Le più belle canzoni di Natale del 2018

Le canzoni di Natale sono un ingrediente fondamentale delle feste ed è ora di rinnovare la playlist natalizia: ecco le più belle del 2018
Non ci sono solo Mariah Carey e Micheal Bublè: ci sono tantissime canzoni di Natale, cover o inediti, in grado di risvegliare lo spirito natalizio e creare l'atmosfera giusta durante le feste.
In inglese ma non solo, ecco 15 nuovi brani pubblicati per il Natale del 2018 per dare nuova luce a questi giorni di festa e creare la playlist perfetta per tutta la stagione.
(Continua sotto il video)
There is a Light dei We The Kings
Vuoi vedere che rilanciamo la musica emo?
Di certo la band statunitense We The Kings ha proprio quell'attitudine emozionale tra l'entusiasmo e l'angoscia che caratterizza il Natale.
Il brano, un classico della Messa cattolica Oltreoceano, arriva in una veste acustica che vi scalderà come la Nutella sopra il Pandoro.
My Old Santa Claus di Sia
Sia è come il bianco e un bonifico bancario: piace in tutte le stagioni.
Dopo aver pubblicato l'album «Everyday is Christmas» nel 2017 e coronato un altro successo in estate (ve la ricordate «Flames»?), ora porta in streaming e in digitale un altro brano originale natalizio, nato l'anno scorso solo per il mercato giapponese.
Sia それはキツネです! (Sia è proprio una volpina).
You Make it Feel Like Christmas di Gwen Stefani con Blake Shelton
Forse non tutti sanno che Gwen Stefani, che molti danno per dispersa come un caso qualsiasi di Federica Sciarelli, lo scorso anno ha pubblicato un album di Natale chiamato «You Make It Feel Like Christmas».
Per la cronaca e a sorpresa, è anche piaciuto abbastanza alla critica.
Nella versione Deluxe uscita quest'anno arriva come singolo un duetto con l'incantevole voce di Blake Shelton.
White Christmas di Eric Clapton
Come suona bene il Natale!
Il musicista britannico come già sapete non si fa mancare mai niente, nemmeno i brani per le festività.
Eccolo quindi nella sua personalissima versione del classico «White Christmas»: è talmente bella che sembra un'altra canzone.
Ve lo diciamo per tempo: se vi capita di ascoltare il suo album per le strenne «Happy Xmas» non guardate la copertina. Davvero, non fatelo. No, vi prego.
Come Out and Play di Billie Eilish
Una tazza di caffè caldo, un panorama tutto bianco per la neve fuori dalla finestra e il gatto che vi sfascia l'albero di Natale.
Sono questi gli ingredienti necessari per ascoltare «Come out and play» di Billie Eilish, un pezzo che poteva tranquillamente non essere di Natale se non fosse che la Apple l'ha scelto per la sua campagna pubblicitaria durante le feste.
Insomma, è un ottimo espediente per conoscere questa brava (e già piuttosto affermata) cantautrice statunitense.
Bring Me Love di John Legend
Se mai vi capiterà di guardare le corde vocali di John Legend, sono naturalmente addobbate con le lucine e i filamenti.
A parte gli scherzi, il suo canto sembra nato per cantare il Natale e noi non vedevamo l'ora che infilasse quel cappello rosso e si esibisse per noi.
Nell'album «A legendary Christmas» ci sono 14 canzoni (una con Stevie Wonder) che vi porteranno sulle slitte in mezzo ai cieli di ogni città.
«Bring me love», pubblicata a metà ottobre, è un classicone in una versione freschissima e super ballabile.
Andiamo tutti in pista a scuotere le braccia!
Happy, Happy Christmas di Ingrid Michaelson
La tenerezza di questi giorni a suon di panettoni, cene di lavoro e scotch da pacco pure sopra i capelli si abbina perfettamente all'inedito «Happy Happy Christmas».
Le canzoni di Ingrid Michaelson, sentite tantissimo in serie tv come «Grey's Anatomy» (sì, è lei che ci faceva piangere), hanno quasi sempre una vena malinconica.
Il titolo apparentemente felice, svela un altro brano dolcissimo e crepuscolare che punta a diventare un nuovo classicone durante le Festività.
