Le scarpe must da acquistare con i saldi invernali

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Togliersi qualche sfizio con i saldi è doveroso. Cominciamo con le scarpe?

Nei mesi scorsi siete state caute e non avete osato comprare quei texani da urlo che vi tentano dall'inizio della stagione? Bene, è giunto il momento di cedere all'impulso e di averli!

Approfittando ovviamente dei prezzi ribassati che i saldi invernali portano con sè. Se però l'idea di combattere per l'ultimo paio delle vostre scarpe preferite con orde di shopaholic impazzite vi terrorizza, potreste anche valutare di acquistarle comodamente sedute sul vostro divano. Online, infatti, sconti e promozioni sono già iniziati da tempo.

Ma quali sono i modelli vincenti da avere per non pentirsi dell'acquisto?

Un paio di chunky sneakers che più sono colorate e meglio è, gli stivaletti bianchi immancabili anche nel guardaroba della bella stagione, le pumps con kitten heels per un tocco bon ton che non guasta mai, dei sandali glitter per le serate più glamour, e tante altre ancora.

Ecco le nostre preferite, da appuntarsi subito per uno shopping mirato.


Le chunky sneakers


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Falcon ADIDAS

Credits: mytheresa.com


La décolleté di raso


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Con cinturino gioiello PRADA

Credits: net-a-porter.com


Gli stivaletti texani


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Stivaletti in suede LAURENCE DACADE

Credits: net-a-porter.com


Gli stivaletti bianchi


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Con tacco squadrato STUART WEITZMAN

Credits: mytheresa.com


Le pumps con kitten heels


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Color-block BOTTEGA VENETA

Credits: net-a-porter.com



Gli stivaletti stringati



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Stivaletti stringati TOD'S

Credits: mytheresa.com


I sandali gioiello


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Con glitter argento MIU MIU

Credits: net-a-porter.com


Gli stivali cuissardes 

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Stretch con tacco sottile ZARA

Credits: zara.com


I sabot


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Con tacco alto e inserto metallizzato AQUAZZURA

Credits: net-a-porter.com


I mocassini ultra chic


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Mocassini in pelle STUART WEITZMAN

Credits: net-a-porter.com


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Grazia.it talks with: Alice Zanotti, founder di C10 Studios

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Grazia.it punta i suoi riflettori su un brand tutto da scoprire attraverso le parole di chi l'ha pensato. Questa settimana chiacchieriamo con Alice Zanotti, founder di C10 Studios

In un panorama come quello di oggi sempre più veloce e affollato, c’è un’idea di moda che non rincorre il tempo ma lo accompagna, che sceglie una strada diversa, legato alla memoria e alla consapevolezza.
È il cuore dell’intuizione di Alice Zanotti, founder di C10 Studios, marchio nato a Mantova che produce capi essenziali, versatili e “modulari”, tasselli di un archivio personale capace di attraversare gli anni senza perdere significato, un guardaroba che non segua le tendenze, ma le supera.

C10 Studios parla alla contemporaneità e, soprattutto, a chi è alla ricerca di qualità e autenticità: le silhouette sono pulite, l’estetica minimale, i dettagli non solo decorativi ma funzionali. Ogni pezzo è pensato per essere indossato oggi come domani, nella vita di tutti i giorni così come nelle occasioni speciali.

A caratterizzarlo è poi l’attenzione ai materiali e alla produzione: tutti i capi sono realizzati in Italia, utilizzando tessuti deadstock di alta qualità e lavorazioni affidate ad artigiani esperti. Una scelta che unisce estetica ed etica, e che ribadisce un’idea di lusso legata alla durata, alla responsabilità e alla cura. Perché oggi, più che mai, il valore di un capo sta nella sua capacità di resistere al tempo, stilisticamente e materialmente.

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A distinguere C10Studios è anche il suo linguaggio: niente nomi evocativi o stagioni scandite dal calendario della moda, ma numeri. A partire da Capo 1, primo pezzo realizzato da Alice agli esordi di questa “avventura”: una gonna ampia e lunga fino ai piedi che nasconde una fila di bottoni in madreperla, un dettaglio che racconta semplicità ma anche cura e amore.

