10 errori (che probabilmente fate) da non fare se volete una bella pelle
10 gesti che quasi tutti facciamo ogni giorno provocano rughe e imperfezioni: ecco cosa non fare (più) se volete avere una bella pelle
Molti gesti quotidiani comuni sono in realtà acerrimi nemici di una bella pelle.
Dal bagno caldo al cellulare, molte cose che facciamo in buona fede poi ci “pugnalano alle spalle”, rovinandoci la compattezza e l'elasticità dell'epidermide.
Eccone 10 che dovreste smettere di fare fin da oggi se volete una bella pelle.
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Non cambiare la federa del cuscino ogni tre giorni
Cellule morte, impurità della pelle, residui di make-up: ciò che si annida nelle federe dei guanciali è mostruoso.
E può provocare sul viso comedoni, brufoli, cisti, punti neri e sfoghi da dermatite. L’ideale quindi sarebbe cambiare le federe del cuscino (e in generale la biancheria del letto) ogni due giorni, massimo tre o quattro.
Almeno una volta alla settimana vi toccherà rifare il letto.
Appoggiare lo smartphone sul viso
Lo schermo dello smartphone lo appoggiamo sul viso dopo averlo toccato con le mani (anche) sporche, lasciato su qualsiasi superficie pubblica e infilato in borsa insieme ad altri oggetti altrettanto sporchi, rendendolo soggetto a ogni tipo di infestazione batterica.
Dunque avvicinarlo alla guancia per conversare con l’amica non è una buona idea.
In generale sarebbe bene procedere a un’accurata pulizia giornaliera dello smartphone, "struccandolo" e igienizzandolo esattamente come facciamo con la pelle del viso prima di andare a dormire: basta una salvietta disinfettante oppure un apposito gel antibatterico.
Per il resto, meglio usare il vivavoce o gli auricolari.
Non togliere la plastica della lavanderia dai vestiti
Uno pensa che tenere la plastica protettiva sugli abiti appena ritirati dalla lavanderia sia una buona idea, per proteggerli da polvere, muffa, acari e tarme.
Ma in realtà la plastica di copertura è piena zeppa di sostanze chimiche che possono rivelarsi dannose a contatto con la pelle.
Se non volete che i colletti delle camicie e dei cappotti così come le sottovesti e le t-shirt rilascino sostanze chimiche in grado di provocare sfoghi cutanei e reazioni allergiche, ricordatevi di rimuovere immediatamente la copertura di plastica della lavanderia prima di riporre nell’armadio gli abiti.
Fare bagni troppo lunghi e caldi
Docce e bagni troppo lunghi e a temperature elevate danneggiano la pelle.
Le temperature eccessive possono seccare l'epidermide perché ne alterano l’equilibrio idrolipidico.
Bisognerebbe quindi usare esclusivamente acqua tiepida e limitare la durata del lavaggio allo stretto necessario.
Quando l’acqua è troppo calda, inoltre, potrebbe ledere addirittura il primo strato dell’epidermide, provocando bruciori e pruriti esattamente come una lieve scottatura solare.
In generale qualsiasi sbalzo di temperatura danneggia sensibilmente la pelle, perfino la sauna e l’aria condizionata.
La sauna è considerata un ottimo alleato detox per rigenerarsi e disfarsi di tossine e liquidi in eccesso attraverso il sudore, tuttavia l’eccessivo calore che genera traumatizza il derma e lo rovina.
Non bisogna quindi esagerare né con la durata delle sessioni né con la frequenza.
Stessa cosa per l’esatto opposto, ossia la crioterapia o anche solo l’aria condizionata: non abusate del troppo freddo perché potreste arrecare danni alla pelle.
Stress e ansia
Mantenere un elevato livello di stress e di ansia oltre alla psiche fa male anche alla pelle, favorendo l’insorgere di brufoli e di eruzioni cutanee, veri e propri sfoghi psicosomatici che, più che il dermatologo, può risolvere semmai lo psicologo.
Anche le espressioni facciali tipiche di ansia e tristezza, come il broncio e le sopracciglia inarcate, contribuiscono alla nascita di rughe d’espressione.
Fare un percorso di psicoterapia, incominciare una disciplina che scioglie tensioni muscolari e stress come lo yoga o il pilates così come farsi aiutare dalla mindfullness, dal respiro controllato o dal training autogeno non solo vi farà recuperare la salute mentale: anche quella di corpo e pelle.
