Cosa succede al corpo quando si smette di fare sport
Dal dormire male ai dolori articolari, passando per il metabolismo che rallenta: ecco cosa succede al corpo quando si smette di fare sport
Fare sport è il modo migliore per rimanere in forma e in salute: basta provare a smettere per vedere quali sono le conseguenze e apprezzare i benefici dell'attività fisica.
E non pensate di cavarvela solo perché avete comprato un abbonamento in palestra: se non lo usate non vale.
Se non basta il pensiero della prova costume per farvi venire la voglia di muovervi, forse ce la faranno le conseguenze dell'inattività a tirarvi giù dal divano.
Ecco cosa succede al corpo e allo spirito quando si smette di fare sport.
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Aumenta il desiderio di cibi poco sani
Chi fa sport con regolarità di solito segue uno stile di vita (perlopiù) salutare sotto ogni aspetto - e all'attività fisica associa anche una corretta alimentazione.
Per alcuni si tratta di una scelta consapevole e a priori, per altri di una conseguenza direttamente collegata proprio allo sport.
Alcuni studi hanno infatti dimostrato che le persone più attive tendono anche a preferire cibi sani, per una sorta di effetto transfer in cui migliorando un certo aspetto della propria vita si ha la tendenza a migliorarne anche altri.
Il problema è che è anche vero il contrario e cioè che più si ha la tendenza a farsi prendere dalla pigrizia, più questa condizione contagerà anche la vostra alimentazione, prediligendo cibi pronti e poco sani, cosa che vi trascinerà in un vortice senza fine, da cui solo iniziando a muovervi potrete uscire.
Si dorme peggio
È stato dimostrato che allenarsi regolarmente aiuta a migliorare la qualità del sonno aumentando la fase in cui è più profondo e rendendo di conseguenza più reattivi e svegli durante la giornata.
I benefici dell'attività fisica per il sonno diventano evidenti solo quando questa viene praticata con regolarità.
Al contrario, dopo appena un mese di inattività, l'attività fisica non supporta più il tuo ritmo circadiano e così può diventare difficile dormire bene la notte.
Arriva il fiatone
E non parliamo del fiatone che si ha dopo 5 o 10 km di corsa, ma di quello che viene per aver fatto una rampa di scale o aver portato i sacchetti della spesa dal parcheggio fino a casa.
Dopo due settimane di inattività, infatti, inizia a manifestarsi un peggioramento dello stato degli organi vitali.
Questo perché diminuisce la quantità di ossigeno a disposizione dell'organismo (secondo alcuni studi si riduce addirittura del 10%, che diventa il 15% dopo un mese e circa il 20% dopo tre) e aumentano i livelli di pressione sanguigna e di glucosio nel sangue.
Rallenta il metabolismo
Se siete dotate di un metabolismo da adolescenti buon per voi, ma sappiate che non durerà in eterno.
Uno studio del Journal of Strength and Conditioning Research, che aveva preso in esame un gruppo di nuotatori professionisti fermi da circa cinque settimane, ha dimostrato come il tasso di grasso nel loro corpo andava aumentando, aggirandosi intorno al 12%, provocando un aumento di peso e circonferenza.
In sintesi: aumenta la massa grassa e diminuisce quella magra.
Aumentano gli infortuni e gli acciacchi
Può sembrare un paradosso, ma meno ci si allena, più ci si fa male facilmente.
Questo perché più il corpo è abituato al movimento, più è in grado di sopportare la fatica e gli sforzi.
Quando non si fa più attività fisica, i muscoli cominciano a diminuire di volume, si perde mobilità e flessibilità e c'è quindi una probabilità maggiore di incorrere in infortuni di vario tipo.
Non solo. Al di là dell'attività cardio, sarebbe bene allenare anche la forza, se volete che ne beneficino le ossa, specie per le donne.
I ricercatori hanno dimostrato che l'attività fisica ha effetti positivi sulla densità ossea, aumentando la massa dello scheletro e riducendo quindi il rischio di incorrere in osteoporosi.
Si rischia la depressione
Avete mai notato che quando state fermi troppo a lungo vi sentite più tristi o irritabili del solito?
Non è una fantasia, ma una conseguenza dell'inattività, che porta all'apatia e nei casi più gravi addirittura a soffrire di depressione.
Per chi già è affetto da questa patologia, il movimento rappresenta un modo per alleviare o ridurre i sintomi.
Ma anche chi non ne soffre può notare dei benefici.
L'esercizio fisico, come dimostrato da diversi scienziati, stimola la produzione di serotonina e dopamina, neurotrasmettitori che donano una sensazione di euforia.
Aumenta lo stress
Secondo un recente studio, che prendeva in esame un gruppo di donne sedentarie e altre che si allenavano moderatamente (dalle due alle sei ore a settimana) e intensamente (oltre le sei ore a settimana) i ricercatori hanno dimostrato che quelle che praticavano regolare attività fisica mostravano una risposta positiva nelle condizioni di stress.
Al contrario, nelle inattive, si riscontravano alti livelli di stress.
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