Margaret Qualley: «Ero perfetta, poi sono diventata davvero me stessa»
Margaret Qualley è la figlia dell’attrice Andie MacDowell ed è diventata famosissima dopo uno spot in cui danza in modo folle. «Fare la ballerina mi ha insegnato a eccellere», dice a Grazia.
Ma qui spiega perché ha deciso di inseguire un nuovo sogno.
Ci sono le pubblicità di profumi con donne sensualissime e molto irreali, aggressive e panterone, in tacco 12 e abiti da sera (oppure nude: variante super-sexy). Oppure ci sono le pubblicità con donne fragili, bucoliche e innocenti, che corrono felici in campi di fiori spettinate dal vento. E poi c’è lei, Margaret Qualley. Capelli neri, occhioni blu, vestita con un meraviglioso abito da sera verde, sta presenziando a una serata di gala, ma si annoia moltissimo per cui decide di andare a fare due passi nel foyer del teatro.
Si scusa, esce, e quando si trova da sola incomincia una danza folle, liberatoria, tribale e animale, ironica e spericolata. Forse sapete di che cosa sto parlando: uscito in Rete la scorsa estate, il video è subito diventato virale. E a ben ragione.
Girata da Spike Jonze, regista di molti video geniali, lo spot della fragranza Kenzo World è una delle cose più originali viste in campo pubblicitario, soprattutto per i profumi, e ha anche il merito di aver fatto conoscere al grande pubblico la sua protagonista.
Ventiduenne, nata e cresciuta in Montana, Margaret è figlia di Andy MacDowell e di Paul Qualley, modello e attore, sposato con la famosa attrice dal 1986 (i due hanno altri due figli, Justin, 31 anni, e Rainey, 27, e si sono separati nel 1999).
Ballerina fino a 16 anni, Margaret che dalla mamma ha ereditato capelli e occhioni e dal padre gli zigomi, a un certo punto lascia la danza e si trasferisce a New York per fare la modella e l’attrice. La prima parte piccola è nel film di Gia Coppola, sorellina di Sofia, Palo Alto. Poi è nel cast della serie di HBO The Leftovers - Svaniti nel nulla, in cui fa la figlia di Justin Theroux. E adesso nel film Death Note - Il quaderno della morte, in onda su Netflix.
Come è passata dalla danza alla recitazione?
«Avevo 16 anni, ho lasciato casa dei miei per unirmi a una compagnia di ballo ma, dopo aver superato le audizioni e aver quindi raggiunto il mio obiettivo, ho capito che la danza non era in realtà quello che volevo fare per tutta la vita. Ho realizzato che negli ultimi tempi la stavo studiando per i motivi sbagliati: per desiderio di perfezione, per far contenti altri, ma non per me stessa. Non avevo più il fuoco dentro che ti permette di superare la fatica e il dolore, e quindi ho smesso. Da un giorno all’altro».
C’è qualcosa che la danza le ha insegnato e che usa ora che è attrice?
«La danza mi ha insegnato la disciplina. Ma a parte questo, non c’è un particolare vantaggio a essere stata una ballerina, anzi. Una coreografia va fatta in un certo modo ed è quello, non c’è via di mezzo: le cose sono o giuste o sbagliate. Nella recitazione ci sono le sfumature e c’è molto più spazio per l’interpretazione personale. Nella danza non sono ammessi sbagli: mentre reciti invece, gli errori possono rivelarsi la cosa migliore, perché ti permettono di esprimere cose di te che neanche sapevi di avere. C’è più improvvisazione, insomma. Una cosa che ho dovuto imparare è lasciarmi andare al flusso delle cose, e mi sto ancora esercitando».
E poi i ballerini fanno una vita difficile: sempre attenti al corpo, a che cosa mangiano, a non infortunarsi.
«Esatto. Essere un danzatore influisce su ogni aspetto della tua vita, su ogni minima decisione. Io, per esempio, sono cresciuta in Montana, ma non potevo più fare snowboarding per paura di infortunarmi».
Come è stata la sua infanzia in Montana?
«Bellissima e normale, che è poi quello che i miei genitori volevano per noi figli, e infatti ci hanno portati lontani da Los Angeles e da Hollywood».
Lei ora dove vive?
«Dopo anni a New York, ora abito a Los Angeles con mia sorella Rainey, che è anche la mia migliore amica. Abbiamo un cane, ci teniamo molta compagnia e facciamo in modo che nessuna si monti la testa».
Sa che quando il video di Kenzo è uscito molti uomini hanno commentato: “Datemi un donna così e la sposo”.
«Davvero? Io pensavo che avrei dovuto cercare marito prima, perché dopo, vedendomi ballare da matta, nessuno mi avrebbe voluto».
E invece no. Il punto è che forse agli uomini piace anche altro rispetto alla bambolona super sexy che si vede sempre nelle pubblicità.
«Penso che oggigiorno ci sia troppa enfasi nell’essere “cool”. Invece prendersi in giro, fare cose ridicole, divertirsi è molto importante. Io so che sono molto più felice quanto non cerco di essere forte o di essere qualcosa che non sono».
Qual è l’idea di carriera che vuole perseguire?
«Quella dove lavoro con continuità e con persone stimolanti e intelligenti».
Nelle situazioni ufficiali come se la cava?
«Cene, red carpet, interviste: mi agitano, lo ammetto». Lei ha un profilo Instagram. Le piace condividere la sua vita con gli altri?
«Sì, anche perché per ora non sono così famosa quindi non ci sono controindicazioni in termini di minaccia alla mia privacy».
Parlando di moda: definisca il suo stile.
«Per tutti i giorni mi piacciono le cose semplici: jeans e maglietta, e i jeans sono sempre lo stesso paio, li lavo ogni settimana. Però è divertente agghindarmi per le occasioni speciali, mi piace. Forse dovrei seguire di più le influencer, informarmi, conoscere di più gli stilisti. Prometto che lo farò».
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