbe?
Il mio primo consiglio potrebbe essere fai, nel senso non avere paura di agire prima di essere pronto. Molte persone - io incluso - finché non si sentono perfettamente pronte non agiscono, ma secondo me è molto più importante agire e magari sbagliare, imparare dagli errori e riadattarsi.
Molti mi chiedono: "Come hai trovato l'agente?", oppure: "Non mi rispondono, mando mail ma non ricevo nulla indietro". Fai qualcosa da solo, prendi una telecamera, registrati, impara a recitare, guarda film, vai a teatro, vedi come fanno le persone, fatti notare. Se non hai una prova che sai recitare e mandi una mail ad un agente che ne riceve mille, sei uno dei tanti. Invece se hai qualcosa da mostrargli, magari ti vedrà e un giorno gli tornerai in mente e dirà questa persona può servire per questo ruolo, firmiamo con lui.

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Il mio secondo consiglio è "sii paziente e non ti preoccupare se le cose non vanno subito bene". È un lavoro che richiede tanto tempo, devi dedicarci la vita, come per ogni forma d'arte. Non è come un lavoro normale che puoi "spegnere" e tornare a casa e rilassarti. Io sono rimasto fermo per un anno con i film. Non ti devi lasciare scoraggiare, anzi devi cogliere questa opportunità. Magari iscriviti a un corso di teatro, fai cortometraggi.
Lo so, è difficile, ovviamente una persona deve mangiare, però non puoi aspettarti fin da subito di fare film con Tarantino perché appunto ci vuole tempo.
Il mio terzo consiglio è "divertiti e goditi questo lavoro" perché per me è il lavoro più bello al mondo e ho la fortuna di poterlo fare. Ogni giorno quando vado sul set per me è un buon giorno. Mi diverto anche se sto lavorando e così il risultato è migliore.

Pantaloni e cardigan GOLDEN GOOSE
Credits:
Creative Direction and Production: Giuseppe Damato
Photographer: Federica Paola Muscella
Stylist: Simona Sacchitella
Grooming: Damiano Seminara
Movement Director: Andrea Risso
Location: VMaison Hotel Milano Brera
Sitting Editors: Sara Moschini e Daniela Losini
Junior Editor: Roberta Cutillo
Social Media Content: Elisa Pietrosanti
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