Volo cancellato o in ritardo? Ecco come capire se vi spetta un rimborso (e richiederlo)
Ferie alle porte e… aumento del traffico (e del disagio) aereo! Fra scioperi, ritardi e volo cancellato, si stima che saranno circa 10,4 milioni i viaggiatori italiani che potrebbero subire disagi negli aeoreoporti.
In questi ultimi giorni, alcune compagnie aeree (low cost e non) hanno infatti cancellato centinaia di voli su varie tratte europee; trasformando quella che dovrebbe essere un momento di spensieratezza in stress e disagio per i viaggiatori.
Considerata l'entità del problema, è bene quindi sapere come comportarsi in caso di volo cancellato o in ritardo. La buona notizia è ci sono delle regole e delle norme a tutela dei viaggiatori - che dipendono dalla situazione.
In molti però non sanno di avere diritto a un risarcimento, e per questo sanno di poterlo richiedere (o che procedura seguire)
Per darvi una mano, abbiamo messo insieme una guida di cosa fare. Ecco allora qui spiegati i passaggi fondamentali per capire come funziona e come chiedere il rimborso sui ritardi e le cancellazioni dei voli.
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Volo cancellato o in ritardo? Ecco quando si può chiedere il rimborso
Tutti i passeggeri il cui volo presenta un ritardo che crea un disagio o danni hanno diritto a essere rimborsati.
Alcune regole variano da compagnia a compagnia, ma in generale se un volo ha accumulato ritardo i suoi passeggeri hanno diritto al risarcimento.
In questi casi si fa sempre riferimento alla Carta dei diritti del Passeggero che sancisce i diritti dei viaggiatori anche durante l’attesa: cibo e bevande durante, trasferimenti, alloggio, assistenza clienti.
Quindi, chiunque acquisti un biglietto aereo, anche di una compagnia low cost, ha diritto al risarcimento in caso di ritardo dalla data e dall’orario di partenza stabilita.
In caso di volo cancellato, i viaggiatori hanno diritto al rimborso dell’intero prezzo del biglietto oppure all'imbarco su un volo alternativo della stessa compagnia quanto prima possibile.
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Alcune eccezioni
Il Regolamento (CE) n. 261/2004 stabilisce che le compagnie aeree devono assistere e risarcire i passeggeri in caso di ritardo del volo (così come in caso di cancellazione del volo o negato imbarco).
In caso di volo in ritardo la legge riserva delle tutele ai passeggeri se:
- il volo avviene all'interno dell'Unione europea ed è gestito da una compagnia aerea dell'UE o extra UE;
- il tuo volo arriva nell'Unione europea con provenienza da un paese extra UE ed è gestito da una compagnia aerea dell'UE;
- il volo parte dall'Unione europea con destinazione in un paese extra UE ed è gestito da una compagnia aerea dell'UE o extra UE.
Ma questi diritti non spettano indipendentemente a tutti i viaggiatori. La legislazione europea tutela:
- il volo che arriva nell'UE con provenienza da un paese extra UE ed è gestito da una compagnia aerea extra UE;
- il passeggero che ha già ricevuto benefici (risarcimento, volo alternativo, assistenza) per problemi connessi al volo ai sensi della normativa vigente in un paese extra UE.
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Come funziona il risarcimento per il volo cancellato
Se il proprio volo è stato cancellato con meno di 14 giorni d'anticipo, allora la compagnia aerea con la quale si doveva viaggiare e alla quale si è pagato un regolare biglietto aereo è tenuta a risarcire i passeggeri.
Per poter far richiesta di un rimborso, devono essere però soddisfatti i seguenti requisiti:
- la compagnia aerea deve essere responsabile della cancellazione del volo
- il viaggiatore deve aver effettuato il check-in con puntualità
- il volo doveva partire dall’UE (qualsiasi compagnia aerea) oppure atterrare nell’UE (compagnie aeree con sede nell’UE)
- il volo oggetto del disservizio non risale a più di 1,5 anni fa
In presenza di tali condizioni, la cifra di risarcimento per un volo cancellato può variare da 250 euro (per una tratta 1500 chilometri) a 600 euro (per una tratta di oltre 3500 chilometri).
Tale compensazione pecuniaria non è dovuta nel caso in cui la compagnia aerea comprovi che la cancellazione del volo è stata causata da circostanze eccezionali (come ad esempio maltempo, instabilità politica o rischi di sicurezza inevitabili).
I viaggiatori hanno però altri diritti in caso di volo cancellato: è possibile infatti richiedere che la compagnia aerea rimborsi l’intero prezzo del biglietto oppure pretendere che provveda a una soluzione di trasporto alternativa il più presto possibile.
Come funziona il risarcimento per il ritardo del volo
Se si arriva a destinazione con un ritardo superiore alle 3 ore, la compagnia aerea con la quale si ha viaggiato e alla quale si è pagato un regolare biglietto aereo è tenuta a risarcire i passeggeri in base alla distanza della tratta da percorrere:
- se la tratta prevista è inferiore ai 1500 chilometri, parliamo di 250,00 euro di indennizzo;
- se la tratta è compresa tra i 1500 ed i 3500 chilometri, allora il risarcimento sale a 400,00 euro;
- parliamo di circa 600,00 euro di rimborso se la tratta supera i 3500 chilometri.
Se la compagnia aerea però propone un volo alternativo e i viaggiatori riescono a raggiungere la destinazione finale con un ritardo da 2 ore a un massimo 4 ore per tutte le tratte aeree superiori a 3500 km, l’indennizzo si riduce del 50%.
Come chiedere il rimborso
La richiesta va presentata in primo luogo alla compagnia aerea con la quale il passeggero ha stipulato il contratto di trasporto.
Bisognerà poi compilare i moduli di rimborso per il ritardo aereo o la cancellazione.
Purtroppo potrebbe esserci un’opposizione al rimborso da parte della compagnia, ragion per cui è consigliato ai passeggeri di raccogliere qualsiasi documento o informazione che possa avvalorare la richiesta: biglietto elettronico, carta d’imbarco, informazioni fornite dal personale di terra circa le ragioni del ritardo, foto del tabellone delle partenze e degli arrivi, ritagli di giornale sulla circostanza che ha determinato il ritardo e così via.
Una volta raccolta tutta la documentazione, basta inoltrarla al servizio clienti apposito della compagnia.
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