Cosa fare a Roma: mostre, eventi e appuntamenti di Novembre

Siete in cerca degli eventi di Novembre a Roma da non mancare?
Ecco un’agenda aggiornata con tutte le iniziative più interessanti organizzate nella Capitale e dintorni, dall’enogastronomia all’arte, dagli spettacoli allo sport, dai festival alla cultura.
Sempre con un occhio alle nuove aperture, per restare aggiornati sulle ultime novità.
Vi raccontiamo tutto, di seguito i dettagli.
Cosa fare a Roma a Novembre
(Continua sotto la foto)
Ristoranti da provare e nuove aperture
Adelaide – Hotel Vilòn
Già solo la dimora nobiliare che lo ospita ne fa un luogo unico e pieno di fascino, l’ala est di Palazzo Borghese nel cuore del Rione Campo Marzio: non a caso il Vilòn, boutique hotel 5 stelle lusso, fu scelto da Harry e Meghan quando nel 2019 vennero nella Capitale per le nozze della stilista americana Misha Nonoo.
Parte di SHEDIR Group – lo stesso dell’Hotel Maalot in via delle Muratte – è un indirizzo di charme con 17 camere e suites (i duchi di Sussex scelsero la Borghese Suite, quasi 90 metri quadri con terrazza privata affacciata su giardini interni) ognuna diversa dall’altra in stile retrò-chic.
Il suo ingresso, in una via defilata dietro Fontanella Borghese, quasi non si nota: eleganza discreta ma curata fino al minimo dettaglio, frutto di un recente e attento lavoro di restauro durato tre anni.
L'ultima novità è l’arrivo al Vilòn (dalla parola ebraica velo, tenda) di Federico Graziani al lounge bar, Salotto di Adelaide, aperto a chiunque volesse fermarsi per un aperitivo o un cocktail dopo cena.
Non riservato esclusivamente agli ospiti dell'hotel anche il ristorante Adelaide guidato dall’Executive Chef Gabriele Muro, procidano con un passato negli stellati Ramòn Freixa a Madrid e Joia a Milano oltre ad Enoteca Achilli al Parlamento a Roma.
La giornata non può che iniziare bene se a colazione la scelta è tra prodotti freschissimi e appena sfornati (come croissant, brioche, pane e dolci, marmellate, formaggi, succhi e centrifughe) seduti ai tavolini della corte interna che la sera, tra luci soffuse, candele, palme e piante esotiche, ricorda quasi un Riad di Marrakech.
A cena il menu è sia alla carta (dove non mancano piatti della tradizione romana, come Amatriciana e Gricia) che degustazione. E a proposito, l’ultimo arrivato è tutto vegetariano.
Si intitola Pachamama - Madre Terra ed è ispirato da un recente viaggio in Perù dello chef: tra le proposte L’Albero della Vita, Cavolfiore in doppia consistenza e tartufo, e L’arr-orto della domenica, Sedano rapa arrosto con verdure.
Tutto a base di pesce invece l’altro tasting menu, Il mio nome è Adelaide, tra Sandwich di pescato del giorno, harissa e scarola (Il Vizietto), Genovese di seppie in raviolo, dashi e olio al prezzemolo (Napoli Tokyo Solo andata) e Triglia scottata, cavolo nero con 'nduja di pesce e peperone crusco (Un Pesce fuor d'Acqua).
E ancora prima di iniziare vengono serviti pane fatto in casa, focaccia e casatiello accompagnati da una selezione di sale e di olio, marino e di roccia.
Per la scelta del vino ci si affida al sommelier Samuele Florio (anche direttore di sala) tra grandi classici italiani suddivisi per aree geografiche e champagne.
A chiudere la carta dei dolci è firmata dallo chef pâtissier Andrea De Benedetto: ottimi e scenografici Il segreto dell’Ape Regina (mousse al miele, marmellata all’arancia, gelato crema e miele, spugna alla vaniglia e polline) e l’Oro di Procida (Frolla, Mousse al limone, lemon curd e meringa).
Indirizzo: via dell’Arancio 69
Brunch all’Hotel Eden
Sempre pronto a rinnovarsi con proposte particolari e interessanti, l'ultima arrivata all'Hotel Eden (storico albergo cinque stelle dietro via Veneto del gruppo Dorchester Collection ) è una rassegna, aperta anche agli ospiti esterni, tutta dedicata all’enogastronomia regionale del nostro paese.
