Come convincere una persona a fare qualcosa (con 3 trucchi psicologici)
Il cervello è un grande contenitore in cui le informazioni viaggiano tramite segnali elettrici e sapere come funziona ci permette anche di sapere come convincere una persona a fare qualcosa o a dare credito alla nostra versione.
Alle informazioni contenute nel cervello infatti si associano sempre le emozioni, grazie al lavoro dei neurotrasmettitori.
** Ecco 2 trucchi psicologici per ritrovare il buonumore in un attimo **
I neurotrasmettitori più famosi per i loro effetti sono la dopamina, la serotonina e la noradrenalina.
Queste sostanze - e molte altre - sono le responsabili di come ci sentiamo, come interagiamo con gli altri, come viviamo il piacere o gli stati d’ansia.
Quindi, se facciamo cose in grado di stimolare la loro produzione sulle persone allora otterremo esattamente quello che vogliamo: ad esempio per convincere qualcuno basterà fargli secernere più dopamina e magari serotonina.
Vi spieghiamo come farlo.
Come convincere una persona a fare qualcosa con tre trucchi psicologici
(Continua sotto la foto)
La comunicazione assertiva
Per convincere una persona a fare qualcosa si possono usare tecniche di comunicazione assertiva.
Di base si può imparare a esprimere i propri bisogni in un modo calmo ma fermo che dia all’altro un senso di autorevolezza.
Portate la conversazione a un dialogo tra pari in cui siete sicuri di quello che state dicendo, date all’altro modo di esprimersi e date valore al suo pensiero.
A questo punto sarà più semplice spingerlo ad abbracciare la vostra idea.
Stimolate il sistema di ricompensa
Per fare in modo che qualcuno si convinca di ciò che dite, deve sentirsi bene.
Potete stimolare quella potentissima sensazione di benessere ricompensando quella persona.
In questo caso è la dopamina che comanda: più la persona si sentirà validata e riconosciuta, più dopamina girerà per il suo corpo e più si sentirà felice nel darvi ragione.
Provare per credere.
La regola dei tre si
Se volete convincere qualcuno di qualcosa dovresti fargli dire (o pensare) per tre volte Sì, è così.
Ad esempio potreste dire: “Tu sei Mario Rossi (primo sì) sei nato a marzo (secondo sì) e lavori al negozio Taldeitali (terzo sì)”
Una volta che avrete introdotto in questa maniera il vostro discorso potrete avanzare quello che volete dire e il cervello sarà più predisposto a rispondere in maniera affermativa semplicemente perché si è appena abituato a farlo.
Insomma se volete essere efficaci dovrete scegliere con cura le parole da usare.
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