Signal è l'app di messaggistica istantanea di cui tutti parlano dopo il boom di download degli scorsi giorni. Ma sapete di cosa si tratta? Quali sono i suoi vantaggi e soprattutto i suoi limiti?
Da quando Whatsapp ha aggiornato le nuove condizioni d'uso e i termini per la privacy, annunciando che i dati degli utenti verrano condivisi con le diverse attività del gruppo Facebook, come Instagram e Messenger, in molti hanno cercato un'alternativa più sicura per i loro messaggi privati.
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(Nonostante, va detto, le leggi per la privacy che vigono al momento in Europa - Italia compresa - rendono inefficaci tutte le nuove modifiche, lasciando di fatto le stesse regole sulla privacy di prima).
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Signal comunque sembra avere tutti i requisiti che gli utenti stanno cercando. Tanto che i suoi download (sia in Play Store che nell’App Store di iOS) sono cresciuti del 4.200% su base settimanale.
Tradotto significa che l'app è stata scaricata da 7,5 milioni di persone tra il 6 e il 10 gennaio.
Numeri da record che fanno pensare a un grande futuro.
Ma che cos'è e come funziona Signal?
Ecco 5 cose da sapere prima di scaricarla.
(Continua sotto al foto)
Che cos'è Signal?
Signal non è altro che un’app di messaggistica istantanea che consente di mandare messaggi in chat ed effettuare videochiamate.
È disponibile gratuitamente per i dispositivi Android e iOS.
Niente di diverso insomma da Whatsapp o Telegram, se non il fatto che è ritenuta più sicura rispetto alle altre app.
Signal è stata sviluppata nel 2013 da un gruppo di attivisti per la privacy ed è sostenuta da un’organizzazione non profit, la Signal Foundation.
La cosa interessate è che Signal è finanziata, tra gli altri, anche da Brian Acton, il fondatore di Whatsapp, che ha lasciato la sua azienda perché in disaccordo con la gestione del gruppo Facebook Inc.
Come funziona
Il funzionamento di Signal è piuttosto semplice e immediato. Con Signal si può chattare e videochiamare le persone presenti nella propria lista di contatti, bisogna solo avere il loro il numero di telefono.
Prima di tutto bisogna installare l’applicazione ufficiale del servizio sul proprio smartphone, tablet o PC.
Dopo aver scaricato l'app bisogna aprirla e concedere i permessi necessari per farla funzionare correttamente. Dovrete poi inserire il vostro numero di cellulare e un codice che vi sarà mandato per messaggio come verifica.
Una volta fatto, basta cerare il nome della persona con cui volete conversare e iniziare a scrivere i vostri messaggi.
Quali sono i vantaggi di avere Signal?
L’invio di messaggi e contenuti multimediali su Signal viene regolato attraverso la crittografia end-to-end. Il che vuol dire che le conversazioni tra gli utenti dell'app possono essere viste solo da mittente e ricevente.
È proprio il tema della sicurezza che ha spinto molti a scaricare questa app: secondo gli addetti ai lavori Signal è decisamente più sicura di Whatsapp.
Perché? Non solo per la crittografia end-to-end ma anche perché Signal conserva pochissimi metadati (per la precisione conserva solo il numero di telefono, l’ora dell’ultima connessione al server e la data di iscrizione).
Infine, il fatto che l'app sia gestita da un’organizzazione no profit è sicuramente un altro motivo per cui Signal è particolarmente apprezzata.
I sostenitori di Signal
Proprio perché è considerata dagli esperti di sicurezza informatica un'app molto sicura dal punto di vista della privacy, Signal è sempre stata molto in voga tra giornalisti e attivisti che hanno particolare interesse a proteggere le proprie comunicazioni, e anche tra i funzionari della Commissione Europea.
Tra i sostenitori di Signal ci sono anche Edward Snowden, ex consulente della NSA e attivista e whistleblower statunitense, Jack Dorsey, amministratore delegato di Twitter, e il fondatore di Tesla Elon Musk, che pochi giorni fa ha condiviso un tweet incitando i follower a usare Signal, favorendo il download di massa della app.
Whatsapp è davvero pericoloso?
Il recente successo di Signal è arrivato per via delle nuove impostazioni privacy di Whatsapp, che entreranno in vigore l'8 febbraio.
L'app di Facebook Inc. ha infatti modificato i suoi termini e le condizioni d'uso annunciando che i dati degli utenti verrano condivisi con le varie attività del gruppo madre.
Tuttavia c'è una cosa da chiarire: le conseguenze della nuova informativa sulla privacy sono molto diverse negli Stati Uniti rispetto ai paesi membri dell’Unione Europea. Questo perché in Europa vige il GDPR, cioè il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati in vigore dal 2018.
Grazie a questo regolamento europeo, che tutela la privacy con una delle leggi più all'avanguardia al mondo a tal riguardo, in Italia e negli altri stati membri non sono state fatte grandi modifiche riguardo alla privacy.
Lasciando di fatto pressoché invariato il tipo di permesso che viene accordato a WhatsApp. Per ora perlomeno.
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