In programma fino alla prossima primavera, La Domenica Italiana, a cura dell’Executive Chef Fabio Ciervo, ogni mese porterà alla scoperta di una regione e delle sue tradizioni nella bellissima location panoramica del Giardino Ristorante.
Per l’occasione si potranno degustare prodotti tipici al buffet (salumi, formaggi, insalate e antipasti caldi e freddi) e ordinare piatti espressi alla carta da abbinare a vini locali. Il tutto con sottofondo di musica live.
Dopo il debutto omaggio alla regione ospitante, il Lazio, a novembre protagonista sarà il Piemonte con i suoi inconfondibili sapori autunnali: ecco allora tra le proposte gli Gnocchi di castagne e gli Agnolotti del plin.
Tra i secondi Brasato al Barolo, Trota alla piemontese e poi bagna cauda, vitello tonnato, polenta con crema di Castelmagno e molto altro.
E in un brunch come si deve non può mancare un trionfo di dolci, tutti fatti in casa a firma del pasticcere Ezio Redolfi.
Cosa ci aspetterà con l’arrivo dell’inverno? A dicembre colori e profumi del Trentino Alto-Adige finché, avvicinandoci alla stagione calda, pian piano sempre più spazio al Sud Italia.
Orari: dalle 12.30 alle 14.30, ogni domenica fino al 28 maggio 2023.
Indirizzo: via Ludovisi 49.
WANM! Che pizza
Nuova apertura nel quartiere Africano: si tratta di WANM! Che pizza, pizzeria e friggitoria alla napoletana (nella stessa sede dell’altrettanto recentissimo Muorz Burger).
Nato da un’idea di napoletani trapiantati a Roma, il locale propone un servizio di pizza delivery e take away.
Per quanto riguarda gli ingredienti, le farine utilizzate sono semi-integrali 100% grano italiano, tutte con germe di grano e crusca micronizzata di Molini Ambrosio, un’eccellenza del territorio napoletano.
Agli impasti ci ha pensato Emiliano Corcione, tra i proprietari di WANM!, che dopo la scuola alberghiera si è formato per sei anni come pizzaiolo con il maestro Gianfranco Iervolino.
I topping cambiano in base alla stagionalità ma WANM! con prodotti di grande qualità, campani e non: tra questi il Frantoio Muraglia, fornitore pugliese di olio evo Dop 100% italiano e Armatore, storico produttore di alici di Cetara.
Importante anche la scelta del pomodoro, o meglio dei pomodori, selezionati con cura direttamente dai produttori della Campania. Aziende che come WANM! sono attente alla cura della qualità e del dettaglio, fino al packaging.
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 12.00 alle 15.00 e dalle 19.00 alle 23.00. Domenica dalle 19.00 alle 23.00.
Indirizzo: via Collalto Sabino 13
Festival
Romaeuropa Festival
Anche questo mese sarà fittissimo il calendario di Romaeuropa Festival 2022, kermesse tutta dedicata a teatro, danza, musica e arti digitali in oltre venti spazi della Capitale.
Al Teatro Vascello il 5 e 6 novembre andranno in scena Robyn Orlin - Moving Into Dance con We wear our wheels with pride and slap your streets with color…, spettacolo insieme a una delle prime compagnie di danza non razziali a Johannesburg.
Al Teatro India il 12 e 13 novembre in programma Enzo Cosimi con Orestea - Trilogia della vendetta: uno dei coreografi più autorevoli sulla scena dall’estetica punk, sempre graffiante e irriverente. Il primo capitolo, Glitter in my tears – Agamennone, porta in scena racconti astratti dove le tre figure principi della tragedia Clitennestra, Agamennone ed Egisto, appaiono sfaldati e rotti.
Il secondo, Coefore Rock&Roll, è un concerto performance site specific che coinvolge in forme transmediali e transdisciplinari gli elementi visivi e spaziali. Terzo e ultimo capitolo, Le lacrime dell’eroe – installazione performativa sulle Eumenidi, ispirato appunto alle Eumenidi di Eschilo che celebra la nascita della democrazia attraverso l’assoluzione di un matricida.
