Cosa fare a Roma nel weekend del 2 e 3 ottobre

Se cercate idee e spunti per decidere cosa fare a Roma questo fine settimana non c'è che l'imbarazzo della scelta, tra appuntamenti all’aria aperta ed eventi organizzati in sicurezza.
Una nuova mostra da vedere questo fine settimana è Sebastião Salgado. Amazônia al Maxxi con oltre duecento fotografie sulla foresta amazzonica per riflettere sulla necessità di proteggerla. Sempre in tema culturale, domenica i musei civici saranno aperti gratuitamente a tutti (residenti a Roma e non).
Foodies chiamati all’appello sabato per l’Open Day al Mercato Testaccio tra cibo ed eventi collaterali in programma fino a mezzanotte.
Nel frattempo l’edizione 2021 del Romaeuropa Festival prosegue con la rassegna LINEUP! all’Auditorium della Musica con una serie di concerti di giovani voci femminili.
Cercavate invece un’idea per una gita fuori porta? Nella Maremma Laziale terme, Spa e buon cibo vi aspettano alle Terme di Vulci Glamping & Spa.
Qui sotto tutti gli approfondimenti.
Cosa fare a Roma nel weekend del 2 e 3 ottobre
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Degustazione da Cuoco e Camicia
Il ristorante Cuoco e Camicia a Monti, per festeggiare i primi dieci anni di successi, organizza una speciale degustazione dal titolo Ten Best: un omaggio ai suoi piatti più rappresentativi da assaggiare fino al prossimo 25 ottobre.
A fare gli onori di casa - nel locale con dehors ai piedi della scalinata di via Monte Polacco - gli chef Riccardo Loreni ed Elisa Prifti che per l’occasione propongono, tra i vari, tartare di manzo alla Wellington, la Carbonara al contrario, lo Spaghettino burro alici rapa rossa e kefir (in foto), il Polpo, piselli e wasabi, il Dolce di yogurt, sesamo e passion fruit.
I dieci assaggi saranno preceduti da un aperitivo in finger food servito con un cocktail e si concluderanno con la piccola pasticceria a cura di Orsetta Di Francesco.
Affidato alla giovane party chef anche il cestino del pane, rigorosamente home made, in cui vengono proposti un filone a lievitazione naturale, una pagnottina integrale, la focaccia e i grissini.
Oltre al Ten Best, restano in carta i quattro menu degustazione che caratterizzano la proposta di Cuoco e Camicia: il Componilo tu, che lascia spazio alla libera scelta dei commensali (4 portate); il percorso Contadino (5 portate); quello dedicato al Mare (5 portate); quello dello Chef che lascia carta bianca alla cucina.
Tutti i menu possono essere accompagnati da una degustazione di vini in abbinamento, selezionati da Elisa Prifti, per esaltare il sapore dei piatti scelti.
Il ristorante Cuoco e Camicia è aperto dal martedì alla domenica dalle 19 alle 23 in via di Monte Polacco 2/4.
Gita fuori porta al Terme di Vulci Glamping & Spa
Dallo scorso giugno ha aperto - tra la Tuscia e la Maremma - il Terme di Vulci Glamping & Spa dove poter godere di comfort e design a diretto contatto con la natura nelle dieci tende country chic immerse in un oliveto.
Le Terme di Vulci, a due passi dal glamping, offrono quattro piscine naturali con acque di differenti temperature aperte anche agli ospiti esterni.
Lo stesso vale per la Spa Voltumna - come la divinità etrusca - interamente outdoor e dotata di un bagno turco e una sauna di ultima generazione, due sale massaggi, una piscina termale con idromassaggio e uno spogliatoio.
Al momento però, a causa delle restrizioni dovute al Covid-19, sauna e bagno turco non sono attivi.
La Spa mette inoltre a disposizione trattamenti e percorsi olistici oltre che promuovere discipline come lo yoga nell’ambito di un percorso che mira al benessere e ad un turismo sostenibile e consapevole.
Venuta fame? Da provare il ristorante La Punta che propone piatti legati al territorio e alle stagioni; dalle carni ai formaggi locali, passando per pescato e selvaggina.
Nei dintorni poi si possono visitare il Parco Archeologico di Vulci, la Necropoli di Tarquina, il borgo medievale di Tuscania o fare un tuffo nel mare di Capalbio.
Insomma una fuga dalla Capitale che, in circa un’ora e un quarto di macchina, permette di staccare veramente la spina prima di riprendere la solita routine quotidiana.
LINE UP! all’Auditorium Parco della Musica
Dopo l’esordio di ieri con Rachele Bastreghi dei Baustelle (in foto) proseguirà fino a domenica LINE UP!, nuova rassegna all’Auditorium Parco della Musica - in occasione del Romaeuropa Festival - che riunisce alcune delle proposte femminili più interessanti della scena italiana.
Curata da Giulia Di Giovanni, Matteo Antonaci e David Aprea la kermesse sarà un viaggio nei nuovi linguaggi del pop alla scoperta delle varie declinazioni della femminilità tra rock, elettronica, reggaeton, italodisco.
Domenica nel Teatro Studio Borgna si esibirà Boyrebecca, la più provocatoria delle artiste in programma tra elettronica sperimentale e reggaeton “romantico”.
