Messaggi vocali su WhatsApp, gruppi di giro pizza, foto del matrimonio anche se sono passati 5 anni: 10 cose da non fare sui social (pena, l'unfollow)
I social network ormai sono una giungla: tra congiuntivi quasi mai azzeccati, gente che non ci capisce un’acca nemmeno di dove vada l’acca, ma non si ferma dal condividere poesie e pensieri sugli argomenti più disparati, e orizzonti storti, Facebook e compagnia bella stanno diventando una compagnia peggiore di quelle che una volta erano le brutte compagnie (di banco).
Per non unirsi al gregge che bela cose indecorose e si comporta in maniera poco educata sul web, ecco un decalogo di buone maniere da seguire pedissequamente.
10 regole per un bonton targato social network che vi renderanno impeccabili.
Sempre che azzecchiate i congiuntivi.
(Continua dopo la foto)
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No ai messaggi vocali su WhatsApp
Se c’è una cosa davvero deprecabile dell’era dei Social Network, sono i messaggi vocali su WhatsApp inviati a chi non è un amico intimo.
Mandateveli con la migliore amica o con quella che sapete che ne condivide l'utilizzo ma mai, mai, a chi non conoscete bene o con cui non avete un rapporto già assodato e sufficientemente informale.
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Basta con le foto del matrimonio se sono passati 4 anni, eddai!
Un’altra tendenza che provoca pruriti insopportabili su tutto il corpo (ma soprattutto nelle mani) è quella di postare di continuo le foto artefatte del matrimonio, soprattutto quando sono ormai passati così tanti anni che è quasi ora delle nozze d’argento.
Se anche voi avete sulla scrivania una cartella nominata “Wedding”, buttatela immediatamente nel cestino.
O perlomeno tenetevela per voi e per la vostra dolce metà. Del fatidico sì, è lecito postare non più di 10 scatti in un quinquennio. Avete già finito il bonus, vero?
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No alle gambe würstel in spiaggia
Tema caldo anche d’inverno per chi trascorre il Natale spiaggiato ai Caraibi, la foto alla gamba würstel è un NO scritto in maiuscolo.
Spopolava su Instagram qualche anno fa, prima di rivelarsi la tendenza trita e ritrita che è stata, tuttavia immancabilmente sulla timeline di Facebook fa capolino una foto presa dall’alto con le gambette a stecchino dietro cui si staglia il mare.
E ogni volta ci diciamo “Mmm… Perché no?”. Perché NO!
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Occhio a taggare a destra e a manca
Se siete tipe piene zeppe di amici e con il grilletto facile sul tasto “Scatta”, date pure sfogo alla vostra voglia di immortalare bei momenti.
Basta che poi, in fase di pubblicazione sui social, non tagghiate la qualunque e la chiunque, ecco.
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Ricambiate i like su Instagram
Se nella vita vera qualcuno vi dice ciao, voi ricambiate o no? Ecco, sui social vale lo stesso tacito accordo.
Se la vecchia zia o la compagna delle elementari vi mette like alle foto, sarebbe cosa gradita che voi facciate lo stesso con i suoi scatti ogni tanto.
Si chiama educazione. O tirarsela di meno.
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Non esagerate con gli hashtag
Croce e delizia dei social addict, l’hashtag da un lato è utilissimo dall’altro noiosissimo.
Ci assicura molti più like perché rende facilmente rintracciabile il post attraverso la tematizzazione che scegliamo, tuttavia incartapecorisce parecchio la foto o la frase che postiamo.
Insomma: troppi hashtag fanno perdere di genuinità e, di conseguenza, anche di credibilità il nostro contenuto. Dunque è bene non esagerare. #Capito?
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Contenetevi nel creare gruppi WhatsApp
Dopo il messaggio vocale, un altro titolo horror del sottogenere WhatsApp che fa rabbrividire i più è il gruppo.
I sottotitoli più raccapriccianti sono “Gruppo del corso pre-parto”, “Gruppo amici della palestra”, “Pizzata tra condomini” e via dicendo.
Notifiche che viaggiano più veloci della luce e del suono messi assieme, miliardi di commenti inutili e fastidiosi, emoticon che si moltiplicano come pani e pesci.
Comodissimi quelli essenziali, da abolire tutti gli altri.
Piuttosto comunicate via fax.
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Non monologate su Twitter: interagite!
Nel mare di cinguettii di Twitter, chi riesce davvero a farsi sentire è colui che crea una sinfonia a più voci.
Benché il microblogging che sta alla base di questo social network invogli al monologo, l’interazione è l’unico modo per spiccare il volo su Twitter.
Likate, followate, ritwittate e commentate.
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Non postate troppi contenuti al giorno
Siate moderati circa il numero di foto, commenti, frasi e link da postare: il troppo stroppia, lo sanno anche i paracarri.
Un contatto che continua imperterrito a pubblicare selfie, a recensire ogni pizzeria della faccia della terra, a linkare articoli di 3 anni prima e a fare da ponte d’oro a qualsiasi fake news in circolazione, ben presto sarà un vostro ex contatto.
Quindi comportatevi di conseguenza per non diventare anche voi ex di qualcun altro.
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Basta foto dei figli con facce da emoticon
Postare immagini di minori sui Social Network è illegale.
Molti però fanno finta di ignorarlo o semplicemente se ne fregano.
C’è poi il “social-saggio”, quello che continua a mettere foto con i propri figli censurandogli la faccia con emoticon improbabili.
La vera social-saggezza suggerirebbe di non mettere foto di minori e basta. Ma di sicuro basta con questi "emotauri", metà uomo e metà smile!
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