A Capo 1 sono seguiti altri pezzi, la t-shirt ricamata, omaggio alle donne, il morbido maglione con scollo a V che si può indossare in modi diversi, come la camicia over che permette di giocare con lo styling o la mini gonna ad A, che strizza l’occhio ai favolosi Sixties…

Un concetto, quello di C10 Studios, che sfida il concetto tradizionale di collezione e invita a costruire il proprio guardaroba in modo personale e progressivo. Un codice intimo, una nuova grammatica del vestire con una una visione aperta e in continua evoluzione.

Abbiamo intervistato Alice di C10 Studios per farci raccontare l’origine del brand e cosa vuol dire oggi creare moda con questa visione.

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Partiamo dall'inizio: com’è nato il progetto di C10 Studios?

«C10 Studios è nato mettendo insieme diverse parti di me. Fin da piccola adoravo provare e guardare i vestiti di mia mamma e scegliere cosa indossare. Già alle elementari mi divertivo a portare avanti piccole attività “imprenditoriali”, dai mercatini estivi alle torte che vendevo ad amici e parenti. Questa dinamicità è cresciuta con me e, mentre lavoravo e facevo esperienza nel settore della moda (prima in un brand indipendente di gioielli di lusso e poi in una multinazionale del fast fashion), ho iniziato a maturare la mia visione e il desiderio di creare qualcosa di mio che rappresentasse i miei valori e il mio senso estetico.
Nel frattempo osservavo e indossavo capi che mia mamma portava quando era giovane e che ancora oggi trovo attuali e di grande qualità. L’idea di creare capi senza tempo, sia nello stile che nella durabilità, è stata la scintilla da cui ha iniziato a nascere C10 Studios».

Da cosa nasce il nome C10 Studios?

«C10 Studios nasce da un luogo: la casa dove abita mia mamma e dove sono cresciuta, in via Conciliazione 10 a Mantova, da cui “C10”. È lì che il progetto è cominciato ed è lì che ancora oggi prendo ispirazione e proviamo i prototipi insieme alle mie sorelle.
C10 mi suona come una formula, e rispecchia la mia idea di guardaroba capsula: un insieme di capi che si possono abbinare tra loro creando infinite combinazioni».

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Quali sono state le difficoltà iniziali nell'avviare il tuo brand?

«Nel momento storico in cui ci troviamo, il settore della moda sta vivendo una crisi: i consumatori sono bombardati da nuovi brand e prodotti, e purtroppo molti piccoli laboratori sartoriali italiani stanno chiudendo. Credo sia essenziale differenziarsi e creare un circolo virtuoso, basato su valori onesti e sostenibili, tra brand, clienti e fornitori. È così che si riesce a costruire una piccola community che sposa il progetto e le persone che lo portano avanti, a 360 gradi».

Racconti che l’idea è nata dal guardaroba di tua mamma. Oltre e a lei chi sono le tue fonti di ispirazione?

«Per colori, comunicazione, estetica generale e pop-up mi piace molto guardare al mondo del design, dove trovo rigore, pulizia e una praticità che mi affascinano.
Dal punto di vista stilistico, guardo soprattutto le persone per strada: cerco di individuare le “formule” che funzionano, ciò che può essere replicato, e da lì estrapolo i capi chiave».

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I social ti hanno aiutata a costruire una community molto affiatata. Un aspetto positivo e uno negativo (se c’è) di questo lato del lavoro?

«Oggi i social sono il nostro canale principale di comunicazione e un ponte che porta la community sul sito. Un aspetto positivo è sicuramente l’immediatezza e la possibilità di comunicare senza filtri: poter parlare a un pubblico ampio mostrando la nostra realtà quotidiana, raccontando valori e processi creativi e avendo un vero scambio con la community.
Fortunatamente abbiamo una community adorabile e non abbiamo mai ricevuto negatività; sono felice che la nostra realtà attiri positività.
Non vedo un vero e proprio lato negativo, ma ho dovuto abituarmi a mostrarmi quasi tutti i giorni sui social — cosa a cui non ero preparata. Ho capito però che oggi le persone non vogliono solo vedere un prodotto: vogliono vedere chi c’è dietro, e in questo caso me, che rappresento il brand».

Il tuo brand segue una logica vicina alla sostenibilità (capi dal design timeless, prodotti con materiali di alta qualità Made in Italy e realizzati nel nostro paese). Quanto è difficile far comprendere tutto il valore di questo processo?