Il 17-19 novembre all’Auditorium Parco della musica ci sono Bruno Beltrão/ Grupo de Rua de Niterói con New creation dove la danza è una forma di resistenza e il movimento un atto espressamente politico. Il coreografo concentra la sua attenzione sulla realtà politica della sua terra natale, il Brasile, per tradurla in impulsi di resistenza e di energia corporea.
Sempre all’Auditorium dedicato a Ennio Morricone il 20 novembre ci sono Philip Glass / Ictus Ensemble / Collegium Vocale Gent / Suzanne Vega con Einstein on the beach.
Gran finale della trentasettesima edizione del Romaeuropa Festival rappresenta la rara opportunità di scoprire uno dei massimi capolavori del XX secolo: Einstein on the beach, il grande classico della seconda metà del Novecento scritto da Philip Glass.
Mai eseguita a Roma, l’opera viene presentata nella sua versione musicale interpretata integralmente da musicisti dell’ensemble belga Ictus, accompagnati dal coro barocco Collegium Vocale Gent e dall’acclamata Suzanne Vega nel ruolo di narratrice.
Roma Arte in Nuvola
Torna Roma Arte in Nuvola, fiera di arte moderna e contemporanea in scena alla Nuvola di Fuksas da giovedì 17 a domenica 20 novembre.
Questa seconda edizione, ideata da Alessandro Nicosia e con la direzione artistica di Adriana Polveroni, vedrà la partecipazione di oltre 140 gallerie italiane e internazionali tra dipinti, sculture, performance, installazioni e opere d’arte in varie declinazioni (digital, street, video).
Un appuntamento non solo per addetti ai lavori, con un programma ricco di progetti speciali e talk rivolti a un pubblico di neofiti, appassionati e curiosi.
Una grande festa dell’arte insomma in una location d’eccezione come il centro congressi dell’archistar Massimiliano Fuksas, inaugurato nell’ottobre 2016 all’Eur: oltre 14.000 metri quadri allestiti con pezzi di arte moderna, al piano terra, e contemporanea, al primo livello.
Quest’anno ospite speciale della rassegna, organizzata dalla C.O.R Creare Organizzare Realizzare, sarà l’Ucraina con un padiglione che avrà tra i protagonisti Vasyl Yarych, Yuri Smirnov, Viktor Kravtsov Viktor Sydorenko, Yuri Siviri e Vladislav Mamsikov, per una riflessione su guerra e pace.
Orari: 17 novembre dalle 15.00 alle 20.30; 18 – 20 novembre dalle 10.30 alle 20.30
Biglietto intero: 16,50 euro
Indirizzo: viale Asia 40 /44
Sport
Derby
Domenica 6 novembre si giocherà una delle partite più sentite della Capitale: il derby Roma - Lazio, in programma allo Stadio Olimpico alle ore 18.00.
Una sfida ad altissimo tasso adrenalinico per tutti i 90 minuti di gioco e che si preannuncia già da tutto esaurito: un evento a cui partecipare almeno una volta nella vita anche senza essere grandi tifosi per le emozioni che regala.
Dunque grande attesa per la prima stracittadina della stagione (13esima giornata di Seria A) in cui si affronteranno le squadre guidate dai tecnici Josè Mourinho, per i padroni di casa, e Maurizio Sarri per l’undici biancazzurro.
Musica
Candelight
Anche a novembre sono tanti gli appuntamenti nella Capitale con Candelight, i suggestivi concerti a lume di candela organizzati da Fever Original che reinterpretano autori e brani che hanno fatto la storia della musica.
Presenti in più di cento città in tutto il mondo, con oltre 3 milioni di partecipanti, gli appuntamenti in calendario questo mese a Roma vedono coinvolte prestigiose location come Palazzo Rospigliosi (via Ventiquattro Maggio 4) e il Teatro Ghione (via delle Fornaci 37).
Tra i tributi a grandi interpreti della musica italiana ci sono quelli dedicati a Lucio Battisti il 15 novembre alle 19:30 al Teatro Ghione e a seguire, nella medesima location, quello a Baglioni, Venditti (ore 21:30).
Non mancano serate omaggio a star internazionali come i Coldplay (al Teatro Ghione il 16 novembre alle 21:30 e il 23 novembre alle 19:30), i Queen (a Palazzo Rospigliosi il 19 novembre alle 18:00, 20:00 e 22:00) e Nirvana, Led Zeppelin ed altri (a Palazzo Rospigliosi il 26 novembre alle 18:00, 20:00 e 22:00).
