Dieci ristoranti di sushi a Milano che dovreste proprio provare
Nigiri, chirashi, roll e uramaki: dimenticate il solito sushi e impugnate le bacchette, questi ristoranti giapponesi di Milano vi manderanno in fibrillazione le papille gustative
Se c’è una cosa che a Milano di sicuro non manca sono i ristoranti che propongono sushi e cibo giapponese.
In un panorama così vasto e variegato, però, a volte decidere dove andare non è facile.
Ecco perché abbiamo selezionato, a seconda dei diversi quartieri, dieci ristoranti – la maggioranza a conduzione 100% giapponese, ma non solo – in cui andare a colpo sicuro: preparatevi a provarli tutti, e saziare (almeno per un po’) la vostra voglia di sushi!
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Izu (zona Porta Romana)
In corso Lodi, al civico 27, si trova questo ristorante giapponese inaugurato più di dieci anni fa: la conduzione cinese della famiglia Hu non deve mettere in dubbio la sua autenticità, perché qui mangerete uno dei sushi più gustosi e creativi di Milano.
Qualche esempio? Il nigiri di ventresca di tonno scottata con foie gras e menta o quello di ricciola, con paté di olive taggiasche e dragoncello; i gunkan a base di salmone e uova di quaglia; gli uramaki Malibu con gamberone al vapore, avocado, salsa allo zafferano e tartare di pomodorini e Soft Shell Crab, con tempura di granchio morbido; il Temaki Flor ripieno di fiori di zucca in tempura e tartare di gamberone piccante e zafferano e il Temaki Salmon Plus, con tartare di salmone spicy, indivia e scaglie di mandorle.
Il tocco in più è costituito da una serie di ottimi signature cocktail proposti in abbinamento ai piatti, appositamente studiati per accompagnare una cena che sarà davvero difficile dimenticare.
Yuzu (zona Porta Romana)
Lo chef di Yuzu, in via Lazzaro Papi 2, è Yoko Matsuda, che per ben quattro anni e mezzo è stata sous-chef del blasonato Nobu: qui si supera lo stereotipo secondo cui per tagliare il pesce freschissimo serva la forza di un uomo, e a ragion veduta.
Non avrete che l’imbarazzo della scelta tra Uramaki California con salmone, tris di tartare e salsa di jalapeno; Red Wave roll con asparago e ricoperto di manzo e foie gras; Unaghi roll con anguilla grigliata al teriyaki; aburi di tonno o salmone ripieni di tartare di pesce con capesante e salsa yuzu, l’agrume aromatico dell’isola di Shikoku a metà strada tra il mandarino e il pompelmo che dà il nome al ristorante.
Il locale si è leggermente ingrandito rispetto a quando aveva appena aperto e contava circa una ventina di coperti, ma vale comunque la regola di prenotare con un po’ d’anticipo, dato che è preso d’assalto sia a pranzo che a cena.
J’S Hiro (zona Porta Romana/Bocconi)
Per chi desidera provare una real Japanese experience, J’S Hiro in via Vittadini 7 costituisce una tappa imprescindibile: si tratta di un piccolo angolo di Giappone gestito dalla signora Hiromi Arai, che vi delizierà con una cucina che potremmo definire casalinga, la cui offerta varia dai più conosciuti sushi e sashimi alle specialità della casa come loyakimeshi, riso saltato con verdure ed aromi, o il kakiage, una frittella di verdure miste in tempura.
Da provare il semplice sushi misto, con fette di pesce freschissimo che si sciolgono in bocca; gli uramaki California, con gambero cotto e avocado; lo Scotch roll con salmone e avocado; il Queen roll con mango, salmone e salsa piccante.
E se siete in vena di sperimentare, non abbiate paura e lasciatevi guidare dai suggerimenti della gentilissima Hiro, che vi farà scoprire piatti e sapori del tutto inaspettati: provare per credere!
Sushiteca O.ma.ca.sé (zona Navigli/Porta Genova)
Se siete dei fan sfegatati del chirashi, non potete assolutamente perdervi quello di Sushiteca O.ma.ca.sé in Corso Cristoforo Colombo 1, che qui viene chiamato Barachirashi: pesce crudo (ma esiste anche nella versione con pesce grigliato) sfilettato a pezzettini, cime di broccoli, pomodorini e avocado.
Di contorno, oltre ai canonici zenzero e wasabi, un assaggio di tonno davvero particolare: il tutto va assaporato con il piccolo cucchiaino di legno portato insieme al piatto, contravvenendo per una volta alle rigide regole nipponiche.
L’ambiente è intimo, piccolo e curato in ogni dettaglio: l’ideale per una cena in completo relax, godendo di un’atmosfera che è sempre più difficile trovare in città.
Sushi all’Osteria Tsuru (zona Navigli)
Perché inserire questo «storico» ristorante in via Lagrange 13 nella nostra lista? Perché, pur non essendo 100% giapponese, offre uno dei migliori (se non il migliore) rapporti qualità-prezzo in tema di sushi a Milano.
La gestione cinese non si è mai piegata alla moda dell’All You Can Eat, e ha così conquistato una clientela affezionata che bada più alla sostanza che alla forma.
