Perché la Finlandia è il paese più felice del mondo?
La Finlandia è il paese più felice del mondo secondo ill World Happiness Report dell'Onu, ma cosa significa? E come si vince il podio?
La Finlandia è il paese più felice del mondo, secondo l’ONU. L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha stilato come ogni anno il World Happiness Report che stabilisce, in occasione della Giornata mondiale della felicità che si celebra il 20 marzo, quali siano le nazioni in cui si è più soddisfatti e contenti.
I parametri presi in considerazione variano non solo sulla base dei generici fattori di benessere (reddito, salute, istruzione, lavoro, aspettative di vita, stato sociale) ma anche quelli relativi alla corruzione, alla libertà, alla generosità, alla fiducia nelle istituzioni e all'inclusione misurando, per la prima volta, pure la felicità degli immigrati.
Ecco cosa ha portato l'ennesimo paese scandinavo in vetta.
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Perché in Finlandia sono più felici
Secondo Meik Wiking, dell'Happiness Research Institute in Danimarca, il primo posto della Finlandia «è significativo. I finlandesi sono bravi a convertire ricchezza in benessere.
Nei Paesi nordici si pagano le tasse più alte del mondo ma c'è molto consenso nel pagarle - ha spiegato - perché vengono percepite come un investimento nella qualità della vita di tutti».
Questo perché le imposte vengono utilizzate per finanziare programmi sociali e welfare, mantenendo sistema scolastico e sanitario ad alto livello pur essendo alla portata di tutti. In più l’aspettativa di vita è parecchio alta: 78 anni per gli uomini e 84 per le donne (secondo un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2015).
Il successo dei Paesi Scandinavi
La Finlandia ha spodestato la Norvegia in vetta alla classifica. Ma quello che sorprende è che comunque sul podio (e in generale nella top ten) dominino sempre i paesi scandinavi.
La classifica infatti prosegue, dopo la Finlandia, con Norvegia, Danimarca, Islanda, Svizzera, Olanda, Canada, Nuova Zelanda, Svezia e Australia.
Lo scorso anno alcuni degli analisti che hanno redatto la classifica avevano spiegato al Time che, a dispetto di ogni credenza, potrebbe essere il freddo il fattore discriminante:
«Storicamente le comunità che vivevano in condizioni climatiche più rigide venivano unite da un maggiore sostegno reciproco.
Quindi il clima più freddo dei paesi dell'Europa settentrionale potrebbe effettivamente rendere più facile il sostegno sociale», dicevava il Professor John Helliwell.
La minore concorrenza sul lavoro e un migliore supporto per chi è disoccupato sono fattori altrettanto importanti, secondo il Dottor Jan-Emmanuel De Neve.
La posizione dell’Italia
L’Italia non è messa benissimo, attestandosi in 47esima posizione (su 156). Un passo avanti rispetto allo scorso anno, ma comunque inferiore rispetto al piazzamento degli anni precedenti la crisi economica.
«I quattro Paesi più colpiti dalla crisi, Grecia, Italia, Spagna e Portogallo sono da tempo osservati speciali», si legge nel documento Onu.
Un piccolo successo riguarda tuttavia l’aspettative di vita, salita dai 70 anni del 2000 ai quasi 73 del 2015, rappresentando il terzo miglior dato dopo Giappone e Islanda.
I soldi non fanno la felicità
A confermare il vecchio proverbio è la posizione degli Stati Uniti, che si fermano in 18esima posizione (rispetto alla 14esima dello scorso anno).
Seguiti da Regno Unito (19esimi) e - soprattutto - Emirati Arabi Uniti (20esimi).
Il paese di Donald Trump è stato penalizzato dall’incidenza di obesità e depressione, oltre alla percezione di una maggiore corruzione, a livello pubblico e privato e perdita di fiducia nelle istituzioni.
I Paesi meno felici
In fondo alla classifica si trovano paesi non solo poveri, ma che non brillano di certo neanche per diritti civili e welfare.
All’ultimo posto si trova il Burundi, preceduto da Repubblica Centrafricana, Sud Sudan, Tanzania, Yemen e Ruanda.
Subito sopra, al 150esimo posto, la Siria.
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