Il principe Harry si allontana ancora di più dalla royal family: vuole cambiare il suo cognome in Spencer


Il principe Harry, a quanto pare, avrebbe seriamente preso in considerazione l’idea di cambiare il proprio cognome in Spencer, come omaggio alla madre Diana e (forse) come segnale di rottura definitivo con la famiglia reale.
Una rivelazione che aggiunge un nuovo, inaspettato capitolo alla complessa saga tra il duca di Sussex e Buckingham Palace.
A raccontarlo è stato un amico intimo del principe al quotidiano britannico Daily Mail: Harry avrebbe parlato direttamente con suo zio, Charles Spencer, durante una rara visita nel Regno Unito, chiedendogli consiglio su come poter adottare legalmente il cognome materno.
Sembrerebbe però che la risposta dello zio non abbiamo lasciato spazio a entusiasmi: «Hanno avuto una conversazione molto amichevole e Charles Spencer gli ha consigliato di non fare un passo del genere» ha raccontato la fonte, sottolineando che le complicazioni legali sarebbero state troppo numerose.
Il principe Harry avrebbe dunque voluto sostituire il cognome Mountbatten-Windsor – quello assegnato ai figli Archie e Lilibet sui certificati di nascita – con un più “identitario” Spencer. Una scelta carica di significato, non solo personale ma anche simbolico, che però non si è concretizzata.
Il cognome Mountbatten-Windsor – scelto nel 1960 per i discendenti diretti della regina Elisabetta II e del principe Filippo – resta ancora oggi un simbolo dell’eredità reale. Ma per il principe Harry, evidentemente, quel nome non è più abbastanza per raccontare chi è oggi, né da dove viene.
D’altra parte, il rapporto di Harry con il padre re Carlo III e con il fratello William rimane distante. Il punto di rottura, lo sappiamo, è stato l’addio alla royal family nel 2020, seguito dalla pubblicazione dell’autobiografia Spare nel 2023. Da allora, nonostante qualche tentativo di distensione, le relazioni familiari sono rimaste congelate.
**La regina Camilla non vuole che re Carlo si riavvicini al principe Harry**
© Riproduzione riservata