A seguire Ditonellapiaga, giovane artista romana che ha da poco pubblicato Morsi, primo EP dove dà prova di uno straordinario eclettismo e di una grande versatilità, spaziando con naturalezza da sonorità dance a ritmi reggaeton, dal rap al pop.
Nella stessa sera, in sala Sinopoli, Margherita Vicario, istrionica artista che divide la sua carriera tra la musica e la recitazione per tv e cinema. Sempre il 3 ottobre nel Teatro Studio Borgna spazio alla contaminazione tra suoni tradizionali e ipercontemporanei con LA NIÑA e Bluem.
Chiude la serata e l’intera LINE UP! Bluem, al secolo Chiara Floris, cantautrice e produttrice sarda di base a Londra che ha appena pubblicato il suo album d’esordio Notte.
Open Day Mercato Testaccio
Domani torna l’Open Day al Mercato Testaccio, occasione unica per vivere la principale agorà del quartiere.
Dalle 7 alle 24 il mercato sarà aperto con laboratori per bambini, visite guidate agli scavi archeologici, musica, shopping, tanto buon cibo e bevande dai banchi.
Ingressi da via Beniamino Franklin, via Alessandro Volta, via Aldo Manuzio, via Lorenzo Ghiberti.
Musei civici gratis
Domenica 3 ottobre, in quanto prima del mese, i musei civici, l’area archeologica del Circo Massimo, l’area archeologica dei Fori Imperiali e il percorso pedonale dell’area archeologica del Teatro di Marcello saranno a ingresso gratuito (tranne le mostre temporanee per le quali potrebbe rimanere in vigore la tariffa d’ingresso).
Ecco i musei che aderiranno all’iniziativa promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali: Musei Capitolini, Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, Museo dell’Ara Pacis, Centrale Montemartini, Museo di Roma, Museo di Roma in Trastevere, Galleria d’Arte Moderna, Musei di Villa Torlonia, Museo Civico di Zoologia, Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco.
E ancora Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Museo Napoleonico, Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, Museo della Repubblica Romana e della Memoria garibaldina, Museo di Casal de’ Pazzi, Museo delle Mura e Villa di Massenzio.
Per partecipare all’iniziativa è obbligatoria la prenotazione allo 060608 (entro oggi) oppure nei Tourist Infopoint anche il giorno stesso. Per maggiori informazioni potete visitare il sito web.
Hippie Market
Dopo una lunga pausa si preannuncia come un’edizione speciale di ripartenza (e in una nuova location) quella che si terrà sabato e domenica al Parco Labia.
L’Hippie Market sarà anche una due giorni in cui rigenerarsi tra discipline olistiche, lezioni di yoga, spiritualità, astrologia, tarologia evolutiva, bagni di gong, meditazione sciamanica con tamburo sacro, conferenze su benessere, corpo, mente, spirito e natura ma anche performance artistiche, momenti musicali, area kids con laboratori creativi, musicali, di riciclo creativo e inglese.
E poi una carovana di artigiani pronti a stupirvi e farvi innamorare. Una grande varietà di esclusive creazioni tra artigiano, moda, fiori, gioielli, arazzi, borse, abiti gipsy e boho-chic, home decor, lampade, occhiali vintage, oggetti di arredamento in legno interamente fatti a mano dall'intaglio al colore, borse tote e porta tappetino.
Nel mercatino troverete anche cosmetici e saponi bio naturali, incensi, oleoliti, soluzioni idroalcoliche, estratti fluidi, oli medicinali e ungenti per ristabilire il contatto con la propria natura, piante medicinali, profumatori per ambienti e candele realizzate in cera di soia con inclusioni di fiori.
Non mancheranno spettacoli, musica, conferenze e presentazione di libri e area bimbi con tantissime le attività didattiche e creative.
Giardino di Ninfa
Cercate qualcosa da fare all’aria aperta? Sappiate che questo fine settimana è possibile visitare il Giardino di Ninfa a Cisterna di Latina, a circa ottanta chilometri a sud di Roma.
Aperto tutti i sabati e le domeniche (fino al 1° novembre), si tratta di un giardino all’inglese di otto ettari con più di mille specie di piante e cento di uccelli tra cui meravigliosi cigni.
Si può girarlo in autonomia con l’aiuto di guide cartacee o in pdf e con l’assistenza di personale a disposizione lungo il percorso.
Il biglietto intero ha un costo di 15 euro. Per maggiori informazioni potete visitare il sito web.
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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone?
Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.
Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.
Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.
Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.
**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**
Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta
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Se siete team pandoro
Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.
Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.
Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.
È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.
Se siete team panettone
Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.
Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.
Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.
Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.
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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.
Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso.
Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.
Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.
**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**
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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso
Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.
Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.
A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.
Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.
Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.
Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali
Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.
Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.
Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.
Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia
La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.
Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.
Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.
Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.
Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.
Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.
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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.
Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.
La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.
Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.
**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**
Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo
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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)
Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.
La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.
Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.
2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)
Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.
Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.
Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.
3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)
Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.
Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.
Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.
4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo
L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata.
Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.
Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.
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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.
Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.
Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.
Design più maturo e scolpito
Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.
Un "tappeto volante"
Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.
Come nel salotto di casa
Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva.
Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.
A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.
Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.
Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna.
Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.
Tutto a portata di mano
L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale.
La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante.
Gamma completamente elettrificata
Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.
Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat
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