This Christmas Day di Jessie J
Una delle voci più belle al mondo (sfido chiunque a negarlo) ci regala un brano inedito modernissimo e suadente.
Nell'album omonimo di Jessie J ci sono tantissimi classici ricantati, ma l'inedito «This Christmas Day» è sicuramente il pezzo più bello del progetto: l'ha scritto lei e ha coinvolto anche un coro gospel.
Jessie fa piacere anche con quel fiocco in testa.
Finally It’s Christmas di Mike Love con gli Hanson
Cosa succede quando una voce dei Beach Boys (Mike Love) si unisce al trio più «Mmmbop» al mondo? Esce una canzone fuori di testa!
«Finally It's Christmas» è un bellissimo brano di Natale, ritmato e un po' vintage, con dei bellissimi cori.
L'aspetto più curioso di questo brano è che era un inedito degli Hanson dell'anno prima, ripreso e rimesso in campo in una nuova versione.
Ecologici!
Christmas Song di Phoebe Bridgers e Jackson Browne
Il tocco indie a Natale non guasta mai.
È di recentissima pubblicazione «Christmas Song» di Phoebe Bridgers e Jackson Browne, un brano che fa venire le carie ma tipo più dei canditi.
L'artista folk rock di Los Angeles con Jackson Broenw ha preso questo pezzos stupendo della band McCarthy Trenching e ne ha fatto qualcosa di superbo.
Hey Sis, It's Christmas di RuPaul
Nella nostra montagna russa, non poteva mancare un tocco «Queer» che arriva oggi sulle note della più famosa Drag Queen al mondo, RuPaul.
In attesa della quarta stagione di «America's Next Drag Queen: All Stars» in partenza il prossimo 14 dicembre, ci godiamo questo rap strampalato e accattivante che sembra uscito dagli Anni 90.
In un panorama così zuccheroso, ci doveva pensare la nostra «Mother Queen» a farsi muovere un po' sui tacchi.
Grown Up Christmas List dei Pentatonix con Kelly Clarkson
Cosa sarebbe il Natale senza un album del gruppo vocale più famoso sul web, i Pentatonix?
«Grown up Christmas List» in duetto con la sensazionale Kelly Clarkson è forse il brano più bello da ascoltare mentre si scartano i regali.
È già disponibile «Christmas is here», il quarto album di sole canzoni natalizie della loro carriera. Come si dice tra i giovani: melius abundare quam deficere.
Unwrap you on the Christmas dei The Monkees
Sono un monumento della musica americana nato nel 1965. È una delle band con la storia più tortuosa al mondo.
Per quest'anno i The Monkees (ovvero i tre artisti ancora in vita) hanno messo in campo un album natalizio dal tocco rock.
«Unwrap you on the Christmas» è una delle migliori canzoni che può capitare di ascoltare in questi giorni se avete bisogno di qualcosa di diverso dal solito.
Fa venire voglia di far festa!
I Got Your Christmas Right Here di Aloe Blacc
Vi ricordate «Wake me up» dello scomparso (e talentuosissimo) Avicii? Ecco, lui era la voce di quel brano, Aloe Blacc.
Ora per lui è tempo di pensare al Natale con «I Got Your Christmas Right Here», un brano scintillante che fa parte di «Christmas Funk», nuovo album dell'artista.
Verrete rapiti dalla sua voce un'altra volta.
Winter in the Air di David Achuleta
Il secondo classificato a American Idol nel 2008 David Archuleta, ha pensato a noi ragazzini cresciuti un po' troppo.
Il 28 dicembre David compie 28 anni ma ne dimostra sedici e la sua musica sembra inseguire chi non è del tutto maggiorenne.
La sua «Winter in the air» è un brano pop dalle strumentazioni sinfoniche, così romantico che va bene anche per San Valentino.
Se la canzone non vi convince, sul videoclip non avrete dubbi: è sensazionale.
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Capodanno a Napoli: un rito collettivo che diventa visione
A Napoli il Capodanno non è una semplice notte di festa: è un rito collettivo, un gesto identitario che coinvolge l’intera città. Allo scoccare della mezzanotte, migliaia di fuochi d’artificio accenderanno il cielo, e così anche i quartieri, le colline, il mare e il Vesuvio diventeranno un unico palcoscenico luminoso.
