Perché le relazioni sono così difficili dopo i 30 anni

Perché quando si cresce diventa così difficile far funzionare una relazione? Abbiamo dieci risposte possibili

Una relazione non è mai un mestiere facile e per farla funzionare sembra sempre di dover avere la benedizione di tutti gli dei antichi e moderni, ma con l'aumentare dell'età il coefficiente di difficoltà aumenta in maniera più che proporzionale, vi siete mai chiesti il perché?

Il passato fa sicuramente la sua parte in questo gioco, e le brutte esperienze ci trasformano in torri inespugnabili o in uno di quei piccoli cani impauriti che continuano ad abbaiare. Ma sarà solo quello?

Abbiamo raccolto in dieci punti i motivi per cui è così difficile che una relazione prenda il largo serena e navighi in acque felici e cristalline.

Insomma, dieci risposte alla domanda «Perchè è sempre tutto così difficile?»

Scopritelo con noi nella gallery.

Perché le relazioni sono più difficili dopo i 30 anni

Il passato pesante Sia per lui che per voi, se venite da una serie di storie che vi hanno fatto male è difficile aprire le porte sul proprio passato. Questo, inevitabilmente, crea silenzi, allontanamenti e incomprensioni - e non aiuta un rapporto a partire con il passo giusto.
Fidarsi di nuovo Dopo aver ricevuto dei trattori in faccia e aver sentito tutte le tipologie di bugie che l'essere umano possa aver inventato è difficile fidarsi di qualcuno che da poco è entrato nella vostra vita. Non è così semplice credere che quando sparisce sia a casa da solo a dipingere il muro della camera o che se non vi risponde al telefono è perché sta schiacciando un pisolino.
Gestire la questione social Facebook non vuole che si dimentichi nulla, tanto meno gli ex. Se non siete Chiara Ferragni e Fedez spesso non è così semplice uscire alla luce dei riflettori social e mettere online la vostra relazione. Tra ex che scrivono sul profilo di lui e amici che fanno ancora a entrambi gli auguri di Natale potreste finire per sentirvi invisibili e anche un po' coglione.
Gli amici diversi Lui ha i suoi amici, voi avete i vostri e spesso le due linee viaggiano su strade parallele che mai si incontraranno. Risultato: voi continuate a fare le cose con i vostri amici e lui con i suoi e l'integrazione è difficilissima - questo significa che continuate ad avere la stessa vita di quando eravate single.
I propri spazi Mentre a vent'anni esistevano solo gli spazi della compagnia e dell'uscire, a trenta si diventa più orsi da caverna, abituati a difendere e preservare i propri spazi di solitudine e silenzio. Questo significa che il secondo elemento della coppia ne viene automaticamente escluso e che costruire un noi diventa qualcosa che va a togliere invece che aggiungere, è come quando ad un figlio unico arriva un fratello, un continuo combattere per mantenere le proprie roccaforti.
Le idee (troppo) chiare A trent'anni credete di avere le idee chiare su una relazione, sul tipo di uomo che sidesiderate e su quello che non si vuole più sopportare. Peccato che l'uomo perfetto non esista e che se lo si cerca con un elenco di bullet point da spuntare finirete per scartare tutto il genere umano e non dire sì a nessun tipo di relazione.
Farsi prendere in giro Superati i venti di solito si impara a riconoscere i manipolatori, quelli che ti stanno facendo fare mille balletti solo per il gusto di vederti trottare dietro di loro su una gamba sola. Peccato che dopo numerose prese in giro passi la voglia delle cose difficili, di quelle che bisogna inseguire e rincorrere e per cui non si ha più voglia di lottare ma solo di lasciare andare.
Le ex Sono ovunque e sono immortali, e la vita di lui sarà sempre un prima e dopo la ex o le ex, come un avanti e dopo Cristo. È un suo modo per dividere il tempo, per contarlo e per farvi sentire una specie di mosca insignificante rispetto agli anni e alle mille cose che ha fatto con lei. Diciamo che non è proprio semplice insinuarsi dove qualcun altro ha già ballato il tuca tuca per anni.
Prenderla come viene Facile a vent'anni quando si ha tutto il tempo del mondo davanti, quando al massimo lo potete mollare per uno che vi piace di più. A 30 invece diventa una perdita di tempo, diventano mesi e anni buttati nel cesso che non potete più permettervi di perdere - per questo mettere la parola fine diventa qualcosa di urgente, se la storia non vi convince fino in fondo.
Il tempo che non c'è Come dice Tony Servillo nel film «La grande bellezza»: «La più sorprendente scoperta che ho fatto è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare». E la verità è questa: quando si viveva con i tempi dell'Università si aveva un sacco di tempo libero in cui incastrare tutto, mentre quando si cresce, il tempo libero è poco e prezioso - e deve proprio valerne la pena per aver voglia di condividerlo con qualcuno.