Fiducia in se stessi, coraggio, perseveranza, affetti sinceri e buoni amici: ecco come imparare a essere più felici copiando Dumbo, l'elefantino Disney
L'adattamento in live action di Dumbo firmato da Tim Burton è servito a farci ragionare su tutto quello che l'elefantino Dumbo, nella sua versione di classico Disney, ha insegnato alla nostra generazione, cresciuta con lui e le sue grandi orecchie.
Di personaggi dei cartoni popolari ne abbiamo visti tanti, ma il piccolo elefante con le orecchie giganti è quello in cui, per tanti motivi, ci rispecchiamo di più.
O da cui dovremmo perlomeno prendere ispirazone per vivere meglio ed essere più felici.
Ecco perché.
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1. Perseverare è necessario (per il resto incrociamo le dita)
È un miracolo che le nostre dita dei piedi, con tutti gli spigoli che abbiamo preso nella vita, siano ancora al loro posto.
Il piccolo Dumbo, un po' come noi: sbaglia ma non lo fa apposta.
Se errare è umano, per noi “elefanti” perseverare è pachidermico.
Vi ricordate la scena in cui il piccolo inciampa sulle sue stesse orecchie e rovina una complicata e “credibilissima” torre fatta di animali?
Quello dovrebbe essere il nostro atteggiamento nella vita, piuttosto che passarla a rimuginare: a volte il modo migliore per affrontare le cose è rotolare addosso alle situazioni senza controllo sperando che non venga giù tutto il circo.

2. Amate i vostri genitori (a prescindere da tutto)
Ognuno ha le sue situazioni, mille problemi, ma un pensiero dovrebbe essere fisso: mamma e papà (o uno dei due, insomma, chi per noi oggi o in passato ha ricoperto meravigliosamente quel ruolo, altro che star di Hollywood).
Mettete tra le vostre priorità la loro felicità.
Per questo Dumbo, considerato orfano anche se orfano non era (nessuno lo è) è sempre triste. Tutti noi, da piccoli e per sempre, vogliamo essere cullati da quella proboscide.
Amati, come solo loro possono amarci.

3. Date il vostro contributo
No, non vogliamo mai restare a guardare.
Anche se siamo pasticcieri pasticcioni, pretendiamo di costruire piramidi.
La collaborazione, nel circo e nella vita, è fondamentale. Si possono fare grandi cose quando si allunga la mano o una zampa per cercare e dare aiuto.
Dumbo, prima ancora di farsi dominare dalle paure, bullizzato per qualcosa che nemmeno riconosceva come un problema, vuole essere parte di qualcosa di più grande delle sue orecchie.

4. Accettate i vostri difetti
Ci hanno insegnato che rompere gli specchi porta sfortuna solo per impedirci di prenderli a pugni quando guardiamo il nostro riflesso.
«A chi potremmo mai piacere?», ci chiediamo da ragazzini e ci vorrà un sacco di tempo prima di poter dire: «vado bene così come sono», senza accontentarci.
Dumbo è il nostro eroe: non ha mai odiato per un solo minuto le sue orecchie. L'unico specchio in cui si è guardato è la parola degli altri.
È a loro, moralmente, che il pugno dovremmo darlo. Non al nostro riflesso, non a noi stessi.

5. Abbiamo bisogno di amici, anzi di uno buono
Provate a visualizzare il vostro topo Timoteo.
Il mio non è vicino a casa, è lontano così tanti chilometri che a volte mi chiedo se esista davvero.
Eppure mi ha salvato la vita così tante volte che non potrò avere mai abbastanza risorse per ringraziarlo.
Non servono tanti amici per essere felici, ma ne serve uno che magari un po' diverso da noi che vede le cose con un altro paio di occhiali.
Serve che sia temerario per dirti le cose come stanno e molto presente, nel suo piccolo, specie nei momenti di difficoltà.
Vi ricordate quando Timoteo incitava Dumbo a credere di poter essere molto di più di un errore genetico? Detto da un topo poi?
Trovate il vostro e scrivetegli un messaggio dandogli del ratto, si arrabbierà tantissimo. Poi spiegategli perché l'avete chiamato così.

6. Inseguite i sogni
Noi proboscidati, anche senza l'aiuto dello spumante, sappiamo bene cosa vuol dire sognare.
In quella folle scena finale, le visioni di Dumbo raccontano, in fondo, che al di là della nostra forma, più o meno tonda, possiamo essere ciò che vogliamo.
Abbiamo la curiosa capacità di adattarci anche alle situazioni più assurde e negative.
Se solo un giorno usassimo quel nostro superpotere per inseguire i nostri sogni, beh, saremmo molto più felici.

7. Siate voi stessi
Ne abbiamo passate di tutti i colori, allontanati da una mamma considerata matta, presi in giro da chiunque, abbiamo pianto per un dolore di cui non riconoscevamo ancora il nome.
Ci hanno fatto sentire dei clown.
Poi, la svolta.
È servito un pennacchio di corvo portafortuna, una strana coincidenza, un amico fin troppo motivazionale e dei nemici che sono diventati nostri alleati.
Ecco, ognuno ha la sua formula ma alla fine esiste un modo che ci permette di rendere l'impossibile, possibile.
Magari passiamo gli anni a trovare la nostra strada cambiandola 150 mila volte e forse l'unico posto dove dovevamo guardare, è dentro di noi.
In fondo la vita è come quella caduta dal palazzo in fiamme di Dumbo, solo che in fondo non c'è la schiuma.
Una sola cosa dobbiamo fare in quel frangente, aprire al mondo la parte più strana, bizzarra e odiata di noi per portarla allo scoperto.
Il pubblico è stupito, la platea attonita sorride e poi applaude. Quanta fatica abbiamo dovuto fare per far capire quanto siamo straordinari?
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