Sushi e non solo: ecco i ristoranti giapponesi migliori di Milano (secondo noi)
Dove mangiare il sushi a Milano? Può sembrare una domanda semplice, ma la risposta non è così scontata. Negli ultimi dieci anni i ristoranti giapponesi a Milano si sono moltiplicati e nel mare magnum di scelta è difficile districarsi.
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Abbiamo selezionato i nostri preferiti, cercando di essere democratici e inserendo sia i top di gamma, sia alternative più economiche.
Ognuno con una propria peculiarità e che si rivolge a un pubblico diverso o che ha voglia, a seconda del momento, di vivere un'esperienza differente, dal sushi ai piatti tipici e quelli rivisitati alla mediterranea.
I migliori ristoranti giapponesi di Milano
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Nobuya
Apertura recentissima firmata dallo chef Niimori Nobuya, uno di quelli che cura ogni dettaglio. Parola d’ordine armonia, proprio come nell’arte dello shodo, la calligrafia giapponese a pennello e china di cui Nobuya è maestro.
Il locale si "scopre" varcando un grande portone in via San Nicolao, dietro Cadorna e Foro Bonaparte. All'interno un gioco di luci, simbolismi nipponici e tonalità tenui fa da sfondo a una cucina altrettanto essenziale e lineare, che unisce due culture.
Il menù comprende sia sushi e sashimi che piatti più elaborati, con un'ampissima scelta anche di portate vegetariane e vegane (che consigliamo anche agli onnivori). Tra queste: brodetto alla giapponese - zuppetta ushio shiru - di scorfano, calamari, vongole, cozze e verdure; tonkatsu, la cotoletta di maiale tipica dei menù nipponici; crocchette di patate con kinpira di carote e radici di loto.
È possibile scegliere tra menù degustazione o à la carte. Ottima la carta dei vini e sakè tradizionali. I dolci, poi, meritano un discorso a parte, per originalità e per lo studio che c'è dietro. La pastry chef Mina Karimi, infatti, ha realizzato dessert totalmente vegani ma dai sapori memorabili.
Iyo Experience
Nato nel 2007 dall'idea imprenditoriale di Claudio Liu, colui che ha portato a un gradino superiore la cucina "etnica" affrancandola dai soliti stereotipi, questo locale è un'icona ormai a Milano.
Nel 2014 ha ottenuto la Stella Michelin, la prima a un ristorante non di cucina italiana in Italia. Stella finora sempre confermata. La storia di Iyo è strettamente legata a quella del suo fondatore, che negli anni aggiunge anche Aalto, fine dining di cucina che non si pone confini (premiato con la Stella nel 2021) e Aji, il primo delivery e take away di sushi e cucina giapponese di alta qualità.
Una cena da Iyo è un viaggio alla scoperta di sapori che difficilmente dimenticherete, ma per goderlo a pieno vi consigliamo di lasciarvi guidare dal menu degustazione, per scoprire piatti che non vi capiterà altrove di provare. Mangiare solo sushi qui è un vero peccato, anche se ottimo e con materie prime che non si trovano dappertutto.
Attualmente il locale sta subendo un profondo restyling, ma in attesa della riapertura della sede storica in Via Piero Della Francesca, è stato realizzato in piazza Alvar Aalto "IYO Temporary", un vero e proprio ristorante nato per dare una continuità alla proposta gastronomica di IYO Experience.
Qor
Parliamo di uno dei primi ristoranti giapponesi di Milano (è nato nel 2007), di quelli che hanno saputo anticipare una tendenza che sarebbe diventata predominante in città. Il locale si trova in via Elba, zona Washington, quindi.
Bin Hu e Cinzia Liao, coppia nel lavoro e nella vita, lavorano nel mondo della ristorazione da decenni e sanno come far sentire a casa i loro clienti. Il locale, ristrutturato qualche anno fa, è arredato in maniera elegante e attuale e comprende anche un dehor su strada che amplia la disponibilità di posti.
Il menù comprende preparazioni classiche del sushi, ma anche qualche rielaborazione più originale, come i tacos in foto. Qui, poi, non è raro incontrare sportivi e vip che si concedono una cena informale.
Anche in questo caso, al menù si accompagna una bella selezione di vini e sakè tradizionali.
Ichikawa
Ambiente minimal, cucina essenziale, che si attiene alla tradizione senza strafare o avventurarsi in accostamenti insoliti. Il sushi master Haruo Ichikawa ha sempre avuto le idee chiare sull'impronta da dare al suo locale (in via Lazzaro Papi, zona Porta Romana) e alla sua cucina.
Al centro c'è il prodotto e la capacità di lavorarlo (nel caso del pesce, tagliarlo). Sushi, sashimi, donburi, cirashi, ma anche salmone in salsa teriyaki o il pollo fritto Karaage: i grandi classici ci sono tutti e preparati alla perfezione.
Sempre lui ha creato Ichi Station, insegna di locali specializzati in asporto.
Oasi giapponese
Entrando in questo locale ci si sente quasi in un episodio di Kiss Me Licia (solo gli over 30 potranno capire la reference). L'ambiente è piccolo e arredato come ci si aspetta da un ristorante di un cartone animato giapponese. E forse è proprio la sua autenticità a fare di Oasi giapponese una perla rara in città.
Aperto nel 2002 da madre e figlio, era concentrato inizialmente su dolci nipponici e bento box take away, anche per la vicina scuola elementare giapponese (si trova in via Montecuccoli).
Oggi propome un menù ampissimo: è possibile trovare il sushi, ma anche tradizionali street food giapponesi difficilmente rintracciabili altrove, come takoyaki e okonomiyaki (in diverse varianti). E poi tutto un mondo di noodles; soba (freddi o caldi), udon, ramen. C’è persino l’omurice (una specie di omelette con riso, funchi e pollo).
Domò
Dopo il successo di Roma, arriva anche a Milano questo nuovo format culinario, ideato da Massimo Sun e Flaminia Ceccarini, che vede Antonio Dai in qualità di executive chef.
Il locale, su due piani, si trova in via San Marco, in zona Moscova, in quello che una volta era il Museo dei Navigli e che oggi è un luogo elegante e sofisticato, quasi in stile newyorkese, con le sedute in velluto e tavoli ben separati da strutture in legno o avvolgenti divani.
Si tratta di un locale che applica una formula insolita, con un costo base (a cui aggiungere bevande e dessert) e la possibilità di ordinare in blocchi da dieci piatti a persona attraverso un ipad. Entro i 5 minuti successivi può partire l’odine successivo, e così via. Un modo per condividere e assaggiare più pietanze, tra grandi classici della cucina giapponese e preparazioni più insolite, come il carpaccio di polpo su crema di ceci e fondo di olio alla nduja, i nigiri con Patanegra, i gunkan scenograficamente scottati con il cannello al tavolo o il tataki di manzo con puntarelle e capperi..
Ifu
Avevamo promesso una grande varietà di scelta. E quindi ecco perché abbiamo pensato di inserire anche un ristorante giapponese con formula all you can eat.
Ifu è un po' un'eccezione nella sua categoria e infatti, rispetto ad altri all you can eat, ha un prezzo leggermente superiore alla media.
Qui però potrete trovare piatti anche originali, uramaki di pesce abbinati a tartufo e pistacchi o con astice. Zuppette che uniscono burrata, riduzioni di basilico e gamberi crudi. Insomma, per chi vuole provare di tutto e di più senza spendere una fortuna è il posto giusto.
Dove: viale Misurata
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