E poi a musicisti e compositori del calibro di Ludovico Einaudi (al Teatro Ghione il 16 novembre alle 19:30 e il 23 novembre alle 21:30), Ennio Morricone (a Palazzo Rospigliosi il 27 novembre alle 18:00, 20:00 e 22:00) e Antonio Vivaldi (a Palazzo Rospigliosi il 20 novembre alle 18:00, alle 20:00 e alle 22:00).
Biglietti a partire da 15 euro
Concerti
Dopo il successo all’Olimpico la scorsa estate torna Cesare Cremonini live a Roma stavolta al Palazzo dello Sport con ben quattro date, andate quasi del tutto sold out: 1, 2, 4 e 5 novembre alle 21.00. Ultimi biglietti rimasti con visibilità limitata, a partire da 46 euro.
Sempre al Palazzo dello Sport martedì 8 novembre tappa romana di Biagio Antonacci in occasione di Palco centrale tour. Biglietti a partire da 45 euro.
Mercoledì 16 novembre alle 21.00 toccherà alla Rappresentante di Lista (alias Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina) in concerto all’Atlantico. Biglietto intero 25 euro.
Doppio appuntamento romano per Daniele Silvestri il 25 e 26 novembre all’Auditorium Conciliazione. Biglietti a partire da 40 euro
Esperienze
Il MAXXI apre in esclusiva i suoi depositi
Hotel Eden, albergo della prestigiosa Dorchester Collection a pochi passi da Piazza di Spagna e da Villa Borghese, ha in programma nei prossimi mesi una serie di esperienze esclusive dedicate anche a chi non è ospite dell’hotel.
Tra queste la visita dal titolo I tesori nascosti del MAXXI: in collaborazione con il MAXXI Arte e in esclusiva per Hotel Eden, l’iniziativa consiste in una visita privata di un’ora e mezza nei depositi del museo che custodisce nei suoi sotterranei tesori di norma accessibili solo agli addetti ai lavori.
Nell’arco di tempo previsto, i responsabili della conservazione e del restauro apriranno le casse raccontando dell’opera ai visitatori che potranno vivere così un’esperienza unica tra capolavori di Mario Schifano, William Kentridge, Pietro Ruffo, Giulio Paolini e molti altri.
La visita, per cui è richiesta la prenotazione con dieci giorni di anticipo, sarà negli orari di apertura del museo e prevede fino a un massimo di dieci persone.
Angoli della città da scoprire
Passetto del Biscione
Nella Capitale quando si parla di un’impresa difficile da compiere si fa uso del detto romanesco “Andà a cercà Maria pe’ Roma”. Ma da dove viene questo modo di dire di cui non tutti conoscono la provenienza?
Dal Passetto del Biscione (dall’anguilla sullo stemma della famiglia Orsini, proprietaria del palazzo sovrastante): un breve sottopassaggio coperto che collega via di Grotta Pinta con piazza del Biscione, a pochi metri da Campo de' Fiori.
Qui un tempo era custodita l’edicola cinquecentesca della Madonna della Misericordia di Scipione Pulzone, oggi conservata nella chiesa di San Carlo ai Catinari nei pressi di via Arenula.
L’affresco con la Vergine però era così tanto nascosto in questo piccolo tunnel da risultare difficile da trovare per i pellegrini: da qui la nascita di questo curioso modo di dire.
Bastano pochi minuti per visitare questo angolo segreto di Roma dal grande fascino e tornato al suo antico splendore grazie al restauro del Centro studi Cappella Orsini.
Ingresso gratuito
Indirizzo: piazza del Biscione
Mercatini
Vintage Invaders
Su ispirazione del mitico Brick Lane Market di Londra, dall’11 al 13 novembre il Prati Bus District (nell’ex deposito Vittoria dell’ATAC) ospiterà l’evento Vintage Invaders con oggetti di design, moda e vecchi vinili in oltre 3.000 metri quadri di location.
Fulcro della manifestazione sarà il Kilo Sale, spazio in cui verranno riversate tonnellate di abiti selezionati in un percorso suddiviso in settori.
Non solo pop up vintage: spazio anche all’arte con opere site specific, live painting, installazioni e videoproiezioni dello street artist Mister THOMS e alla musica con dj set e party.