Il Capodanno è un evento che appartiene alla storia urbana, alla cultura popolare e all’immaginario visivo della città. Da questo rito nasce Napoli Explosion, la nuova grande mostra di Mario Amura, in programma al Real Albergo dei Poveri fino all’8 marzo 2026.
La mostra è il risultato di quindici anni di documentazione del Capodanno napoletano: ogni 31 dicembre, dal Monte Faito, Mario Amura (nella foto sotto) osserva e registra l’immenso spettacolo luminoso che avvolge la città. Un’azione collettiva, anonima e simultanea che, fissata attraverso la fotografia, diventa forma, ritmo, materia visiva. Attraverso un uso magistrale del tempo di esposizione e del movimento della camera, le immagini superano il reportage per assumere una dimensione astratta e pittorica, dove la luce diventa linguaggio.
Napoli Explosion - mostra a cura di Sylvain Bellenger, storico dell’arte ed ex Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, prodotta dalla Casa delle Tecnologie Emergenti Infiniti Mondi del Comune di Napoli, in collaborazione con il creative tech studio Napex di Mario Amura e con il patrocinio di Napoli 2500 - propone un’indagine che intreccia fotografia, pittura, scienza e poesia, restituendo la complessità percettiva e culturale dei fenomeni luminosi che caratterizzano Napoli.
«Le immagini di Amura – sottolinea il curatore Sylvain Bellenger – superano la descrizione per diventare forme autonome. Ne emerge una riflessione sul rapporto tra luce, tempo e percezione, che rimette al centro la fotografia come linguaggio conoscitivo».
La mostra si inserisce nella tradizione visiva di Napoli, città storicamente legata allo sviluppo della fotografia e del cinema grazie a condizioni luministiche uniche. Nell’anno in cui Neapolis celebra i 2.500 anni, “Napoli Explosion” diventa anche una meditazione sul tempo: il tempo lungo della civiltà napoletana, quello geologico del Vesuvio e l’istante infinitesimale dello scatto fotografico.
«Ho immaginato un’esposizione capace di provocare la nostra idea di tempo – racconta Mario Amura – immergendo le opere in un rosso incandescente, lo stesso della camera magmatica del vulcano e della camera oscura del fotografo».
Il percorso espositivo presenta trenta opere inedite, una sala cinema, un catalogo scientifico è un programma pubblico dedicato ai rapporti tra arte, percezione e cultura visiva contemporanea. Completa la mostra l’area immersiva NYA – Now Your Art, che permette al visitatore di assistere alla festa dei fuochi dalla stessa prospettiva dell’artista e di creare la propria opera, immediatamente condivisibile.
«Napoli Explosion è un’opera autobiografica, un inno di Napoli a se stessa», afferma Salvatore Settis, sottolineandone la dimensione corale.
Erri De Luca scrive: «Qui Mario Amura ha impresso l’orma di un popolo, calcata dentro alcuni minuti di spensierata gloria».
“Napoli Explosion” trasforma il Capodanno a Napoli in una potente esperienza visiva e culturale: non solo una festa, ma una visione collettiva che interroga il nostro modo di vedere, di percepire il tempo e di abitare la città.
Informazioni sulla Mostra “Napoli Explosion RAP”
Dal 15 dicembre 2025 all’8 marzo 2026, tutti i giorni (mercoledì giorno di chiusura), dalle ore 9.00 alle ore 18.00 nel Real Albergo dei Poveri di Napoli, in piazza Carlo III, 1, a ingresso libero. Info sul sito
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5 trucchi per non ammalarsi mai (provare per credere!)

Con l’arrivo dei mesi più freddi e il moltiplicarsi di raffreddori, influenze e malanni stagionali, una domanda torna a girarci costantemente per la testa: come rafforzare il sistema immunitario per non ammalarsi?
La risposta onesta è che il sistema immunitario non funziona come un interruttore da accendere quando serve. Pensare di rinforzarlo solo quando arriva l’inverno o quando siamo già stanchi è un errore comune.
Questo perché il sistema immunitario è piuttosto una rete complessa che reagisce a ciò che facciamo ogni giorno: come dormiamo, cosa mangiamo, quanto stress accumuliamo, quanto ci muoviamo. Le difese funzionano meglio quando il corpo si sente continuamente al sicuro, regolare, sostenuto.