Non usare asciugamani diversi per viso e mani
Quasi sempre quello che si usa per asciugare la faccia è lo stesso delle mani. E sappiate che non c’è errore peggiore. L’asciugamano è un ricettacolo di germi poiché saponi e detergenti non hanno un potere battericida al 100%.
In più è intriso di cellule morte, ossia i tasselli di quel primo strato epiteliale che uno scrub, un guanto di crine ma anche solo un asciugamano strofinato leggermente rimuovono in parte.
Quindi è bene utilizzare una salvietta solamente per il viso, possibilmente composta di materiali naturali come il lino, il cotone o la spugna. Tutto il resto, dalle mani ai capelli, asciugatelo con un altro telo
Bere troppi caffè
Il caffè ha il potere di danneggiare il collagene della pelle e dunque di renderla meno elastica, diminuendo la produzione di elastina.
Una ridotta quantità di questa sostanza (che si forma dal collagene e garantisce freschezza e aspetto giovane) significa pelle rugosa, secca e spenta.
Il caffè contiene l’acido benzoico, un ingrediente tossico che per essere eliminato necessita della glicina. Quest’ultima è la sostanza che costruisce e ripara il collagene, rivelandosi fondamentale per l’elasticità epidermica.
Ciò significa che più caffè si bevono meno glicina si produce. E quindi meno collegare si immagazzina. Il risultato? Rughe, rughe e ancora rughe.
Ci dispiace se vi abbiamo rovinato la pausa caffè ma prima o poi qualcuno doveva dirvelo.
Non pulire quotidianamente gli occhiali (da vista e da sole)
Gli occhiali (da vista o da sole) sono un accessorio onnipresente (o quasi). E così come lo smartphone, anche loro andrebbero lavati quotidianamente con acqua e sapone per eliminare lo sporco e le impurità depositate su lenti e montatura.
Se non vengono igienizzati spesso, infatti, gli occhiali possono comportare un accumulo di impurità nei pori del naso, nella parte su cui appoggiano.
L’ostruzione che ne deriverà potrebbe sfociare in comedoni, punti neri e anche brufoli e infiammazioni varie.
Quando vi struccate e vi lavate il viso alla sera, ricordatevi di pulire anche gli occhiali con acqua insaponata (attenzione a non usare detergenti aggressivi per non rovinare il film protettivo delle lenti: solo sapone a ph neutro).
Un’alternativa più rapida e comunque efficace è quella di passare la montatura degli occhiali con un batuffolo di cotone imbevuto di acqua micellare.
Non controllare la vista
Recarsi dall’oculista almeno una volta all’anno diminuirà la frequenza delle visite dal dermatologo.
Non vedere bene utilizzando lenti datate spinge a socchiudere gli occhi, un comportamento ad alto rischio per la pelle del viso.
Il gesto di strizzare gli occhi a lungo andare rischia di formare rughette sulla fronte e intorno agli occhi (le tanto temute zampe di gallina).
Tutto questo esercizio dei muscoli facciali può compromettere l’elasticità della pelle e favorire così l’insorgere di rughe d’espressione, le più difficili da debellare.
Anche troppa mimica facciale potrebbe non essere il massimo: fare il broncio, aggrottare le sopracciglia o anche ridere di gusto porta inevitabilmente alla formazione di rughe.
Ma se sono rughe da risata, ben vengano: faranno un po’ "male" alla pelle però giovano non poco allo spirito, quindi vanno benissimo.
Non usare il detergente dopo un bagno in piscina
Chi di voi ogni volta che esce dalla piscina dopo un bagnetto si fa la doccia non solo con un rapido risciacquo ma proprio con un detergente? Pochissimi.
Molti credono che lavare troppo la pelle con additivi di qualsiasi tipo (anche naturali) faccia male - il che non è del tutto falso, anzi - tuttavia se c’è una cosa che fa più male di qualsiasi altra a contatto con la pelle quella è il cloro.
I disinfettanti diluiti nell’acqua delle piscine, primo fra tutti il cloro, possono irritare le pelli più sensibili e provocare fastidi anche piuttosto gravi come follicoliti e dermatiti.
Per questo dopo ogni tuffo in piscina si dovrebbe immediatamente rimuovere il cloro, utilizzando un detergente delicato che sia adatto al proprio tipo di pelle.
Molto meglio anche non aspettare di tornare a casa per la doccia finale: fatela direttamente in piscina, il prima possibile.
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