Orari: venerdì (18.00 - 00.00); sabato (10.00 - 20.00 e dalle 20.00 a 00.00 Secret Party by Kraken); domenica (10.00 - 22.00)
Biglietto d’ingresso: 5 euro
Ingresso: viale Angelico 52
Foodstock Festival del cibo di strada
In arrivo il 5 e 6 novembre Foodstock - Festival del Cibo di Strada, organizzato presso l’Hacienda in zona Tiburtina.
La kermesse (ospitata in 2.000 metri quadri, interni ed esterni) propone oltre cento proposte culinarie da tutto il mondo, musica live, artigianato e vintage con l’Hippie Market.
Non mancheranno eventi collaterali tra esibizioni di artisti di strada, intrattenimento per i bambini e operatori olistici.
Ingresso gratuito.
Orari: 11.00 - 22.00
Arte e cultura
TECHNOSCAPE. L’architettura dell’ingegneria al Maxxi
La mostra TECHNOSCAPE. L’architettura dell’ingegneria (al MAXXI fino al 10 aprile 2023) indaga il rapporto tra architettura, ingegneria, scienza e innovazione tecnologica.
A cura di Maristella Casciato e Pippo Ciorra, l’esposizione racconta di edifici iconinici come il Palazzetto dello Sport di Pierluigi Nervi a Roma, la Multihalle olimpica di Frei Otto o il Beaubourg di Parigi, l’Opera House di Sidney di Ove Arup, il museo di San Paolo di Lina Bo Bardi e Figuereido Ferraz, le cupole di Buckminster Fuller, la Hall of Nations di Mahendra Raj a Delhi, il mercato di Beda Amuli a Dar Es Salaam o i capolavori di Mamoru Sasaki e di altri strutturisti giapponesi. Edifici che non avrebbero visto la luce senza la straordinaria collaborazione tra architetti e ingegneri.
Da questa ricognizione nello spazio e nel tempo la mostra si espande per gettare uno sguardo verso il futuro attraverso le installazioni e le sperimentazioni di sette centri di ricerca universitari di tutto il mondo, dal MIT(Massachusetts Institute of Technology), passando per Princeton, alle maggiori
università politecniche europee compreso lo IUSS di Pavia.
Indirizzo: via Guido Reni, 4A
Biglietto intero: 12 euro
Capogrossi. Dietro le Quinte alla GNAM
In occasione dei cinquant’anni dalla scomparsa di Giuseppe Capogrossi (7 marzo 1900 – 9 ottobre 1972) la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea ha dedicato a uno dei padri della pittura informale e dell’arte italiana del Novecento la mostra Capogrossi. Dietro le Quinte, a cura di Francesca Romana Morelli.
Fino al 6 novembre i visitatori potranno ammirare una selezione di oltre trenta dipinti e una ventina di opere su carta provenienti dalle collezioni della Galleria Nazionale, dalla Fondazione Archivio Capogrossi e da collezioni private.
Completano l’esposizione documenti d’archivio provenienti dai fondi documentari conservati nell’Archivio della Galleria e presso la Fondazione, come ritratti fotografici del pittore romano con personaggi di spicco dell’epoca, cataloghi di mostre, riviste, lettere e articoli di giornale, che ricostruiscono le relazioni intessute dall’artista.
Tra le opere esposte, l’iconica Superficie 274 (1954), Autoritratto con Emanuele Cavalli (1927 circa), Il Paesaggio invernale (1935), Superficie 76 bis (1954-1958) e il grande arazzo Astratto (1963).
Indirizzo: viale delle Belle Arti, 131
Biglietto intero: 10 euro
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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone?
Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.
Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.
Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.
Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.
**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**
Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta
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Se siete team pandoro
Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.
Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.
Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.
È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.
Se siete team panettone
Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.
Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.
Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.
Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.
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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.
Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso.
Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.
Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.
**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**
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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso
Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.
Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.
A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.
Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.
Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.
Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali
Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.
Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.
Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.
Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia
La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.
Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.
Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.
Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.
Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.
Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.
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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.
Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.
La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.
Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.
**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**
Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo
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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)
Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.
La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.
Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.
2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)
Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.
Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.
Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.
3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)
Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.
Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.
Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.
4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo
L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata.
Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.
Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.
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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.
Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.
Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.
Design più maturo e scolpito
Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.
Un "tappeto volante"
Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.
Come nel salotto di casa
Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva.
Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.
A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.
Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.
Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna.
Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.
Tutto a portata di mano
L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale.
La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante.
Gamma completamente elettrificata
Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.
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