Per questo parlare di prevenzione significa parlare di costanza, non di soluzioni drastiche o last minute.
Ecco allora 5 azioni pratiche da fare quotidianamente per rafforzare il sistema immunitario e migliorare la propria salute in generale.
**Cosa mangiare quando si ha il raffreddore per stare meglio e guarire prima**
Ecco come rafforzare il sistema immunitario
(Continua sotto la foto)
1. Dormire bene è una forma di prevenzione sottovalutata
Il sonno è uno degli alleati più potenti del sistema immunitario, eppure è spesso il primo sacrificato. Dormire poco o male non rende solo più irritabili: mette il corpo in una condizione di allerta continua, riducendo la capacità di reagire a virus e infezioni.
Non conta solo quante ore dormiamo, ma anche la regolarità. Andare a letto sempre a orari diversi, guardare il telefono fino a tardi e addormentarsi con la testa ancora piena di stimoli impedisce al corpo di entrare davvero in modalità recupero.
Migliorare la qualità del sonno, anche con piccoli aggiustamenti serali, è uno dei modi più efficaci per rafforzare le difese senza fare nulla di straordinario.
2. Alimentazione quotidiana: più equilibrio, meno perfezionismo
Quando ci si chiede come rafforzare il sistema immunitario, bisogna considerare l'importanza dell’alimentazione quotidiana. Ma attenzione: più che inseguire superfood miracolosi o diete rigidissime, conta la regolarità.
Mangiare in modo vario cercando di eliminare cibi ultra-processati, e rispettare i pasti per non arrivare sempre affamati a fine giornata aiuta il corpo a mantenere stabile l’energia e a ridurre l’infiammazione di fondo.
Un ruolo chiave lo gioca l’intestino, che è strettamente collegato alle difese immunitarie. Saltare pasti, mangiare sempre di corsa o affidarsi a alimenti non salutari può indebolire questo equilibrio.
**Come non ammalarsi questo inverno? 8 cibi per rafforzare le difese immunitarie**
3. L'importanza del movimento costante
Rafforzare il sistema immunitario non significa allenarsi duramente ogni giorno: il movimento aiuta quando è sostenibile, non quando diventa un’ulteriore fonte di stress.
Camminare, muoversi con regolarità, spezzare la sedentarietà quotidiana con esercizi di stretching aiuta il corpo a scaricare tensioni e a mantenere attivo il sistema di difesa.
Vivere sempre “di corsa”, senza pause, tiene il corpo in una modalità di allerta costante che, nel tempo, abbassa le difese. Ridurre lo stress non significa eliminarlo, ma imparare a creare piccoli spazi di recupero nella giornata.
4. Gli integratori come supporto, non scorciatoia
Gli integratori possono essere utili in alcuni momenti specifici, ma non sostituiscono uno stile di vita equilibrato. Prenderli pensando di compensare sonno scarso, alimentazione disordinata o stress eccessivo raramente funziona.
Il loro ruolo è quello di supportare, non di risolvere.
È allora importante considerarli come un aiuto mirato, soprattutto in periodi di maggiore stanchezza o cambi di stagione, ma senza perdere di vista la base: le abitudini quotidiane.
5. Come rafforzare il sistema immunitario con piccoli gesti quotidiani
Rafforzare il sistema immunitario non significa inseguire l’invincibilità, ma prendersi cura del corpo con continuità.
Dormire un po’ meglio, mangiare con più regolarità, muoversi anche quando non ne abbiamo voglia e concederci pause reali sono scelte che, sommate nel tempo, fanno la differenza.
Non esiste un trucco per non ammalarsi mai, ma esiste un modo più gentile e intelligente di sostenere il corpo, riducendo la frequenza dei malanni e recuperando più in fretta quando arrivano. Ed è proprio da qui che inizia il vero benessere.
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Escort Boys: gratis su Mediaset Infinity la serie che sdogana il piacere femminile

Sei episodi, quattro affascinanti protagonisti, una fattoria di api sull'orlo del fallimento e un'idea audace. Sono questi gli ingredienti di base della prima, divertente e sensuale, ironica ma anche toccante è profonda, stagione di Escort Boys.