Da Tsuru le porzioni sono generosamente abbondanti, e – sebbene i «guizzi creativi» presenti in tanti ristoranti siano assenti – sia la qualità che la freschezza del pesce non sono mai messe in discussione, così come la spesa che raramente supera i 30€, coperti e bevande incluse.
Una certezza, in un panorama spesso fin troppo mutevole.
Bomaki (zona Brera/Garibaldi)
Scegliamo la location di Largo La Foppa 1, ma questo ristorante nippo-brasiliano conta altre sedi in Corso Sempione 10, via Raffaello Sanzio 24 e una prossima apertura in zona City Life.
Si tratta di un giapponese «contaminato», ma i suoi coloratissimi e gustosissimi maki sono delle piccole opere d’arte di cui non riuscirete più a fare a meno: in carta alla sera ce ne sono almeno trenta tipi diversi, ed eleggere il migliore è un’impresa impossibile.
Noi vi segnaliamo quello Salmone da Bahia, con salmone impanato, avocado, tobiko, carpaccio di mango, spicy cream e salsa teriyaki; uramaki Samba roll, con carpaccio di branzino scottato, gambero in tempura, avocado, maio, salsa ponzu, wasabi fresco e riso allo zafferano; uramaki Tonno & Pistacchio con tartare di tonno, Philadelphia, avocado e granella di pistacchio.
Inutile aggiungere che la prenotazione, qui, è mandatoria.
Sumire (zona Brera/Garibaldi)
L’autentica cucina del Sol Levante, proposta da un cuoco giapponese, nel cuore della movida meneghina, in via Varese 1: non è un caso se Sumire sia frequentato da tantissimi giapponesi, che lo scelgono – oltre che per l’ottimo cibo – per l’atmosfera accogliente e autenticamente nipponica.
Da segnalare i fantastici e abbondanti chirashi, dove le uova di salmone, quando previste, ci sono davvero; il Maguro Yukke, tonno crudo condito con salsa Sumire e uovo; le tante varietà di uramaki e i Kushikatsu, tipica specialità della città di Osaka, che consiste in una serie di spiedini fritti e involtini di carne o pesce con verdure, conditi con salsa giapponese.
Se poi siete amanti del mochi, il tradizionale dolcetto a base di riso glutinoso e ripieno di marmellata ai fagioli rossi, allora non potete lasciarvi scappare quello proposto da Sumire!
Poporoya (zona Porta Venezia)
Una premessa è d’obbligo: ci stiamo riferendo al ristorante Poporoya in via Eustachi 17, il primo, autentico e inimitabile sushi bar di Milano nato all’interno di un supermercato giapponese in zona Porta Venezia.
Cotanta fama la si deve indubbiamente a Shiro, il Maestro di sushi che aprì il proprio ristorante in città quando nessuno ancora sapeva come si mangiasse il pesce crudo: da lì, tradizione e qualità sono rimaste negli anni immutate, e si basano su piatti come chirashi, sushi, sashimi e uramaki saporiti, freschissimi e gustosi, che attirano chiunque voglia provare un piccolo universo 100% nipponico, senza inutili sovrastrutture.
Il locale è piccolo, non sono accettate prenotazioni e soprattutto chiude alle 21:30: per una volta, rinunciate all’aperitivo e concedetevi una cena anticipata… palato e fisico vi ringrazieranno!
Oasi Giapponese (zona Primaticcio)
Occorre spostarsi dal centro, e anche di parecchio, per provare questo ristorante in via Montecuccoli 8: a farvi dimenticare la strada percorsa ci penserà il clima familiare e l’offerta gastronomica dell’Oasi Giapponese, che da tanti anni fornisce tra l’altro i bento box (ossia i cestini da pranzo) per la vicina scuola elementare giapponese.
Il menu è davvero vastissimo, e propone una formula assai intelligente affinché possiate gustare più varianti di chirashi, uno dei suoi cavalli di battaglia: le mezze porzioni.
Vi consigliamo inoltre gli uramaki al riccio di mare, gli amaebi uramaki, con gambero crudo all’esterno e all’interno e gli ebiten roll, con gamberi, asparagi fritti, cetrioli e uova di lompo.
E per concludere in bellezza non fatevi scappare il tiramisù al tè verde: sarà la ciliegina sulla torta di una cena che sarà difficile dimenticare!
Sol Levante (zona Porta Venezia)
Non lo conoscono in molti, il ristorante Sol Levante di via Lambro 11.
Eppure, questo piccolo sushi bar situato nel crogiuolo di vie alle spalle di Porta Venezia è una vera e propria chicca per intenditori, molto intimo, poco «modaiolo» (in senso positivo) e ricco di piatti preparati a regola d’arte.
Innanzitutto la proporzione tra filetto di pesce crudo e blocco di riso nei pezzi di sushi è rispettata esattamente come in Giappone: il primo deve sovrastare il secondo, non essere una specie di «fogliolina» poggiata su un blocco gigante di chicchi che cannibalizzano tutto il sapore.
Le varietà di pesce, poi, spaziano dalla ventresca di tonno al branzino, passando dal salmone, dal calamaro fino ad arrivare alla ricciola: difficile stabilire il più buono, perché ognuno è un orgasmo per le papille gustative.
Non è a buon mercato, ma – data l’altissima qualità del cibo – si tratta di un piccolo strappo che, ogni tanto, è giusto concedersi.
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