Dieta Mima digiuno: come funziona e perché tutti ne parlano (bene)
È un regime alimentare che imita il digiuno ma non toglie il piacere di mangiare: ecco cosa sapere della dieta mima digiuno, che dura solo 5 giorni al mese
Si chiama Mima-digiuno ed è una delle poche (anzi, pochissime) diete sulle quali la comunità scientifica ha espresso il proprio pieno consenso, tanto che il suo ideatore, Valter Longo, non solo ha ricevuto una sfilza di riconoscimenti a livello internazionale ma è stato anche inserito nella lista dei 50 personaggi più influenti del 2018 stilata dalla rivista Time.
Si tratta di un regime alimentare piuttosto ristretto, da seguire esclusivamente sotto controllo medico, che consente non solo di perdere molto peso ma anche di potenziare il sistema immunitario, prevenire l'invecchiamento cellulare, migliorare l'aspetto della pelle e diminuire i fattori di rischio di diabete e malattie cardiovascolari.
Insomma, le premesse ci sono tutte. Ma cosa fa della Mima-digiuno un modello da esportare in tutto il mondo? Ed è vero che chi la segue deve smettere di mangiare? Ecco tutto quello che c'è da sapere.
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Cosa c'è dietro alla Mima-digiuno
Questa dieta, che va seguita per 5 giorni al mese ogni 90 giorni, imita il digiuno ma non toglie completamente il piacere di sedersi a tavola: poco, ma si può comunque mangiare.
L'importante è che in questo lasso di tempo si consumino esclusivamente vegetali, riducendo l'introito di proteine e abolendo completamente gli zuccheri.
I pasti, dunque, prevedono grande abbondanza di verdure cotte e crude, condite con un cucchiaino di olio extravergine d'oliva aggiunto a crudo: via libera a broccoli, cavoli, porri, verze, fagiolini, pomodori, zucchine, funghi, sedano, cipolle, spinaci, lattuga.
Niente da fare per le patate, che possiedono un alto indice glicemico, i legumi e la soia, che contengono un quantitativo elevato di proteine.
Concesso come dicevamo un cucchiaino di olio extravergine di oliva, con il quale si possono condire a crudo le verdure, e la frutta secca, ricchissima di grassi buoni.
Come si articola
Il primo giorno bisogna assumere poco più di 1000 calorie.
Si parte dalla colazione, durante la quale si possono consumare un tè verde, ricco di antiossidanti, e una barretta di cereali integrali, che sono alleati del benessere intestinale.
A pranzo e a cena bisogna inserire le verdure e gli ortaggi concessi dal regime alimentare, magari sotto forma di minestre, minestroni e zuppe caldi, conditi sempre a crudo: di questi ce ne si può concedere anche 3 o 4 piatti fondi.
A fornire il giusto fabbisogno di proteine ci pensa la frutta secca, che non deve superare complessivamente i 20 grammi.
Dal secondo al quinto giorno, invece, le calorie scendono a 800, nonostante lo schema rimanga pressoché invariato.
Per raggiungere questo traguardo basta rivedere le porzioni di minestroni e zuppe: se il primo giorno ci si poteva gustare anche 3 o 4 piatti, in quelli a seguire bisogna limitarsi a un paio.
Chi può farla e chi no
La Mima-digiuno è ideale per chi vuole dimagrire e buttar giù il grasso addominale, concentrando sforzi e sacrifici in pochi giorni al mese.
Ovviamente il nutrizionista o il dietologo valutano le condizioni di salute e, in assenza di patologie concomitanti o altre particolari controindicazioni, possono dare il proprio benestare.
Coloro che soffrono di diabete o ipertensione, hanno malattie croniche o aspettano un bambino, ad esempio, non possono intraprendere questa dieta.
Infine, non è indicata per gli sportivi che praticano attività a livello agonistico perché durante le competizioni potrebbero sentirsi particolarmente spossati e privi di energie, andando a compromettere l'esito della performance.
Quali sono i punti di forza?
Innanzitutto, abolendo totalmente gli zuccheri per 5 giorni al mese l'organismo è costretto a bruciare i grassi per non avere un calo di energie e poter sopravvivere.
Durante questo processo vengono immessi nel sangue i corpi chetonici, cioè sostanze che ci consentono di rimanere in moto e di non avvertire il senso della fame.
In questo modo, anche se in quest'arco di tempo si mangia poco, non si ha mai la tentazione di sgarrare e quasi senza accorgersene i chili diminuiscono a vista d'occhio.
Ridurre l'introito di proteine, invece, costringe l'organismo a centellinare e utilizzare meglio le poche assunte nei 5 giorni di dieta, garantendo comunque la massima protezione a tessuti e muscoli che si nutrono di esse.
Non solo: abbassare il quantitativo di questi macronutrienti consente di rallentare il processo di invecchiamento.
Pochi, infatti, sanno che più proteine si consumano e maggiori sono gli ormoni della crescita che il corpo produce.
Quest'ultima sostanza è fondamentale nell'età dello sviluppo ma negli adulti, se presente in eccesso, può essere dannosa perché favorisce la degenerazione cellulare.
Durante la Mima-digiuno si fa incetta di fibre e antiossidanti, grazie all'abbondanza di vegetali, che da una parte proteggono e regolarizzano l'intestino e dall'altra agiscono sulla pelle, rendendola più fresca, giovane e luminosa.
Sono pochi i contro
Chi segue questa dieta deve mettere in conto che, nei 5 giorni di restrizione alimentare, è possibile sentirsi stanchi – del resto l'organismo non è abituato al digiuno, seppur rivisto – e deboli e si può avvertire un po' di mal di testa.
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