7 cose da sapere prima di scaricare Immuni, l'app che "mappa" i positivi al Coronavirus
Immuni, l'app (gratuita e non obbligatoria) promossa dal ministero della Salute per il contenimento del Coronavirus è scaricabile dagli store dei nostri smartphone.
Per tentare di uscire fuori dal ginepraio di dubbi e polemiche che hanno coinvolto l'applicazione in queste settimane, l'abbiamo scaricata e vi raccontiamo come funziona e cosa dovreste sapere prima di usarla.
Specialmente in termini di tutela della privacy: non saranno salvati nome, cognome, età, geolocalizzazione e via dicendo e, se dovesse arrivarci un messaggio perché siamo entrati in contatto con qualcuno che è poi risultato positivo, non sapremo mai di chi si tratti.
Insomma: nessuna raccolta massiva di info personali e nessuna comunicazione dei nostri dati a nessuno in nessun caso.
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È sicura per la privacy
Da settimane sono in corso dibattiti su quanto Immuni tuteli realmente la privacy.
Quel che è certo è che la app promette di non raccogliere nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono, email, geolocalizzazione: a ogni telefono viene associato un codice casuale che non contiene informazioni sul dispositivo o su chi lo scarica e che cambia diverse volte all'ora proprio per tutelare al meglio la privacy degli utenti.
Le uniche informazioni che Immuni invia al server del ministero della Salute sono: provincia di domicilio e informazioni sul corretto funzionamento dell'app, oltre alla notifica di ricevuto messaggio se si viene avvertiti di un contatto a rischio contagio.
Come scritto sull'app, "questi dati, salvati su server in Italia, sono gestiti da soggetti pubblici e controllati dal ministero della Salute. Saranno eliminati quando non più necessari e in ogni caso non più tardi del 31 dicembre 2020".
Come funziona
L'app funziona anche quando è chiusa.
I telefoni che "si incontrano" si scambiano i rispettivi codici casuali, così l'app riesce a tenere traccia del contatto avvenuto, sempre, però, senza conoscere le identità, né sapere dove ci si è incontrati con l'altra persona.
No, non consumerà tutta la batteria
L'app registra i contatti usando il Bluetooth Low Energy (quindi il Bluetooth deve essere sempre attivo).
È facile da usare
A livello tecnico, la app è semplice e intuitiva; necessari per scaricarla sono però uno smartphone aggiornato all'ultimo sistema operativo (quindi i modelli più vecchi potrebbero rimanere esclusi), una connessione e il Bluetooth, che deve rimanere sempre attivato.
Cosa succede se entriamo in contatto con qualcuno che risulta positivo?
Gli utenti che risultano positivi al Covid-19 possono scegliere di condividere (e cioè caricare su un server) i propri codici casuali generati dal sistema, in modo tale da renderli disponibili agli utenti.
L'app, a questo punto, incrocia e confronta i server con lo scopo di capire se si è stati esposti a un potenziale contagio.
Ovviamente questo accade solo, e solo se, chi risulta positivo decide di condividerlo, tenendo presente che anche in quel caso la sua identità non sarà ovviamente comunicata a nessuno.
(foto: Sara Kurfeß, Unsplash)
Come si viene avvertiti del potenziale pericolo di contagio
Con un semplice avviso tramite App.
Da Immuni chiariscono che le comunicazioni avverranno esclusivamente tramite app, perciò si deve diffidare da qualunque sms, telefonata, email o altro tipo di messaggio che arrivi al di fuori dell'applicazione.
E a quel punto che si fa?
A quel punto ci si isola, mettendosi in contatto col proprio medico o con la Asl di riferimento.
Perché è importante che tutti la scarichino
Scaricare e utilizzare questa app è fondamentale per ridurre la diffusione dell'epidemia, con lo scopo di tornare il prima possibile a vivere una vita normale.
Avvertendo coloro che sono stati nello stesso luogo di qualcuno risultato poi positivo al virus e che, potenzialmente, potrebbe essere stato contagiato a sua volta, si riuscirebbe a fermare l'eventuale catena di contagi di cui siamo stati vittime negli scorsi mesi.
Non è obbligatorio scaricare l'app, ma il ministero della Salute (che la promuove), lo raccomanda fortemente.
Potrà essere un aiuto per fermare il Coronavirus solo se almeno il 60% della popolazione la userà.
Immuni è stata creata gratuitamente da Bending Spoons, società che però non gestisce l'app. L'Italia non è il primo, né l'unico Paese che si sta attivando con un'app per tentare di contenere i contagi.
Come si scarica
Dallo store del proprio cellulare: è fondamentale avere uno smartphone aggiornato all'ultimo sistema operativo.
L'applicazione è gratuita e graficamente intuitiva.
Fornisce anche molte informazioni a livello di tutela della privacy.
Al momento dell'attivazione, si deve dichiarare di avere almeno 14 anni, poi l'app chiede in che regione e in che provincia si vive.
Infine, è necessario abilitare le notifiche.
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