Odi il Natale? Niente di grave (o strano): ecco perché succede
Mentre tra le strade cresce l’atmosfera natalizia molti storcono il naso al pensiero di lucine e Babbo Natale.
Niente di strano o inspiegabile, ma una sorta di rifiuto profondo verso tutto ciò che significa e porta con sé il Natale.
Il motivo? (Quasi) sempre riconducibile a uno di questi tre meccanismi psicologici.
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Vedete le feste come un obbligo
Molte persone vedono il periodo natalizio come un obbligo.
C’è il dovere di festeggiare, l'obbligo di essere felici, di gioire e di stampare sul viso un sorriso che potrebbe essere una maschera sopra un malessere.
Come uscirne?
Accettate il fatto che provare emozioni spiacevoli sia lecito in ogni periodo dell’anno e che non siete obbligati a fingere.
Ne sarete alleggeriti.
Ricordate episodi negativi
Il Natale è la festa simbolo della famiglia e proprio per questo possono essere associate emozioni spiacevoli e contrastanti.
L’amore o l’avversione per il Natale spesso deriva dal modo in cui veniva vissuta questa festa durante la vostra infanzia e adolescenza.
Se era motivo di contrasto tra parenti o di disagio familiare di certo alcuni non la vivranno bene, così come se durante il periodo di Natale (che per sua natura è molto identificabile) è successo qualcosa che vi ha fatto soffrire è probabile che continuerete a ricordarlo a ogni Natale seguente.
Come uscirne?
Provate ad andare a fondo e ad affrontare quelle sensazioni, se riuscirete ad accettare che forse appartengono solo al passato finalmente potrete tornare a vivere serenamente questo periodo.
Desiderate qualcosa che non avete
Spesso nell’odio verso il Natale si nasconde un desiderio profondo di qualcosa che non c’è.
Dietro l'avversione per la corsa ai regali e il riunirsi a tavola con la propria famiglia si nasconde proprio il desiderio di quel calore che non si riesce a trovare.
Come uscirne?
Mettete a fuoco quello che vorreste rispetto a quello che avete e provate, per quanto possibile, a ricrearlo.
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