Ireland Basinger-Baldwin è figlia di due divi di Hollywood, ma non ha avuto una vita facile. Si è trovata ad affrontare il burrascoso divorzio della madre Kim dal padre Alec, ha superato disturbi alimentari e imparato a ignorare chi criticava il suo corpo. E ora che è rinata, la modella posa per Grazia e racconta come intende aiutare le ragazze che hanno sofferto come lei
Prova un po’ di tenerezza”: se lo è fatto scrivere sulla pelle, Ireland Basinger-Baldwin, come monito, come speranza, come invito. Quella tenerezza che le leggi negli occhi, anche quando ha il viso imbronciato, come se fosse irreparabilmente in rotta con il mondo, e che traspare nel suo parlare, nel suo spiegarti le cose senza filtri, senza trattenere la parolaccia, senza provare a mettere in “bella copia” i pensieri che, proprio per questo, ti arrivano come fossero pieni di luce.
A 22 anni sta cercando con caparbietà la sua strada come modella, senza nascondere il peso e il privilegio di due cognomi importanti, Basinger-Baldwin, quelli di sua madre Kim e di suo padre Alec: una delle coppie che hanno fatto battere il cuore di Hollywood, prima di far arricchire il portafogli degli avvocati che impiegarono cinque anni per giungere a un accordo, ovviamente milionario, per il loro divorzio.
Anni che furono decisamente complessi per Ireland, come sempre quando si è al centro della dissoluzione di ciò che era un amore travolgente. Quando Ireland aveva solo 11 anni, l’America scoprì, fra l’altro, che suo padre la considerava una “maialina sconsiderata e maleducata”: qualcuno, infatti, aveva deciso di vendere ai giornali scandalistici il messaggio che lui le aveva lasciato in segreteria.
Oggi Ireland è molto legata all’attore, il quale, qualche anno fa, ha confessato di aver pensato al suicidio proprio a causa di quell’incidente. Ora, comunque, è tutto passato: padre e figlia fanno addirittura dell’ironia sull’episodio che, secondo lei, ebbe sulla sua adolescenza un impatto meno violento rispetto alla reazione “esagerata” del pubblico.
Certo, il messaggio non sarà annoverato come comportamento virtuoso nei manuali di pedagogia, ma come Ireland tiene a precisare: «Mio padre stava attraversando un momento davvero difficile e le sue parole furono fraintese. Quando io le ascoltai, onestamente, mi misi a ridere. Pensai: peccato che non stia prendendo le sue pillole, avrebbe bisogno di uno Xanax o qualcosa di simile».
Che la vita possa essere piena di momenti difficili e carichi di dolore, Ireland lo ha imparato sulla sua pelle, ma non si nasconde, tanto che con Grazia accetta di parlarne senza risparmiare dettagli.
Ha raccontato dei suoi disordini alimentari, della sofferenza fisica e morale che nella vita le ha causato il dolore. Una scelta coraggiosa e molto importante. Che cosa le ha dato la forza per farlo?
«Ne avevo parlato già in altre occasioni, ma poi mi è capitato di ritrovare alcune foto di quel periodo e ho voluto ricordare alle ragazze lì fuori che hanno qualcuno con cui parlare e che voglio aiutarle a guarire».
Perché è importante amare il nostro corpo, così com’è?
«È l’unico che abbiamo ed è ciò che ci permette di andare avanti. È una macchina molto complessa, la dobbiamo trattare nel modo giusto e con il massimo rispetto. È una tale perdita di tempo e di energie odiarlo e desiderare essere differenti. Se vuoi perdere peso, per essere sano e apparire meglio a te stesso, allora fallo, ma per te. Se sei nato magrissimo e non riesci a prendere qualche chilo nonostante tutto l’impegno possibile, allora amati e accettati come sei. Si tratta di qualcosa che non puoi cambiare, devi imparare ad amare il tuo corpo e devi amarlo da impazzire. Ognuno vorrebbe essere diverso da com’è, eppure siamo tutti bellissimi. Alcuni di noi hanno semplicemente bisogno di un po’ di aiuto per riuscire a rendersene conto».
Parliamo di passioni.
«Una delle cose di cui vado più fiera è il mio impegno in difesa degli animali, una passione che ho ereditato da mia madre, lei li ha sempre amati moltissimo. Io li adoro al punto che, in alcuni anni della mia vita, ho avuto persino 14 cani contemporaneamente. Ora sono impegnata contro il marchio Canada Goose per combattere la crudeltà di trattamento verso i coyote e le oche utilizzati per realizzare i loro piumini. E quando mi è arrivata la proposta di posare nuda per il calendario della PETA (People for the Ethical Treatment of Animals, l’organizzazione no-profit a sostegno dei diritti degli animali, ndr), l’ho fatto volentieri, proprio come aveva fatto a sua volta mia madre. Comunque io sono sempre pronta a usare il mio nome e la mia voce per cause in cui credo».
C’è stato un momento nella sua carriera in cui ha pensato: “Ce l’ho fatta”?
