Daisy Jones & The Six è la vostra prossima serie tv preferita
“Il 4 ottobre del 1977, Daisy Jones & The Six si esibirono in un concerto sold out al gremito Soldier Field di Chicago. Sarebbe stata la loro ultima performance”. Inizia così, dalla fine di tutto, Daisy Jones & The Six, la nuova miniserie disponibile su Prime Video dal 3 marzo.
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Prodotta tra i tanti dalla Hello Sunshine di Reese Witherspoon e basata sul romanzo bestseller di Taylor Jenkins Reid (I sette mariti di Evelyn Hugo), i suoi dieci episodi - tutti della durata più o meno di quaranta minuti, che verranno rilasciati a cadenza settimanale, il venerdì, fino al 24 marzo - ripercorrono l’ascesa e la precipitosa caduta del gruppo guidato da Daisy Jones, interpretata dalla notevole Riley Keough (La truffa dei Logan, Mad Max: Fury Road), e Billy Dunne, nei cui panni c’è Sam Claflin (Enola Holmes, Io prima di te). Il romanzo è ispirato alla carriera della band cult Fleetwood Mac e sulla registrazione del loro album Rumors.
È un dramma musicale.
E la storia di come, anche al vertice del successo, le cose possano non funzionare in un band, tanto da mandare all’aria tutto: sogni, fama e amicizia.
È fiction, ma narra fatti reali, portati a galla e svelati a distanza di decenni.
È una serie di personaggi e di musica, intrigante, in cui ogni elemento è predisposto per non far perdere mai l’interesse a chi guarda.
Ecco perché vi piacerà Daisy Jones & The Six
(Continua sotto la foto)
La storia di Daisy Jones & The Six
Anni ’70. All’apice del loro successo la rock band Daisy Jones & The Six si scioglie.
Cosa è successo tra i due frontman? Nessuno può dirlo con certezza.
Anni dopo i membri del gruppo decidono di parlare, ripercorrendo la loro storia fino al drammatico epilogo. Un sogno che poteva avverarsi e che invece si è infranto.
… e come è raccontata
Partendo dalla fine, ovvero dalla scissione del gruppo su cui tutti si interrogano, la serie utilizza una narrazione circolare. Il racconto procede come un documentario: le interviste ai membri della band oggi si alternano al loro racconto dei tempi che furono.
Per fare incontrare Daisy e Billy ci vogliono tre puntate, durante le quali la loro storia procede parallelamente. Da una parte c’è lui con la sua band, i The Six, la sua storia romantica e i suoi problemi di dipendenza, dall’altra c’è lei con il suo talento e un’estrazione sociale che vorrebbe fosse altro. Quando si conoscono grazie al produttore Teddy Price (Tom Wright), fra di loro non scocca nessun colpo di fulmine, anzi.
Ed è proprio il continuo attrito tra Daisy e Billy a non permettere mai cedimenti d’attenzione, portando chi guarda a domandarsi se e quando cambieranno le cose o fino a dove si spingeranno i due in virtù di un sogno tanto comune, quanto che ciascuno vorrebbe solo per sé.
Due parole sul cast di Daisy Jones & The Six
Cosa vogliamo dire a Sam Claflin? Anche con i capelli piastrati nelle parti d’intervista a un Billy Dunne ormai invecchiato non è da buttare (anche se una ghignata la strappa). La vera rivelazione della serie però è Riley Keough nei panni della carismatica Daisy Jones, che con questa interpretazione si conferma una delle nuove star più promettenti dello schermo.
Lo stesso vale per Suki Waterhouse (The Bad Batch), che qui veste i panni dell’algida e folle tastierista Karen Sirko. Insieme a loro nel cast svettano Will Harrison nel panni del fratello di Billy, Graham Dunne, Josh Whitehouse in quelli di Eddie Roundtree e Nabiyah Be in quelli di Simone Jackson. Camila Morrone è Camila Dunne, moglie di Billy, Tom Wright è Teddy Price, il manager del gruppo, e Timothy Olyphant è Rod Reyes.
La musica
Oltre ai personaggi, la serie ha un’altra componente fondamentale: la musica.
I brani originali, scritti e prodotti da Blake Mills, autore già nominato ai Grammy, occupano la maggior parte dello spazio e solo talvolta sono intervallati con l’incursione di qualche hit del periodo, funzionale a raccontare quegli anni e le correnti musicali che li hanno attraversati.
Daisy, Camila e Karen
Nonostante Daisy Jones & The Six sia una serie in prevalenza maschile, sono i personaggi femminili a trovare una collocazione più positiva e identificativa. Daisy (Riley Keough) è il fuoco che arriva a scaldare il torpore di una band che rischiava di rimanere nell’anonimato, anche a causa degli errori commessi da Billy Dunne. È avventata e non chiede mai permesso. È il suo talento ad aprirle le porte, seppur dandole contestualmente non poche delusioni.
Camila (Camila Morrone), la moglie di Billy, è una donna estremante giusta e positiva, che non si ferma di fronte a nessuna difficoltà. È Billy che si appoggia a lei, mai il contrario.
Karen (Suki Waterhouse), infine, è enigmatica e interessante: un personaggio secondario che rimarrà tra i meglio connotati di questa serie.
I look di Daisy
Rock e glamour si fondono nella scelta estetica proposta dalla costume designer Denise Wingate, già costumista di titoloni come Melrose Place, Kiss Me, Cruel Intentions, City of Lies e Die Hard.
In particolare sono i look di Daisy a colpire, tutti studiati in un mix di pezzi vintage e moderni, per raccontare appieno il suo personaggio e la libertà che la spinge in ogni scelta: dalla camicia da uomo (sola) usata in studio di registrazione alla miriade di top che alterna sotto mantelle ariose.
Altro stile notevole è quello di Karen (Suki Waterhouse), più androgino e vestito rispetto a quello di Daisy, che punta a raccontare un personaggio inscalfibile e allo stesso tempo sorprendente.
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