Perché Scarlett Johansson ha fatto causa a ChatGPT? Vi spieghiamo cosa sta succedendo


Nell'era dell'intelligenza artificiale, nessuno è immune dall'essere coinvolto in un uso scorretto di questa tecnologia. Recentemente, sembra che persino Scarlett Johansson sia caduta vittima di questo problema.
La protagonista di Black Widow ha infatti sostenuto che il colosso tecnologico OpenAI le abbia proposto di diventare la nuova voce di ChatGPT, e che, dopo aver rifiutato, l'azienda abbia comunque proseguito, creando una voce estremamente simile alla sua.
Ecco, nel dettaglio, cosa è successo.
Cosa sta succedendo tra Scarlett Johansson e OpenAi
In passato OpenAI aveva chiesto a Scarlett Johansson di prestare la sua voce per ChatGPT. Nonostante però l'attrice abbia rifiutato questa richiesta, la società è avanti lo stesso.
Quando infatti il nuovo modello vocale di ChatGPT ha debuttato la scorsa settimana, il mondo del web si è affrettato a paragonare la voce "Sky" del chatbot e quella di Johansson nel film Her del 2013.
L’attrice ha dichiarato di essere rimasta «scioccata, arrabbiata e incredula» per quanto «stranamente simile» suonasse a lei la voce di Sky.
«Lo scorso settembre ho ricevuto un’offerta da Sam Altman, che voleva assumermi per dare voce all’attuale sistema ChatGPT 4.0», ha scritto Scarlett Johansson in una lettera, spiegando che Altman aveva contattato il suo agente solo due giorni prima che la società presentasse per la prima volta la voce di ChatGPT, chiedendole di riconsiderare l’offerta.
Nella lettera, pubblicata da quotidiano New York Times, l'attrice ha espresso il suo sdegno, mettendo in evidenza le possibili minacce ai diritti delle persone che possono conseguire da un uso indiscriminato dell'intelligenza artificiale.
Dopo che l'attrice ha denunciato pubblicamente OpenAI, la società informatica ha dichiarato che avrebbe rimosso la voce, ma ha insistito sul fatto che non era un'imitazione della star di Hollywood, bensì la voce di un altro attore assunto per tale scopo.
Il colosso tecnologico si è però rifiutato di condividere il nome dell’attore per motivi di privacy.
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