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Lifestyle

Anche un solo bicchiere di vino al giorno può creare questi danni alla salute

Anche un solo bicchiere di vino al giorno può creare questi danni alla salute

vinovino compagnia
Secondo una nuova ricerca, anche un consumo moderato di vino può avere effetti negativi sulla salute del cervello

Un brindisi tra amici, uno cocktail dopo cena o un bicchiere di vino per rilassarsi dopo una giornata di lavoro. L'alcool, e in particolare il vino, sono parte della nostra cultura, un piccolo rituale quotidiano che ha il gusto di convivialità e piacere.

Per anni abbiamo creduto che un bicchiere di vino al giorno fosse un gesto salutare, ma le nuove evidenze scientifiche raccontano una storia diversa. Quel confine sottile tra moderazione e rischio si sta spostando, e persino il calice a cena che molti considerano innocuo potrebbe avere effetti meno leggeri di quanto immaginiamo.

Una nuova ricerca pubblicata su BMJ Evidence-Based Medicine suggerisce infatti che anche un consumo molto basso di alcol può aumentare il rischio di demenza. 

La scoperta arriva da un’enorme analisi condotta su oltre 550.000 adulti tra i 56 e i 72 anni, integrata con dati genetici di altri 2,4 milioni di partecipanti. Numeri che fanno di questo studio uno dei più completi mai realizzati sul rapporto tra alcol e declino cognitivo.

Il risultato è chiaro: più si beve, anche in quantità moderate, più il rischio di sviluppare demenza cresce.

Secondo gli autori, ogni triplicazione dell’assunzione di alcol aumenta del 15% il rischio di demenza. In altre parole, passare da un bicchiere a tre a settimana può già fare la differenza.

È un dato che rovescia decenni di convinzioni secondo cui bere poco e regolarmente sarebbe persino protettivo per il cervello.

(Continua sotto la foto) 

vino bianco

Il mito del “bere con moderazione”

L’idea che il vino – soprattutto quello rosso – potesse essere salutare nasce da studi ormai datati, risalenti ai primi anni 2000, che suggerivano un effetto protettivo dei polifenoli, in particolare del resveratrolo.

Tuttavia, ricerche più recenti e metodologicamente più solide hanno dimostrato che quei risultati erano probabilmente distorti da un errore di fondo: molti “astemi” presi in considerazione in realtà avevano smesso di bere per motivi di salute. Un dettaglio che ha falsato la percezione, facendo sembrare il consumo moderato più “sicuro” di quanto non sia realmente.

Con il nuovo studio, grazie ai dati genetici, gli scienziati sono riusciti a isolare meglio le variabili e a capire che il legame tra alcol e salute cerebrale è più lineare del previsto: più alcol, più rischio. Anche quando si parla di un solo bicchiere di vino.

Cosa succede nel cervello quando beviamo vino

Gli effetti dell’alcol sul cervello non si limitano alla classica sensazione di euforia. L’alcol è infatti un neurotossico, capace di attraversare la barriera ematoencefalica e interferire con i neurotrasmettitori che regolano memoria, attenzione e umore.

Nel tempo, l’assunzione anche moderata può ridurre la cosiddetta “riserva cerebrale”, rendendo il cervello più vulnerabile ad altri disturbi neurodegenerativi. 

Quindi, meglio evitare del tutto?

Non è necessario demonizzare il vino, ma la nuova evidenza scientifica invita alla prudenza.

“Anche una piccola quantità di alcol può avere effetti negativi a lungo termine sulla salute cognitiva,” ha spiegato il professor Joel Gelernter della Yale University, autore senior dello studio.

Ciò non significa che bere un bicchiere di vino di tanto in tanto sia “pericoloso”, ma che non esiste una soglia davvero sicura per il cervello. Ogni goccia conta, e ridurre l’assunzione, anche senza rinunciare completamente, può portare benefici misurabili nel tempo.

 

© Riproduzione riservata

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