«Non penso mai di “avercela fatta”, piuttosto che sto scrivendo la mia storia e la sto realizzando proprio mentre la vivo. Ma ci sono ancora tante cose che devo dimostrare».
Qual è il consiglio che darebbe a una ragazza che volesse seguire le sue orme come modella?
«Le direi prima di tutto che bisogna avere la pelle dura ed essere pronte a sentirsi dire un sacco di “No”. Sono ben cosciente dei vantaggi che ho grazie al mio cognome, ma ripeto sempre a tutti che non voglio ricevere un trattamento di favore. Le direi anche: “Trova il tuo ritmo e trova il tuo posto in questo settore. Non devi essere qualcosa di definito immediatamente, allarga i tuoi orizzonti e capisci nel tempo che cosa fa per te”».
Lei è molto popolare su Instagram. Le capita di interagire con i suoi followers?
«Sì, amo conversare con loro. Mi piace conoscere le persone. Penso che sia davvero triste non dedicare tempo a conoscere gli altri».
Ha 24 tatuaggi e ciascuno con un significato speciale. Quando è iniziata la sua passione per l’inchiostro sulla pelle? Non ha mai avuto paura che potesse limitare la tua carriera?
«In realtà adesso sono più di 24. Ho fatto il primo quando avevo 16 anni. Sì, mi hanno limitata moltissimo, ma sono parte della mia libertà di espressione. Sono una forma d’arte e rappresentano chi sono».
Com’è stato crescere sotto i riflettori? L’ha spinta a essere più attenta nel proteggere la sua privacy?
«Da bambina vivevo in un mondo tutto mio, non mi sono resa conto di ciò che succedeva intorno a me fino a quando non sono cresciuta. Allora è stato molto difficile accettare che tutti, in tutto il mondo, conoscessero anche i dettagli di vicende private della mia vita e della mia famiglia. Sono una persona molto riservata. Non frequento la maggior parte della gente che fa parte del mio ambiente di lavoro per una serie di motivi».
Per esempio?
«La ragione principale è il fatto che molti amano essere famosi e costantemente al centro dell’attenzione. Io, invece, odio questo aspetto dell’ambiente della moda. La sua falsità è ciò che mi trasmette la maggiore ansia».
Suo padre non era molto contento di una delle ultime foto che lei ha postato su Instagram, un’immagine molto provocante, seminuda a cavallo di una moto...
«Non capisco perché questo episodio abbia ottenuto tanta attenzione. Lui commenta tantissime mie foto e, ogni volta, fa scherzi o battute. Non è mai serio».
Qual è il miglior consiglio che le hanno dato sua madre e suo padre?
«Mia madre mi ha insegnato che devo sempre difendere me stessa, ma anche chi è trattato in maniera ingiusta. Da mio padre ho imparato a non aver paura di niente».
Suo padre ha avuto quattro figli con la sua nuova moglie, l’esperta di fitness Hilaria Thomas. È contenta di avere dei fratelli piccoli?
«È divertentissimo. È molto meglio che avere fratelli adulti: sono quattro piccole persone straordinarie e intelligenti».
Le piace l’imitazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump resa famosa da suo padre?
«Penso che ci abbia aiutati a trovare un sorriso in tutta la follia che ci circonda in questo periodo».
Che cosa c’è nel suo futuro?
«Sto affrontando provini su provini. Mi sto facendo in quattro per cercare di ottenere un ruolo importante come attrice. Voglio fare cinema. Voglio scrivere, creare, dirigere ed essere sempre una donna “tosta” a Hollywood, una che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno».
Se non fosse diventata una modella, oggi sarebbe...
«Un’attrice o una veterinaria».
Non si preoccupa mai di uscire vestita in maniera molto semplice: per lei quanto è veramente importante la moda?
«È vero, vesto in modo molto semplice. Penso che questo danneggi il mio profilo “fashion”, ma in real-tà non me ne importa niente. So di persone che si rivolgono agli stylist affinché creino per loro uno stile e se ne preoccupano anche per andare a fare la spesa. Io, semplicemente, non riesco a capire come le persone possano vivere così ogni santo giorno. O forse piacerebbe anche a me avere quella stessa attenzione, ma non ce l’ho».
A proposito di moda, ci sono marchi che ama particolarmente?
«Mi piacciono i jeans. Levi’s, Wrangler, J Brand, Mother. Amo Alexander McQueen e Alexander Wang. E mi piace Acne Studios. Ci sono anche tantissimi marchi australiani che adoro, anche se in realtà non ho molti abiti firmati. Per lo più compro nei negozi o dai rivenditori vintage: il mio posto preferito è un vecchio autobus riadattato a boutique a Venice Beach, in California, e che si chiama @thedigrigg».
Film e canzone preferiti?
«Film: Qualcuno volò sul nido del cuculo. E canzone... No, sarebbe impossibile sceglierne una soltanto. Però tutti i Beatles e tutto David Bowie».
È mai stata in Italia?
«Sì, diverse volte. È bellissima. È il posto in cui ho trovato la gente più simpatica, il cibo migliore e una cultura che ti arricchisce tanto. È piena di vita. Mi ci trasferirei domani, se solo potessi».
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