Dimenticate i soliti cliché. La produzione francese, creata da Ruben Alves e ispirata a una serie israeliana, non è solo muscoli scolpiti e scene piccanti. È una vera e propria dramedy - crasi tra comedy e drama - che usa l'escorting maschile come lente d'ingrandimento per esplorare la mascolinità contemporanea e, soprattutto, il desiderio femminile.
La soluzione per salvare le Api
Il palcoscenico è un’assolata Camargue. Al centro della vicenda c'è Ben, costretto a tornare a casa dopo la morte del padre per salvare l'apicoltura di famiglia. Tra debiti e l'ansia dei servizi sociali, l'idea salvifica (e rischiosa) arriva quando scopre che un ex lavoratore arrotondava facendo l'escort. Insieme agli amici Zak, Ludo e Mathias (tutti affascinanti, tutti al verde), Ben si lancia in un'impresa inaspettata.
A dirigere le operazioni c'è la scaltra e maliziosa sorellina di Ben, Charly, che trasforma i quattro "inesperti" ragazzi in veri e propri stalloni pronti a soddisfare le richieste più inattese. Nel mirino? Donne d'affari sole, signore che cercano un'evasione, gruppi per addii al nubilato.
L'ironia pungente e le situazioni al limite dell'assurdo si mescolano a momenti di vera vulnerabilità emotiva, rendendo la serie più profonda di quanto sembri.
Casting wow
Ciò che rende Escort Boys irresistibile è un mix di elementi perfettamente armonizzati. Innanzi tutto, il cast, non solo per la chimica tra i protagonisti, ma anche per la sfilata di cameo stellari che interpretano le esigenti clienti.
Tra queste, l'eterna Amanda Lear, la carismatica Rossy De Palma e la ex Bond girl (Solange, in Casino Royale, accanto a Daniel Craig) Caterina Murino.
Il messaggio (quasi) rivoluzionario
L’altro punto di forza - verrebbe da dire “rivoluzionario” - della serie è il suo tentativo di sdoganare il piacere femminile e raccontarlo senza tabù. Gli "escort boys" imparano a mettersi al servizio delle donne, comprendendo i loro desideri e le loro complessità. È un gioco di ruoli ribaltato, che costringe i protagonisti a mettere in discussione il concetto di mascolinità tossica e il mito dell'amore romantico.
Ne esce una narrazione profondamente attuale, un cocktail esplosivo di dramma, risate, sensualità e riflessioni sociali e sulle dinamiche di genere. Una dramedy in cui l'esuberanza della commedia si combina perfettamente con la profondità del dramma, creando una narrazione coesa e strutturata tra registri opposti.
L'accostamento, per esempio, tra il glamour del lavoro sessuale maschile e il mondo rurale delle api e del miele genera immediatamente una frizione ironica. Come ironica è l'imbranataggine iniziale dei ragazzi che, per quanto fisicamente avvenenti, appaiono in principio goffi, inesperti e pieni di preconcetti quando si interfacciano con le clienti.
Le prime "lezioni" impartite da Charly o le loro reazioni degli escort boys alle richieste inattese delle donne sono una combinazione insieme sexy e imbarazzante, con un umorismo che spesso si basa sullo smascheramento della mascolinità.
Ma sotto la superficie luccicante e i muscoli (in bella mostra), la serie affonda le sue radici in questioni profondamente drammatiche che danno peso emotivo a ogni episodio. Come la faccenda del debito e della responsabilità di Ben verso la famiglia in lutto; ma anche la crisi identitaria, le fragilità, le insicurezze che i protagonisti si trovano a fronteggiare quando iniziano l'attività di escort creano un alone drammatico, serio e credibile, che da' alla serie un tocco di unicità.
In un mondo dove l'industria del sesso, infatti, è quasi sempre raccontata dal punto di vista maschile, Escort Boys ribalta il canone.
Fa anche un ulteriore passo in più: oltre a mostrare donne che pagano per il sesso, va a scavare nelle ragioni per cui lo fanno, trasformando l'atto della transazione in un momento di intensa e spesso di malinconica verità. Questo uso maturo ed efficace del tema eleva la serie ben oltre la semplice commedia erotica. E anche per questo imperdibile.
Non resta allora che vederla tutta di un fiato, gratis, su Mediaset Infinity. La prima stagione completa è finalmente disponibile!
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