Kefir: è vero che fa dimagrire? Ecco la risposta

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Il kefir ha proprietà antibatteriche, rafforza il sistema immunitario ed è anche un alleato per dimagrire: ecco cosa sapere su questo nuovo super food


Il kefir è uno dei cibi fermentati più in voga degli ultimi anni. Si trova oramai ovunque: dal banco frigo dei supermercati a quello dei negozi specializzati in prodotti naturali.

** Cosa sono i cibi fermentati e perché tutti li amano **

Simile allo yogurt per consistenza e sapore, è ottenuto dalla fermentazione del latte (di mucca, di pecora o di capra). E ha tante preziose proprietà.

Aiuta per esempio a rafforzare le difese immunitarie e mantenersi in salute.

Ma è utile anche a dimagrire? Facciamo subito chiarezza: nessun alimento da solo fa miracoli. Per perdere peso è necessario puntare a tavola su una dieta sana, equilibrata e completa e fare soprattutto movimento.

** Ecco perché i cibi fermentati fanno dimagrire **

Il kefir però è un ottimo alleato della dieta. Vediamo nel dettaglio perché.

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albiococche kefir

Favorisce la regolarità intestinale

Il kefir è un ottimo alleato della salute dell’intestino.

Agevola la regolarità, indispensabile per eliminare le scorie e le tossine in eccesso che favoriscono gonfiore e ritenzione, e che rallentano il metabolismo.

kefir

Contrasta gli attacchi di fame

Il kefir è fonte di proteine nobili, cioè complete di tutti gli aminoacidi essenziali utili per la costruzione dei muscoli e della massa magra.

Hanno un elevato potere saziante. Quindi dà sazietà a lungo.

Il kefir contiene poi triptofano, un aminoacido precursore della serotonina, l’ormone che regola l’umore e il senso di sazietà.

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Aiuta a rimanere in forma

Apporta probiotici, batteri “buoni” che favoriscono la salute della flora batterica intestinale, indispensabile per mantenersi in forma e in salute.

Per potenziarne le sue virtù benefiche abbinatelo nello stesso pasto a cibi che contengono prebiotici, fibre che nutrono e aumentano i microrganismi benefici nell’intestino.

Ne sono ottime fonti per esempio i cereali integrali (avena, orzo, ecc.), le banane, le mele e molti altri alimenti.


Photo Credits: Unsplash

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In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

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Il piatto delle Feste per eccellenza vi stupirà: ecco perché.

Non è Capodanno senza il Cotechino con le lenticchie, un abbinamento tradizionale che, se mangiato alla mezzanotte, si dice porti fortuna e prosperità per l'anno nuovo.

Ma allora perché concederselo solo durante le Feste? Il Cotechino Modena IGP è un ottimo prodotto italiano che si presta perfettamente anche a ricette gourmet, da servire non solo durante la stagione fredda, soprattutto perché meno calorico di quanto si pensi.

In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

(Continua sotto la foto)

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Ogni anno, arriva puntuale il momento di scegliere il menu per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. L’usanza (ma anche l’indubitabile bontà e gusto) vuole che il Cotechino sia sempre e comunque presente a tavola e, per abitudine, siamo soliti proporlo con i classici abbinamenti lenticchie e purea di patate. 

Ma per stupire parenti e amici sappiate che ci sono ricette raffinate e innovative che combinano insieme tradizione e modernità.

Proprio il Consorzio di tutela Zampone e Cotechino Modena IGP – che oggi conta 13 aziende, tra i principali produttori dei due prodotti insigniti dell’ambito riconoscimento “Indicazione Geografica Protetta” – ha deciso di lanciare una sfida ai consueti luoghi comuni.

E così, grazie al coinvolgimento dello chef Luca Marchini del ristorante stellato L’erba del Re di Modena, sono venuti fuori piatti insoliti e originali come il Cotechino croccante accompagnato con zabaione semi salato, cipolle all’aceto balsamico di Modena ed emulsione oppure la Pasta all’uovo con un ragù di Zampone, fondo bruno e cioccolato fondente.

Ricette che fanno venire l’acquolina ancora prima di sentire il profumino che sprigionano in pentola e – ottima notizia! – contrariamente ai pregiudizi, si possono gustare senza grandi sensi di colpa. Sì perché il Cotechino ha meno calorie di quanto si pensi: un etto corrisponde a circa 250 calorie, un apporto inferiore a quello di un piatto di pasta scondita ed equivalente a quello di una mozzarella. 

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Altro mito da sfatare: il colesterolo è presente in quantità simili a quello contenuto nel pollo o nella spigola e comunque inferiori a quelle presenti in tanti alimenti che consumiamo abitualmente come le uova, frutti di mare o formaggio grana.

Questo prodotto dalla lunga storia e tradizione – una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale e pepe intero e/o a pezzi – rispetto al passato, ha visto ridursi il contenuto di grassi e sodio e oggi è in linea con i suggerimenti della moderna scienza nutrizionale.

Lo dicono gli esperti, e in particolare le recenti analisi dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT): il Cotechino non solo ha un elevato contenuto di proteine nobili e un moderato contenuto di grassi (perché persi in parte con la cottura) ma anche più grassi insaturi rispetto a quelli saturi ed è ricco di vitamine del gruppo B e di minerali, soprattutto ferro e zinco.

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Si tratta poi di un prodotto costantemente controllato proprio perché tutelato da un Consorzio, ormai attivo da oltre 20 anni, che ne garantisce la produzione nel territorio previsto dal disciplinare (Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo), secondo l’originale e tradizionale ricetta (determinati ingredienti, proporzioni e spezie) e rispettando precise caratteristiche qualitative (colore, sapore e soprattutto un contenuto minimo di proteine e massimo di grassi).

E poi, ultimo ma non per importanza, da considerare la velocità di preparazione di questo piatto. Quanto quella di un piatto di pasta, tra ebollizione e cottura: proprio così. Grazie al packaging in alluminio della versione precotta, che richiede una cottura in acqua bollente, ci vogliono solo 20 minuti. Quindi, cos’altro aspettare? Se già state sognando un bel piatto di Cotechino fumante, il conto alla rovescia è già partito e da questo momento avrete meno di un quarto d’ora per sbizzarrivi!

Se volete cimentarvi in ricette alternative con il Cotechino Modena IGP – un prodotto la cui origine risale addirittura al Cinquecento – potete consultare la sezione ricette del sito web del Consorzio con un’ampia serie di proposte che vanno dal brunch all’aperitivo. 

Pubblicazione finanziata con la Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 16/95