Fotogallery Corteggiamento 2.0: quattro disastri dell’approccio sentimentale
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Dal malato di emoticon a quello dipendente dal TomTom: i quattro disastri dell'approccio sentimentale di oggi
Cos'è diventato il corteggiamento nell’era di internet e delle App, dove basta un «mi piace» per finire a fare una partita di twister nudi? Si riesce ancora ad avere la pazienza di aspettare o tutto deve essere per forza ora, adesso, qui, devo andare, non ho tempo!? Ecco i principali disastri.
L’uomo monosillabico.
Lui non chiama, manda solo messaggi su WhatsApp, rigorosamente sintetici, come se voi foste un cane da educare. I messaggi infatti assomigliano a: «seduto, a cuccia, giù, rotola, salta, riporta». La lunghezza è quella, l’unica differenza è che l’uomo monosillabico vi scriverà cose come: «stasera, cena, vieni da me, che fai, ciao», il tutto seguito da punti interrogativi. Presentatevi con un collare al collo all’appuntamento.
Il timido dislessico.
Passa mezz’ora a pensare se scrivervi o non scrivervi e alla fine decide di mandarvi un messaggio incomprensibile tipo: «ajajffffjkajajjassshhh» che, secondo lui, voi dovreste essere molto felici di ricevere. La prima volta potete anche pensare che sia una cosa carina, la seconda sbufferete, alla terza chiamerete il Servizio di Salute Mentale e gli consiglierete di farsi ricoverare. Siamo veramente arrivati al punto in cui un uomo non è in grado di scrivervi: «Ehi, ciao. Che fai»? Insomma non stiamo parlando della Divina Commedia.
Il Killer armato di emoticons.
È il più stronzo di tutti, quello a cui non riuscirete in nessun modo a far dire qualcosa di carino e, nel momento in cui penserete di farlo voi per riuscire a scioglierlo, lui vi risponderà con un emoticon che sorride. Un emoticon che sorride??? Non perchè non sa scrivere nient'altro ma per il solo gusto di fare il bastardo. Lo scenario è più o meno il seguente:
«Sono stata bene con te ieri sera»
«J»
«C’è il tuo odore sul mio cuscino»
«J»
«Sarà più freddo il mio letto stanotte…»
«J»
A quel punto l’unica cosa che dovreste scrivere è
«Sai dove te lo devi infilare il tuo J»?
Io vi consiglio di farlo almeno una volta, così per togliervi la soddisfazione.
Il tom tom.
Lui è in grado di chiedervi di uscire, peccato che quando lo fa vi informa continuamente della sua posizione.
«Sto uscendo di casa»
«Accendo la macchina»
«Il navigatore mi dice che sarà lì fra 16 minuti e mezzo»
«Sto arrivando, sono in XX marzo»
«Sono sotto casa tua»
A quel punto partiranno i duecento messaggi con scritto scendi e le trenta chiamate di minaccia, non scendete, barricatevi in casa. Il Tom Tom è terribilmente noioso già all’inizio, figuriamoci dopo qualche anno.
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