Femme fatale, combat girl, power woman. Le molteplici anime della donna immaginata da Miuccia Prada
Anatomy of Romance, questo il titolo della sfilata Prada Autunno Inverno 2019-20 andata in scena nel tardo pomeriggio della terza giornata della fashion week milanese presso gli spazi dell’omonima Fondazione.
Un reticolo di lampadine a incandescenza, a metà strada tra un horror movie e un esperimento scientifico di Nikola Tesla - già set della collezione uomo - ha fatto da cornice alla donna romantica immaginata da Miuccia Prada.
Non lasciatevi però ingannare dalle apparenze: se quella che vi viene in mente è una figura languida e sdolcinata, siete fuori strada. L’interpretazione della stilista si rifà piuttosto all’accezione originaria del termine, legato all’idea di libertà come fondamentale esigenza dell’individuo.
Un tema decisamente attuale, espresso attraverso i molteplici risvolti stilistici della collezione e anticipato nel fashion show dello scorso gennaio, «uno show contro le complicazioni e la bruttezza del mondo».

« Il razzismo è un problema molto complicato e radicato, noi dobbiamo capire come il mondo della moda possa apportare un contributo alla discussione. »

In passerella si alterano divise da combat girl nell’iconico nylon verde militare, abiti da femme fatale contrapposti a look castigatissimi, tailleur e le giacche rigorose chiuse da lucenti moschettoni e completi dal piglio ladylike.

Ritornano i motivi con la testa di Frankenstein e le saette che erano state protagoniste della collezione maschile insieme ai fiori, qui diventati un elemento (quasi) onnipresente: stampati su chemisier, applicati su gonne e borsette, utilizzati come orecchini, ricamati sugli abiti in maglia. Una sottile vena dark, sottolineata dalla variegata tracklist che include brani di Marilyn Manson e Lady Gaga, permea l'estetica dei capi e degli accessori.

« Il bene e il male. Il romanticismo e la paura. Sono aspetti presenti nell'umanità delle persone. La collezione è un invito alla ricerca del buono in un mondo in cui la violenza ci circonda e la guerra ci spaventa. »

I capispalla diventano oggetto di elaborate rielaborazioni: i cappotti in lana spigata si trasformano in abiti bustier, le mantelle si alleggeriscono fino a diventare sottili strati di pizzo, le giacche aviator mutano in cappe.

La palette è ridotta a poche e basiche nuance, bianco e nero in primis. Sono gli accessori ad arricchire l’insieme con inaspettati flash cromatici: anfibi in vernice rosa o rossa, sneakers giallo fluo, borse a mano con inserti in pelliccia colorata.

Ph. Credits: Getty Images
© Riproduzione riservata