Barefoot mania: finiremo davvero per andare in giro a piedi nudi?
Vivere barefoot significa andare in giro sempre scalzi, una tendenza che sta conquistando star e trend setter: vi raccontiamo perché (non) farlo
A piedi nudi sempre e comunque: i veri seguaci del vivere barefoot vanno in giro scalzi 365 giorni l’anno, 12 mesi su 12, 7 giorni su 7. E anche a -2!
Non stiamo dando i numeri: queste sono le cifre stilistiche di chi ha scelto come stile di vita il nudismo plantare.
La barefoot philosophy non va certo in letargo nei mesi freddi, anzi: chi è un adepto di questa disciplina non smette mai di optare per la pratica ancestrale del piede scalzo, sia che fuori ci sia il sole, nevichi o piova a dirotto.
Per chi non conoscesse quest’ennesima mania che ha fatto breccia nei cuori (e nei talloni) delle star statunitensi, sappia che si tratta di un bizzarro trend che da noi va sotto il nome assai meno frou frou di gimnopodismo.
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Barefoot: cosa significa
Barefoot, letteralmente a piedi nudi, è una parola di certo più easy rispetto a gimnopodismo e riesce a rendere meglio l’idea di chi ama il naturismo podologico, ossia il camminare come mamma l’ha fatto: senza scarpe né calze, direttamente a contatto con il suolo.
Questa pratica parzialmente naturista (il naturismo è quel movimento che fa del costume adamitico la propria divisa ufficiale, spogliando i propri seguaci di ogni inibizione e indumento, ndr) è nata in Nuova Zelanda e auspica a un ritorno della vita naturale dell’uomo.
In pochissimo tempo si è diffusa a macchia d’olio, conquistando i calcagni di tantissimi barefooter che hanno detto addio alle suole.
E se ci sono parecchie donne che staranno strabuzzando gli occhi all’idea di buttare il loro prezioso caveau pieno zeppo di zeppe, tacchi 12 e plateau (ossia la scarpiera. C’è chi come claim ha “toglietemi tutto ma non le mie Laboutin”), esiste anche una sottospecie di Donna Sapiens che non va pazza per le scarpe, incredibile ma vero.
Vip amanti del Barefoot
Per diventare a pieno titolo una tendenza, non c’è trend che possa esimersi dall’avere ambasciatori famosi. Anche il barefoot non può fare a meno delle celebrity e, viceversa, ci sono star che sembra non possano più fare a meno del barefoot.
Britney Spears è stata una pioniera del piede scalzo, sfoggiato con orgoglio perfino sul red carpet.
Dopo di lei, tantissime bionde si sono lasciate tentare da questo stile di vita: Sienna Miller, Nicole Kidman, Sharon Stone, Kate Moss, Jessica Simpson, Kate Hudson…
Pare che la chioma chiara vada a braccetto con il piede nudo, stando ai nomi delle super-blonde sopracitate.
In testa alla folta schiera di chiome chiare che vanno pazze per il barefoot c’è l’attrice che vanta il primato dei piedi più celebri del grande schermo: Uma Thurman.
I suoi alluce, illice, trillice, pondolo e mellino (non sono i cugini dei sette nani: si tratta dei nomi delle dita dei piedi, essenziali per il vocabolario del perfetto barefooter) sono i più immortalati di sempre, talmente celebri da trasformare il piede di Cenerentola in una proverbiale scarpa vecchia.
L’ossessione di Tarantino per i piedi nudi
Benché la settima arte sia sempre stata affascinata dallo charme del piede femminile (basti pensare alla scena in cui Lolita si fa mettere lo smalto nei piedi nel capolavoro di Kubrick), c’è un nome che è ormai diventato sinonimo di feticista dei piedi.
È Quentin Tarantino, il regista diventato ossessione in carne ed ossa di tutto quello che riguarda tarso e metatarso.
Il foot fetishist per antonomasia infila sempre nei suoi film qualche scena di nudo che passa immancabilmente il visto censura, visto che si tratta di un innocente nudismo a livello plantare.
Eppure l’erotismo di cui sono intrise le tantissime scene di piedi firmate Tarantino raggiunge livelli pazzeschi, grondando sensualità da ogni frame. Per chi è ossessionato dai piedi femminili, la cinematografia di Quentin equivale a YouPorn insomma.
E tra le “pornostar” più gettonate dell’universo tarantiniano spicca il nome di Uma.
Nelle sue varie declinazioni podologiche (dai sensuali piedi di Mia Wallace in Pulp Fiction alle sofferenti estremità semiparalizzate di Black Mamba in Kill Bill volume 1), la Thurman ha tormentato non poco i foot fetishist, dominandone le fantasie.
In primis quelle di Tarantino che, dopo gli omaggi alla sua Dea Scalza per eccellenza, ha continuato a immortalare piedi in tutte le salse e in tutte le pellicole, dando vita a una vera e propria epopea barefoot.
Barefoot running: la maratona a piedi scalzi
L’ultima follia in campo sportivo è quella che vede i maratoneti correre per chilometri e chilometri senza l’ausilio di comode scarpette da running ma a piede nudo e crudo.
A praticare la maratona gimnopodica sono i barefooter più convinti, quelli che si rifiuterebbero perfino di camminare sulle pattine a casa della nonna.
Chi ha come tallone d’Achille il tallone nudo non può farne a meno, è più forte di lui: sotto le piante deve sentire la terra.
Dato che il barefoot sta dilagando, abituatevi. O meglio: fateci il callo!
Sì, ma il barefoot fa bene alla salute?
I sostenitori sono pronti a giurare che deambulare a piedi scalzi sia il non plus ultra del benessere, eppure la comunità medica è tutta d’accordo sul contrario.
Quasi tutti sconsigliano di seguire questa tendenza per strada onde evitare di incorrere in spiacevoli fenomeni come i piedi piatti (no, qui non c’entrano i film polizieschi) o, peggio ancora, in infezioni o micosi del piede.
Quindi se siete davvero amanti del piede, magari con il pallino del feet dangling su Instagram (la fissa di postare foto di piedi nudi penzolanti, ndr), prendetevene cura con scarpe, pedicure, fantasmini e creme lenitive.
Non lasciate che il barefoot prenda piede.
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