Benessere, stile di vita sano ed ecosostenibile... in formato snack!
Siamo nel promettente e visionario mondo delle startup. Dei progetti che nascono da idee ambiziose prima di diventare reali e di successo. Intuizioni che puntano a innovare ambiti e settori tradizionali, in cui però c’è spazio per innovazione, crescita e miglioramento.
Con questo intento nel 2021 nasce la startup bolognese Makadamia: rivoluzionare il mercato della frutta secca con un approccio sostenibile. Fondata da un team di giovani ragazzi classe 1993, l’azienda offre ai consumatori di creare mix personalizzati scegliendo tra oltre 30 ingredienti, tra cui frutta secca e disidratata, la cioccolata di modica IGP e altri ingredienti di qualità.
Le combinazioni possibili sono virtualmente infinite, l’esperienza su misura per ogni gusto ed esigenza. Grazie a un sofisticato algoritmo, Makadamia permette di conoscere in tempo reale le caratteristiche e i valori nutrizionali del mix creato da ogni consumatore. Così ogni prodotto è unico.
La sostenibilità è al centro della filosofia di Makadamia. Tutti gli imballaggi utilizzati sono plastic free, realizzati esclusivamente con materiali compostabili, carta e vetro. Inoltre, l’azienda punta sulla filiera corta, riducendo al minimo gli intermediari e privilegiando materie prime italiane, in particolare dell’Emilia-Romagna. Questo approccio garantisce un maggiore controllo sulla qualità del prodotto e sostiene l’economia locale e riduce l’impatto ambientale.
La gamma di prodotti offerti comprende decine di referenze italiane, tra cui mandorle provenienti da Romagna, Puglia e Sicilia, e una varietà di frutta disidratata come prugne, albicocche, mele, meloni, fragole, pesche e cachi.
In particolare, Makadamia dedica grande attenzione agli snack e alla colazione. Per iniziare la giornata con un pasto mattutino gustoso e di qualità propone granole, porridge, creme spalmabili 100% frutta secca e confetture. Per il futuro, Makadamia mira a espandersi verso altri paesi europei e a sviluppare un progetto dedicato al settore HORECA, con l’obiettivo di fornire prodotti confezionati di alta qualità.
© Riproduzione riservata
In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

Non è Capodanno senza il Cotechino con le lenticchie, un abbinamento tradizionale che, se mangiato alla mezzanotte, si dice porti fortuna e prosperità per l'anno nuovo.
Ma allora perché concederselo solo durante le Feste? Il Cotechino Modena IGP è un ottimo prodotto italiano che si presta perfettamente anche a ricette gourmet, da servire non solo durante la stagione fredda, soprattutto perché meno calorico di quanto si pensi.
In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP
(Continua sotto la foto)
Ogni anno, arriva puntuale il momento di scegliere il menu per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. L’usanza (ma anche l’indubitabile bontà e gusto) vuole che il Cotechino sia sempre e comunque presente a tavola e, per abitudine, siamo soliti proporlo con i classici abbinamenti lenticchie e purea di patate.
Ma per stupire parenti e amici sappiate che ci sono ricette raffinate e innovative che combinano insieme tradizione e modernità.
Proprio il Consorzio di tutela Zampone e Cotechino Modena IGP – che oggi conta 13 aziende, tra i principali produttori dei due prodotti insigniti dell’ambito riconoscimento “Indicazione Geografica Protetta” – ha deciso di lanciare una sfida ai consueti luoghi comuni.
E così, grazie al coinvolgimento dello chef Luca Marchini del ristorante stellato L’erba del Re di Modena, sono venuti fuori piatti insoliti e originali come il Cotechino croccante accompagnato con zabaione semi salato, cipolle all’aceto balsamico di Modena ed emulsione oppure la Pasta all’uovo con un ragù di Zampone, fondo bruno e cioccolato fondente.
Ricette che fanno venire l’acquolina ancora prima di sentire il profumino che sprigionano in pentola e – ottima notizia! – contrariamente ai pregiudizi, si possono gustare senza grandi sensi di colpa. Sì perché il Cotechino ha meno calorie di quanto si pensi: un etto corrisponde a circa 250 calorie, un apporto inferiore a quello di un piatto di pasta scondita ed equivalente a quello di una mozzarella.
Altro mito da sfatare: il colesterolo è presente in quantità simili a quello contenuto nel pollo o nella spigola e comunque inferiori a quelle presenti in tanti alimenti che consumiamo abitualmente come le uova, frutti di mare o formaggio grana.
Questo prodotto dalla lunga storia e tradizione – una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale e pepe intero e/o a pezzi – rispetto al passato, ha visto ridursi il contenuto di grassi e sodio e oggi è in linea con i suggerimenti della moderna scienza nutrizionale.
Lo dicono gli esperti, e in particolare le recenti analisi dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT): il Cotechino non solo ha un elevato contenuto di proteine nobili e un moderato contenuto di grassi (perché persi in parte con la cottura) ma anche più grassi insaturi rispetto a quelli saturi ed è ricco di vitamine del gruppo B e di minerali, soprattutto ferro e zinco.
Si tratta poi di un prodotto costantemente controllato proprio perché tutelato da un Consorzio, ormai attivo da oltre 20 anni, che ne garantisce la produzione nel territorio previsto dal disciplinare (Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo), secondo l’originale e tradizionale ricetta (determinati ingredienti, proporzioni e spezie) e rispettando precise caratteristiche qualitative (colore, sapore e soprattutto un contenuto minimo di proteine e massimo di grassi).
E poi, ultimo ma non per importanza, da considerare la velocità di preparazione di questo piatto. Quanto quella di un piatto di pasta, tra ebollizione e cottura: proprio così. Grazie al packaging in alluminio della versione precotta, che richiede una cottura in acqua bollente, ci vogliono solo 20 minuti. Quindi, cos’altro aspettare? Se già state sognando un bel piatto di Cotechino fumante, il conto alla rovescia è già partito e da questo momento avrete meno di un quarto d’ora per sbizzarrivi!
Se volete cimentarvi in ricette alternative con il Cotechino Modena IGP – un prodotto la cui origine risale addirittura al Cinquecento – potete consultare la sezione ricette del sito web del Consorzio con un’ampia serie di proposte che vanno dal brunch all’aperitivo.
Pubblicazione finanziata con la Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 16/95
© Riproduzione riservata