«Il nostro target non si identifica in una fascia d’età o in specifici contesti, ma nell’idea che ha rispetto alla sostenibilità, alle realtà indipendenti, al Made in Italy e alla qualità. Attraverso il nostro processo creativo cerchiamo di trasmettere un messaggio e di educare la community su come si può fare e acquistare moda in modo etico.
È fondamentale spiegare il valore e il lavoro dietro un prezzo, e perché è diverso da altri. Spesso riceviamo richieste di sconti, ma fin dall’inizio sono stata molto chiara nel voler mantenere i prezzi più onesti possibile per essere un brand accessibile, spiegando che non facciamo sconti per rispetto dei nostri fornitori, delle persone che hanno acquistato prima e dell’ambiente.
Mi sento molto fortunata perché noto che le persone si stanno avvicinando a questo approccio. Per fare un esempio: in un anno e mezzo di online e pop-up abbiamo ricevuto un solo reso. Questo significa che chi acquista riflette e compra con intenzione, evitando spedizioni inutili».

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Come ti piacerebbe che C10 Studios “crescesse”? Quali sona i progetti a cui stai lavorando e che puoi svelarci?

«Dal punto di vista creativo vorrei mantenere un guardaroba capsula, aggiungendo ogni stagione pochissimi pezzi mirati. Mi piacerebbe che la community crescesse non solo in Italia ma anche in Europa, sia tramite l’online sia con pop-up fisici.
Per il 2026 l’obiettivo è diventare sempre più riconosciuti in Italia, creare un flusso costante online e organizzare pop-up anche in città più piccole».

Ultima domanda: se C10 Studios fosse una una canzone o una musica quale sarebbe? 

«In questo momento direi Rossetto e Cioccolato di Ornella Vanoni: una canzone del 1995 che non è mai passata di moda, interpretata da una cantante che ha saputo rimanere un’icona nel tempo per più generazioni.
Lascio qui le prime righe:
Ci vuol passione,
Molta pazienza,
Sciroppo di lampone,
E un filo di incoscienza...»

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Il cappello più chic della stagione? È il pillbox hat l’accessorio da avere nell’armadio quest’inverno

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Il cappello a tamburello è il grande protagonista della moda di stagione. Ecco i modelli più chic da mettere in wishlist quest’inverno.

È uno degli accessori bon ton per eccellenza, in passato lo abbiamo ammirato sui look delle donne dell’alta società, ma adesso il cappello a tamburello (o pillbox hat che dir si voglia) si è liberato della sua etichetta più rigida ed è diventato il protagonista della moda di stagione. 

Così chiamato per via della sua forma compatta, che sembra ispirata a quella di un contenitore di pillole, per decenni il cappello a tamburello è stato il segno distintivo di icone di stile del calibro di Jackie Kennedy o Lady D., e ancora oggi e resta un simbolo di eleganza intramontabile.

Grande protagonista dello street style, negli ultimi mesi lo abbiamo visto indossare persino con i look più easy e disinvolti e in effetti il pillbox hat è un’ottima soluzione per elevare all’istante anche gli abbinamenti più basic.

Non solo con le mise più ricercate, dunque, il cappello a tamburello si sfoggia ora con nonchalance anche nella vita di tutti i giorni.

E sei modelli con veletta (super gettonati tra le trend setter) possono rivelarsi un’ottima scelta durante cerimonie o altre occasioni speciali, nel quotidiano ci pensano le proposte in lana, in velluto o in faux fur a scaldare i nostri look e ad aggiungere una dose extra di eleganza.

I più chic da puntare il prima possibile? Ecco una mini selezione di proposte da tenere d’occhio.

Il cappello a tamburello è l'accessorio più chic dell'inverno

Chloé

CHLOÉ Cappello a tamburello in lana merino

Credits: mytheresa.com

Mango

MANGO Pillbox hat effetto pelliccia

Credits: shop.mango.com

The_Frankie_Shop

THE FRANKIE SHOP Pillbox hat in lana burgundy

Credits: eu.thefrankieshop.com

H&m

H&M Cappello a tamburello in lana marrone

Credits: 2.hm.com

Unreal_Fur

UNREAL FUR Pillbox hat in finta pelliccia

Credits: farfetch.com

Gigi_Barris

GIGI BURRIS Pillbox hat in velluto bordeaux

Credits: net-a-porter.com

Na-kd

NA-KD Pillbox hat in lana nera

Credits: na-kd.com

Foto in apertura: GettyImage

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Vestiti chic per le feste: le proposte più belle di Zara, H&M e Mango

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Non avete ancora deciso che cosa indossare per Natale and co? Abbiamo scovato degli abiti bellissimi di Zara, H&M e Mango che vi conquisteranno al primo sguardo

Programmi per le feste? Avere un look favoloso, che domande! E forse è anche inutile specificare che la scelta più "safe" e chic che si possa fare per ottenere questo scopo sia quella di indossare un bel abito, non è vero?

No, no. Non parliamo di vestiti qualsiasi, bensì di modelli da love at first sight, capaci di risolverci in un lampo il solito dubbio del "cosa mi metto".

Abbiamo navigato in lungo e in largo sugli e-commerce di Zara, H&M e Mango e, dopo un'attenta ricerca, abbiamo selezionato 4 modelli per ciascun brand che ci hanno convinto di più.

Come vedrete nella selezione qui sotto, c'è solo l'imbarazzo della scelta. Si spazia da un tessuto sofisticato come il velluto, alle trasparenze sensuali del pizzo ricamato, senza dimenticare le paillettes più sparkling.

Dalle varianti lunghe o midi, alle proposte corte, pensate per chi vuole mettere in bella mostra le gambe. Silhouette essenziali come quelle del classico slip dress oppure più particolari come i modelli arricchiti da drappeggi o da inserti cut-out.

Insomma siamo assolutamente certe che troverete pane per i vostri denti!

4 abiti di Zara perfetti per Natale e dintorni

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Minidress cut-out con dettaglio gioiello, ZARA

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Abito lungo a sottoveste, ZARA

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Abito midi con drappeggi see-through, ZARA

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Midi dress in velluto blu a monospalla, ZARA

Credits: zara.com

4 abiti di H&M perfetti per Natale e dintorni

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Midi dress di paillettes, H&M

Credits: 2.hm.com

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Abito con spalle scoperte, H&M

Credits: 2.hm.com

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Mini abito strapless con applique floreali, H&M

Credits: 2.hm.com

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Mini dress in velluto, H&M

Credits: 2.hm.com

4 abiti di Mango perfetti per Natale e dintorni

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Abito midi con le frange, MANGO

Credits: shop.mango.com

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Minidress di paillettes, MANGO

Credits: shop.mango.com

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Abito lungo in chiffon cioccolato con sfere ton sur ton, MANGO

Credits: shop.mango.com

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Abito lungo con sciarpina blu navy, MANGO

Credits: shop.mango.com

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Credete a noi, gli stivali in vernice sono il tocco perfetto per svoltare anche il look più easy

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Gli stivali in vernice scalano la classifica delle tendenze più hot di stagione. Oggi vi mostriamo i modelli più meritevoli di entrare asap nella vostra scarpiera e sui vostri look

Se pensate che siano un filo eccessivi e che non li sfruttereste a sufficienza, siamo qui apposta per farvi ricredere. Parliamo degli stivali in vernice, of course.

Un modello che spesso viene sottovalutato proprio perchè si teme di risultare un po' too much o di incappare nell'effetto "Catwoman".

E invece, credete a noi, i patent leather boots sono un'alternativa perfetta ai classici stivali in pelle opaca e sanno donare quel boost che non guasta: la scelta ideale per elevare anche gli outfit più semplici con un tocco femminile e sofisticato.

L'unica accortezza è quella di abbinarli con i capi giusti per smorzarne un po' l'effetto e sfruttare al meglio il glamour che portano con sé. Noi, ad esempio, adoriamo mixarli con le gonne e gli abiti più chic del guardaroba per un contrasto fa-vo-lo-so.

Con tacco alto o midi, oppure rasoterra per tutti i giorni, nel classico nero o declinati su nuance come il borgogna, il cognac o giallo burro.

Che cosa aspettate a scegliere i vostri? Li sfrutterete tantissimo, garantito!

Stivali in vernice: le varianti più cool da non lasciarsi scappare

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TOTEME su Mytheresa

Credits: mytheresa.com

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QUEEN HELENA su Zalando

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ALDO su Zalando

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STEVE MADDEN

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BIANCO su Zalando

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